REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
FINANZIAMENTO PIANI COMUNALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA - NAPOLI

Inviato il 25/03/2019 | Di DiffNonIndiff

Descrizione

Il progetto fu approvato nel POR FESR 2007-2013 per incrementare la raccolta differenziata in una Napoli martoriata dall’emergenza rifiuti. Il finanziamento europeo avrebbe consentito l’acquisto di beni e servizi, ovvero di macchinari e attrezzature per la raccolta dei rifiuti urbani, e avrebbe favorito l’avvio di una gestione ordinaria dei rifiuti in città.
La Regione Campania, Ente programmatore, approvò il progetto “Finanziamento Piani comunali di raccolta differenziata - Napoli” CUP B62I09002220002, nell’Asse 1 del Programma “Gestione integrata del ciclo dei rifiuti”.
Il Comune di Napoli, Ente attuatore, avviò i bandi di gara per l’acquisto dei macchinari e delle attrezzature.
La mancanza di un Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti in Campania determinò il “congelamento” dei fondi europei.
La Regione Campania, considerata la sussistenza di una grave procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea per la cattiva gestione dei rifiuti nella regione, decretò di finanziare ugualmente il progetto, utilizzando il Fondo Aree Sottoutilizzate - FAS.
Finalmente nel 2012, approvato il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani dalla Regione Campania, la procedura di infrazione fu in parte superata e i fondi europei ebbero via libera.
Si avviò la fase di attuazione del progetto.
Il finanziamento iniziale, di € 8.500.000,00, fu ridotto a € 7.514.265,18 per i cosiddetti ribassi d’asta delle gare che, nel frattempo, erano state già pubblicate dal Comune di Napoli.
Concluse le gare, il Comune acquistò 31 automezzi e 17.300 attrezzature e avviò la raccolta differenziata in molti quartieri della città.
Il rallentamento iniziale nella fase attuativa del progetto, tuttavia, non ne ha consentito la conclusione entro il 31 dicembre 2015, ma la Commissione europea ha ammesso il progetto, a titolo di completamento, nella programmazione 2014-2020 - Asse 6 “Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse”..
Nella prima fase di attuazione del progetto, terminata il 31 dicembre 2015, e’ stata erogata la somma di € 4.088.213,73, pari al 54% del finanziamento complessivo.
Nella seconda fase, attualmente in corso, è stata stanziata la restante somma, di € 3.425.999,75, ma allo stato attuale non risulta ancora effettuato alcun pagamento.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

’attuazione del progetto è stata, quindi, suddivisa in due fasi:
Nella prima fase del progetto, conclusa il 31 dicembre 2015, sono stati acquistati dal Comune di Napoli:
31 automezzi
17.300 attrezzature
Nella seconda fase del progetto (tuttora in corso) la somma stanziata è destinata:
all’acquisto di 18 compattatori per completare il processo di prelievo dei rifiuti sulle strade di dimensioni più ridotte e di secondaria importanza;
alla realizzazione di una capillare campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della raccolta differenziata e del ciclo integrato dei rifiuti.
La parziale attuazione del progetto ha consentito di incrementare la raccolta differenziata in città attraverso due modalità:
raccolta “porta a porta”,
raccolta stradale mediante l’apposizione delle cosiddette “campane”.
Attualmente il “Porta a Porta” raggiunge circa 500.000 abitanti (quasi metà della città), come ci ha riferito l’Assessore all’Ambiente del Comune di Napoli.
Alla fine del progetto si considera che questa cifra possa raggiungere 750.000 persone.
Nell’attuazione della seconda fase del progetto, nello scorso gennaio il Comune di Napoli ha pubblicato il bando per “l’affidamento di Servizi integrati di comunicazione per lo sviluppo della raccolta differenziata nel territorio del Comune di Napoli, da erogarsi attraverso:
A) attività di agenzia di comunicazione;
B) attività di mediazione territoriale”.
Per un valore, IVA esclusa, di € 892 753.69.
Ma purtroppo la gara è andata deserta e ora bisognerà pubblicare un nuovo bando.
Ultimamente il “Porta a Porta” è stato esteso a tutta la zona dei Quartieri Spagnoli con un coinvolgimento di circa 6.500 famiglie e di circa 1000 utenze commerciali e, nel mese di febbraio, a Napoli sono stati raccolti 15.729.000 Kg di materiali differenziati, come dichiara l’A.S.I.A.

