REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
METROPOLITANA LEGGERA - I LOTTO MATRICE-BOJANO

Inviato il 15/03/2019 | Di fasturbanrail

Descrizione

Il progetto prevede un investimento di 23.500.000.00 milioni di euro attraverso un Accordo di Programma sottoscritto da Regione Molise e Rete ferroviaria Italiana. La cosiddetta “Metropolitana leggera” si snoda per 42 km ed è finalizzata a mettere in connessione i diversi centri dell’area urbana ed extraurbana di Campobasso. La tratta si sviluppa tra la stazione di Matrice e quella di Bojano, raccordando la zona industriale di Ripalimosani, la zona universitaria di Campobasso, i servizi generali del capoluogo, gli insediamenti produttivi di Baranello e Vinchiaturo ed il polo industriale di Bojano-Campochiaro. Le fermate previste per il percorso sono 12.
Contestualmente alla realizzazione delle stazioni sono previsti nodi di interscambio intermodali per il trasporto passeggeri (con la realizzazione di parcheggi e piazzole di sosta per autobus) al fine di favorire l’integrazione tra i diversi mezzi di trasporto utilizzati nel bacino interessato dall’intervento.
La zona maggiormente interessata dal passaggio della metropolitana leggera sarà il comune di Campobasso, fulcro della possibile utenza del servizio, da questo punto di vista l’intervento potrebbe configurarsi come elemento di decongestione del traffico urbano con conseguente miglioramento dei tempi di percorrenza per gli utenti che quotidianamente si recano nel capoluogo per studio o lavoro.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

La Regione Molise ha affidato ad RFI l’incarico di Soggetto Attuatore per la realizzazione del nuovo sistema di Trasporto Ferroviario Urbano ed Extraurbano sulla tratta Matrice - Campobasso - Bojano della linea Termoli Venafro.
L’intervento di ammodernamento e velocizzazione riguardante 42 km di linea, meglio conosciuto come “Metromolisana”, ha raggiunto ad oggi un avanzamento di circa il 60%.
I lavori sono stati affidati in appalto in relazione ai differenti settori specialistici interessati dall’intervento (Armamento, Opere Civili, Impianti di Segnalamento e Telecomunicazioni). Sono previsti essenzialmente:
La velocizzazione della tratta Matrice - Campobasso - Bojano mediante un nuovo assetto plano-altimetrico dei binari di cinque stazioni (Matrice, Guardiaregia, Vinchiaturo, Baranello, Bojano);
La costruzione di tre nuove fermate (S. Michele, S. Polo e Via Duca D’Aosta) per l’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria alle esigenze del nuovo servizio di tipo metropolitano;
L’adeguamento normativo e funzionale delle cinque stazioni esistenti secondo le più recenti disposizioni normative di RFI che fissano precisi standard costruttivi e funzionali su base nazionale ed europea.
I lavori sono stati cantierizzati ed avviati alla fine del 2016 a seguito della progettazione esecutiva sviluppata sulla base della progettazione definitiva messa a punto dalla Regione Molise.
Ad oggi risultano in via di ultimazione le stazioni di Guardiaregia e Matrice, la fermata a servizio del polo industriale della città di San Polo Matese e le due nuove fermate, in ambito urbano, di Via Duca D’Aosta e San Michele a servizio della città di Campobasso.
Le attività procedono senza sosta per il completamento degli interventi previsti per la stazione di Bojano, dove a breve sarà realizzato il nuovissimo sovrappasso in acciaio dotato di ascensori per il superamento delle barriere architettoniche.
Si prevede la messa in servizio delle 3 stazioni (Guardiaregia, Matrice, e Bojano) e delle tre fermate (San Polo Matese, Via Duca D’Aosta e San Michele) entro il 2019.

Risultati

Il progetto non è ancora concluso

Punti di debolezza

Durante la nostra ricerca ci siamo imbattuti in numerosi articoli di giornale che descrivono il progetto come qualcosa di negativo per il Molise, come l’ennesimo sperpero di denaro pubblico che poteva utilizzato in altro modo. Dopo aver analizzato i dati, ci siamo convinti che uno dei fattori di debolezza della “Metropolitana leggera” sia proprio il termine “Metropolitana”, che “concettualmente” mal si adatta ad una piccola regione come il Molise, abituata, forse per eccesso di umiltà, a non pensare in grande.
Probabilmente, se il nome fosse stato “Trenino leggero” i molisani non avrebbero contrastato il progetto, o lo avrebbero fatto in misura minore.
Dalle interviste effettuate abbiamo poi rilevato un “deficit di Comunicazione”: buona parte degli intervistati non conosce il progetto e molti di coloro che ne hanno sentito parlare hanno una conoscenza scarsa o addirittura sbagliata, ciò, non facilità la comprensione dell’opera.
Una debolezza concreta è rappresentata dall’attuale assenza di treni urbani da utilizzare sull’infrastruttura. Circostanza che potrebbe generare notevoli ritardi nell’entrata in funzione dell’opera.