Risultati

Il progetto non si è concluso nella programmazione 2007-2013 e sarà completato nell’attuale programmazione 2014-2020..
L’attuazione, seppure parziale, del progetto ha contribuito ad incrementare la raccolta differenziata a Napoli, tanto che nella fase in cui gli investimenti realizzati hanno incominciato a produrre i loro effetti, e quindi tra il 2015 e il 2016, le percentuali di raccolta differenziata hanno registrato un aumento di ben sette punti.
Attualmente siamo circa al 38%. Un valore basso rispetto ai livelli richiesti dalla Commissione Europea e confermati nel Pacchetto sull’Economia circolare approvato dal Parlamento Europeo nello scorso mese di luglio, ma un valore soddisfacente se si considera il punto di partenza e la situazione in cui versava la nostra città fino a qualche anno fa.
Riteniamo che sia essenziale puntare su una efficace campagna di sensibilizzazione.
Una volta che le campane stradali sono state posizionate quasi dovunque e molti quartieri sono serviti dal “Porta a porta”, spetta a noi cittadini rispettare gli orari di deposito di rifiuti e differenziarli in modo corretto..

Punti di debolezza

Il punto debole del progetto è stato determinato dalla lentezza nella fase iniziale di attuazione e da una campagna informativa poco efficace.
Il sito dell’A.S.I.A., l’Azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli, è senz’altro esaustivo, risolve ogni dubbio su come differenziare i rifiuti, addirittura introduce una App per venire incontro alle richieste dei cittadini, ma ha il limite di effettuare la comunicazione attraverso un sito web. Molti non ne sono neanche a conoscenza!
Noi pensiamo che l’informazione debba raggiungere facilmente i destinatari con mezzi idonei ed efficaci. Nella giornata Ecoday, che abbiamo organizzato con il Patrocinio del Comune di Napoli e di Legambiente, abbiamo incontrato persone molto sensibili al tema.
Molti reclamano maggiore controllo sull’effettiva e corretta differenziazione dei rifiuti.

Punti di forza

Napoli aveva bisogno di una boccata di ossigeno per uscire fuori dall’emergenza rifiuti che si era verificata negli anni precedenti e le somme erogate grazie all’approvazione del progetto “Finanziamento piani comunali di raccolta differenziata” hanno consentito di estendere la raccolta differenziata a quasi tutto il territorio cittadino. Oggi abbiamo una città senz’altro più pulita. C’è ancora tanto da fare, la strada è ancora lunga, ma intravediamo uno spiraglio che ci lascia sperare in un cambio di rotta.
Ogni mattina, andando a scuola, vediamo gli operatori dell’A.S.I.A., Azienda Servizi Igiene Ambientale, che raccolgono rifiuti stradali nelle strade del centro storico. E’ un buon segnale!

Rischi

Il rischio è che la campagna informativa, per la quale è stata stanziata la somma di € 1.000.000,00 dell’intero finanziamento del progetto, non sia sufficientemente efficace, o che sia rinviata nel tempo. Noi, invece, pensiamo che ora si debba puntare molto proprio su questo aspetto.
Ci preoccupa che sia andato deserto il bando pubblicato recentemente dal Comune di Napoli per realizzare una campagna di sensibilizzazione. Ora sarà necessaria la pubblicazione di un nuovo bando, poi si dovrà attendere l’aggiudicazione, ma intanto il tempo scorre e siamo nel 2019 ..... e nella seconda programmazione!
Ricordiamo che l’attuazione del progetto non finisce con il posizionamento delle cosiddette “campane” per la raccolta differenziata o con l’estensione della raccolta “Porta a porta”, ma richiede necessariamente la collaborazione della popolazione. Le attrezzature predisposte dal Comune di Napoli mettono i cittadini nella condizione di differenziare i rifiuti, ma poi occorre che noi li differenziamo e che li differenziamo in modo corretto.
Questa collaborazione richiede, quindi, la sensibilizzazione sul come e sul perché fare la raccolta differenziata. Se non sarà realizzata una capillare ed efficace campagna di sensibilizzazione, il progetto potrà non produrre tutti suoi effetti potenziali.
Altro rischio è che la raccolta “Porta a porta” non riesca a coprire alcune zone della città e che in queste zone si continuino a produrre rifiuti in modo indifferenziato.
Napoli ha una configurazione particolare, è una città verticale, con percorsi pedonali, molti dei quali sono scale antichissime che collegano la collina al centro storico. In questi percorsi è quasi impossibile utilizzare mezzi per la raccolta differenziata e quindi, come ci ha detto l’Assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, non si può far altro che chiedere la collaborazione degli abitanti, affinché depositino i rifiuti prodotti nei contenitori idonei che si trovano più vicini alla loro abitazione.