Punti di forza

Il progetto monitorato proietta il Molise in una dimensione nuova che guarda al futuro, in linea con un sistema di mobilità ferroviaria integrato alla gomma, potenziato, sicuro ed efficiente. L’opera consentirà di superare una carenza strutturale da sempre causa di enormi disagi. Il potenziamento della rete ferroviaria permetterà ai comuni molisani di avvicinarsi tra loro, e alla regione di uscire dall’isolamento rispetto al resto della Paese, nonché di essere più competitiva. Gli interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico della rete ferroviaria consentiranno, a fine lavori, di incrementare la capacità di traffico e sviluppare il servizio ferroviario regionale. Grazie a linee moderne ed efficienti, si potranno incrementare gli standard di puntualità e regolarità della circolazione ferroviaria e mettere a disposizione del territorio molisano un’infrastruttura in grado di garantire il passaggio dei treni ogni 30 minuti, soprattutto nelle fasce orarie a maggior traffico. Gli interventi di riqualificazione e valorizzazione delle stazioni interessate permetterà di ampliare l’offerta dei servizi per i pendolari molisani rispondendo in maniera concreta alle esigenze di mobilità.
Un punto di forza del progetto, dal punto di vista strutturale, risiede nel fatto che va a realizzarsi su una tratta ferroviaria già esistente ed in parte sottoutilizzata, senza la necessità di realizzare nuove opere infrastrutturali se non l’adeguamento di alcune stazioni o fermate.
In quest’ottica, l’intervento risulta migliorativo anche dei servizi che interessano la tratta extra-regionale Campobasso - Roma e Campobasso - Napoli. Interessante, in tal senso, è il fatto che ultimamente la Regione ha finanziato nuovi interventi di ammodernamento infrastrutturale sulla tratta Campobasso - Roma, per un importo di circa 80 milioni di euro, finanziamento che rappresenta la 2^ fase dell’intervento “Metropolitana leggera – I lotto Matrice - Bojano”: l’ammodernamento della rete attraverso l’elettrificazione va dunque a inquadrarsi in un disegno più complesso che vede il miglioramento dell’intero sistema di trasporto regionale ed interregionale.
Inoltre, il miglioramento infrastrutturale permetterà di azzerare le emissioni di CO2 legate all’attuale circolazione dei treni a trazione diesel.

Rischi

Il rischio maggiore è costituito dal fatto che - se l’infrastruttura non dovesse entrare rapidamente in esercizio - essa potrebbe deteriorarsi, col conseguente aumento, da parte dell’opinione pubblica, della percezione di un’opera inutile. Un ulteriore rischio è l’eventuale riduzione della possibile utenza: negli ultimi anni si assiste ad uno spopolamento generale della regione, dovuto sia a ragioni demografiche (riduzione delle nascite) sia all’abbandono del territorio da parte dei giovani molisani che non riescono a trovare un’occupazione stabile, ciò potrebbe avere conseguenze sull’utilizzo dalla Metropolitana leggera.

Soluzioni e Idee

Per rendere il progetto realmente integrato e fruibile da tutti, è necessario sviluppare il secondo troncone di collegamento che si snoda da Campobasso alla Costa adriatica rappresentata dalla città di Termoli, sede dei principali insediamenti industriali nonché principale meta turistica della regione. In tal modo si darebbe una reale alternativa di trasporto, comodo e veloce, ai lavoratori e ai turisti.
Altra soluzione potrebbe essere quella di rendere le stazioni di Bojano e Matrice dei veri “hub intermodali” in grado di integrare le diverse modalità di trasporto, prevedendo quindi oltre ai parcheggi per le automobili anche stazioni per autobus extraurbani e spazi per favorire la mobilità ciclistica, come ad esempio ciclo officine e strutture per l’accoglienza turistica. 

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

In rappresentanza della Regione Molise, ente programmatore del progetto, sono stati intervistati l'Arch. Giuseppe Antonio Giarrusso - Direttore del IV Dipartimento governo del territorio e Direttore del Servizio Infrastrutture e lavori pubblici; il Geom. Salvatore Concettini - Funzionario del Servizio Infrastrutture e lavori pubblici.
In rappresentanza di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ente attuatore del progetto, sono stati intervistati l'Ing. Massimo Mancini - Direttore dei lavori e il Geom. Antonio Bormio - Assistente ai lavori.

Domande principali

Come migliorerà il sistema generale di mobilità della regione Molise quando la "Metropolitana leggera" entrerà in funzione?