Soluzioni e Idee

Proponiamo al Comune di Napoli di realizzare una fitta rete di controlli per verificare che la raccolta differenziata sia rispettata da tutti.
Nello scorso settembre, il Sindaco di Napoli ha stabilito multe di € 500,00 per i trasgressori. L’ Assessore all’Ambiente del Comune di Napoli ci ha riferito che da quella data ad oggi le multe inflitte ammontano a circa 600/650 e che al Comune di Napoli è stata istituita la Polizia Ambientale, con la figura dell’Ispettore Ambientale, proprio per verificare che non ci siano trasgressioni.
Ma intanto noi continuiamo a vedere sotto ai nostri palazzi bidoni che contengono rifiuti per così dire “promiscui” e ci chiediamo come sia possibile evitare che questo si verifichi.
Pensiamo che sia necessaria maggiore consapevolezza su quello che può diventare un rifiuto e che sarebbe opportuno trasmettere video, soprattutto nelle scuole, per sensibilizzare bambini e ragazzi e agire, attraverso la loro sensibilizzazione, nelle abitudini familiari.
Tra l’altro, nella valutazione delle strategie da adottare, il Comune non può trascurare il notevole incremento del turismo che si registra i negli ultimi tempi in città e che incide sulla produzione dei rifiuti. Sarebbe necessario aumentare il numero di contenitori stradali nel centro storico, pieno di punti di ristoro, per evitare che diventino stracolmi di rifiuti nelle ore di punta.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

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  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Settimana dell'Amministrazione Aperta
  • Volantinaggio o altri metodi off-line (non via Internet)

Connessioni

Contatti con i media

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  • Giornali Nazionali
  • Blog o altre news outlet online
  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposte generiche

Descrizione del caso

Avere ottenuto il Patrocinio del Comune di Napoli all'evento organizzato il 23 marzo in Piazza del Gesù per promuovere la raccolta differenziata a Napoli.
La disponibilità dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli a realizzare al più presto una campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata a Napoli, impiegando la parte rimanente dei fondi stanziati per il progetto "Finanziamento piani comunali di raccolta differenziata-Napoli".

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

Sono stati intervistati:
- il Dott. Andrea Catalano, Funzionario della Regione Campania
- l'Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli, Dott. Raffaele del Giudice
-i cittadini durante la giornata dell' ECODAY, che si è svolta il 23 marzo in Piazza del Gesù

Domande principali

1) "Dott. Catalano, abbiamo letto che, nel 2013, la Regione Campania stanziò 8.250.000 euro a sostegno del progetto “Finanziamento piani comunali raccolta differenziata-Napoli”. Cosa ci dice al riguardo?"
2) Assessore, non sarebbe necessario maggiore controllo su come vengono differenziati i rifiuti a Napoli? Nello scorso mese di settembre il Sindaco de Magistris ha stabilito una sanzione di 500 euro per i trasgressori. Quante sanzioni sono state comminate dallo scorso settembre?”
3) "Assessore, “Napoli si sviluppa su un territorio collinare. Come si potrà attuare la raccolta differenziata sulle tante scale della Città. Consideri che la sede succursale della nostra Scuola si trova sulla Scala di Ventaglieri e noi la mattina vediamo gli operatori dell’ASIA che trascinano grandi buste di spazzatura per le scale. Talvolta le buste si rompono urtando sui gradini…..e lasciano molti residui….”

Risposte principali

1) (Dott. Andrea Catalano, Direzione Generale per l'Ambiente e l'Ecosistema della Regione Campania. Programmazione e pianificazione regionale delle attività per la gestione integrata dei rifiuti)
“In realtà questi soldi li abbiamo stanziati ancora prima. Il primo atto di programmazione di interventi a favore del Comune di Napoli è del 2010 e quindi il Comune di Napoli avrebbe potuto avere la disponibilità di queste risorse già da qualche anno prima. Ci sono stati problemi che hanno riguardato la nostra Amministrazione, con una prima procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea che di fatto, tra il 2010 e il 2011, ha paralizzato l’uso delle risorse dedicate ai rifiuti. La Commissione Europea aveva posto delle condizioni alla Regione Campania per poter utilizzare queste risorse. La Regione avrebbe dovuto dotarsi di un ciclo dei rifiuti e avrebbe dovuto rispettare una serie di altre “condizionalità" che, se non rispettate, non avrebbero potuto consentire l’utilizzo di queste risorse.
Finalmente è stato approvato, solo nel corso del 2012 il primo Piano dei Rifiuti che ha consentito di superare un pezzo della procedura d’infrazione, che aveva congelato l’uso dei fondi, e pertanto in questo periodo di tempo di due anni, che va dal 2010 al 2012 nulla si è riuscito a fare”.
2) (Dott. Raffaele del Giudice, Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli)
"Siamo a circa 600, 650 sanzioni. E’ un’ordinanza molto forte. Abbiamo istituito la Polizia Ambientale, che al Comune non c’era. Abbiamo specializzato un gruppo di vigili urbani che stanno facendo controlli anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti speciali. Molte persone fanno piccoli lavori a casa e smaltiscono questi rifiuti per le strade cittadine. Noi stiamo facendo un’azione capillare di controlli. In un anno siamo arrivati quasi a 2.500 tra controlli e sanzioni.
La nostra azione è stata questa: informare, organizzare il servizio e intervenire.
Non potevamo intervenire con, faccio un esempio, 7.000 tonnellate di rifiuti per terra.
Molti di voi non ricorderanno il 2011, ma quando siamo arrivati noi, nel 2011, le scuola erano chiuse, i cumuli di rifiuti erano al secondo piano. C’era un panico totale in città. Noi abbiamo adottato delle strategie e abbiamo prima liberato la città, poi organizzato il servizio, cioè abbiamo istituito un’azienda, l’ A.S.I.A., che si interessa della pulizia della città. La terza operazione è stata questa: dopo aver organizzato il servizio, abbiamo intensificato i controlli e abbiamo istituito anche gli Ispettori Ambientali, cioè delle figure interne ad A.S.I.A., che dopo un corso di specializzazione, iniziano a fare delle multe. Queste multe sono pesanti, 500 euro ai trasgressori che non rispettano l’orario di conferimento dei rifiuti. E’ una battaglia enorme! Tutti depositano i rifiuti la mattina, ma c’è un’ordinanza che stabilisce gli orari di conferimento. Inoltre gli esercizi commerciali, pensiamo ai B&B che stanno avendo un notevole incremento ma comportano una maggiore produzione di rifiuti, se non rispettano l’ordinanza, dopo tre volte vengono chiusi”.
3) (Dott. Raffaele del Giudice, Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli)
Questo è uno degli aspetti che stiamo studiando. Praticamente la nostra città è tre città in una: pianeggiante, collinare e c’è anche una parte molto alta. Oggi le scale non le puoi attrezzare, perché sono vincolate. Non puoi mettere delle attrezzature, fare dei fori, perché sono delle scale storiche che vengono tutelate.
Non esistono delle attrezzature ben specifiche. Si dovrebbe entrare con delle motocarriole, delle attrezzature che devono avere una distanza particolare per cui la ruota, il cingolo, deve essere in plastica dura e non deve battere sul gradino successivo. Quindi bisogna stare molto attenti, utilizzare dei carrelli particolari. Stiamo esaminando di utilizzare anche un tipo di contenitore da scale. Si era ipotizzato un sistema di scivolo sulle scale, ma sarebbe un sistema molto pericoloso per i lavoratori. Noi abbiamo una sezione dedicata che tra poco svilupperà un sistema di pulizia solo ed esclusivamente per le scale. Il modello verso cui andiamo consiste nel chiedere l’aiuto ai residenti, cioè fare in modo che si possano installare dei piccoli contenitori presso le abitazioni, a servizio delle scale. Questi contenitori vedere di trascinarli o trasportarli con delle attrezzature che speriamo di acquistare nel più breve tempo possibile, se compatibili. Bisogna valutare una serie di “compatibilità storiche”.