Secondo il report "Pendolaria 2018" di Legambiente, migliorando l'offerta infrastrutturale e riducendo i tempi di percorrenza, aumenta il numero di persone che scelgono il treno come mezzo di trasporto. Come può, questo intervento, migliorare la mobilità di studenti e lavoratori che quotidianamente raggiungono il capoluogo di regione?

Recentemente la Regione Molise ha finanziato nuovi interventi di ammodernamento infrastrutturale sulla tratta Campobasso-Roma, per un importo di circa 80 milioni di euro. Come si integra, questo intervento, con quello della "Metropolitana leggera"?

Risposte principali

Risposta alla domanda n.1
Ing. Massimo Mancini, rappresentante di RFI e Direttore dei lavori.

Il completamento del progetto messo in campo da Rete Ferroviaria Italiana ha lo scopo di innalzare gli standard prestazionali e qualitativi del servizio ferroviario, cambiando radicalmente l’esperienza di viaggio dei cittadini e rendendo il treno una valida alternativa al mezzo di trasporto privato.
L’obiettivo è migliorare l’esperienza di viaggio dell’utente attraverso l’adeguamento infrastrutturale nelle stazioni, aumentare l’offerta di viaggio per i cittadini di Campobasso con la realizzazione di due nuove fermate, riduzione dei tempi di percorrenza con la velocizzazione ed aumentare la frequenza dei treni.
L’operazione prevede di trasformare ed adeguare le stazioni migliorandone l’accessibilità ed il decoro attraverso il restyling deio fabbricati viaggiatori, la realizzazione di nuove pensiline, la riqualificazione degli impianti di illuminazione, l’adeguamento degli impianti di informazione al pubblico e l’abbattimento delle barriere architettoniche, attraverso la costruzione di nuovi sottopassi pedonali e l’innalzamento dei marciapiedi all’altezza di 55 cm per facilitare la salita e la discesa dal treno. Sono previsti inoltre interventi di velocizzazione e miglioramento della sicurezza ferroviaria attraverso la sostituzione degli scambi ed il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica di rete.

Risposta alla domanda n.2
Ing. Massimo Mancini, rappresentante di RFI e Direttore dei lavori.

L’adeguamento dell’infrastruttura esistente permetterà agli utenti di raggiungere in tempi più brevi la città di Campobasso, meglio servita grazie alla realizzazione di due nuove fermate di due nuove fermate in ambito urbano. Le fermate di Duca D’Aosta e San Michele permettendo di incrementare l’offerta di trasposto su ferro in città, essendo queste dislocate in corrispondenza di aree residenziali ed attività ricreative a servizio della cittadinanza. Anche in questo caso l’intervento ha assicurato i più avanzati standard qualitativi, strutturali e tecnologici atti a migliorare l’esperienza dei viaggiatori.

Risposta alla domanda n.3
Arch. Giuseppe Antonio Giarrusso - Direttore del IV Dipartimento governo del territorio e Direttore del Servizio Infrastrutture e lavori pubblici, rappresentante della Regione Molise.

Questo intervento si integra con l’altro che si chiama “Elettrificazione” ma che è più complesso perché è un progetto che prevede l’eliminazione di molti dei passaggi a livello che oggi provocano ritardi sui treni. Perché voi, forse non sapete, che se un passaggio a livello rimane incustodito, quindi aperto a causa di un malfunzionamento, il treno si deve fermare. Il più delle volte, come avrete avuto modo di sentire dai vari telegiornali o per esperienza personale, il treno si ferma in mezzo alla campagna. Uno dei motivi per cui succede questo è il fatto che il passaggio a livello rimane aperto e il treno non può passare fino a quando esso non viene chiuso, quindi più passaggi a livello eliminiamo più la tratta diventa rettilinea e quindi più scorrevole.
Inoltre, ci sarà un miglioramento di tutte le gallerie e quindi un allargamento per consentire ai nuovi treni di passare, in generale ci sarà una rettifica della linea attuale in modo che tutto questo grosso lavoro che vale 80 milioni di euro, più gli oltre 20 milioni di euro che riguardano la “Metropolitana leggera” porterà l’investimento della Regione a circa 100 milioni di euro, con lo scopo di migliorare la tratta che va da Matrice fino a Roccaravindola e quindi fino a Roma.
Ciò consentirà due vantaggi: in primo luogo, quello di arrivare prima a Roma, si è stimato un miglioramento di circa mezz’ora, che può sembrare poco ma che è tanto su una tratta così breve; in secondo luogo, ciò consentirà di arrivare in stazione Termini e non al famoso binario “20Bis”, perché noi molisani, oggi, non possiamo entrare in stazione perché i treni diesel sono inquinanti e quindi l’entrata non è loro consentita.
Con questo miglioramento potremo entrare in stazione, quindi guadagnare non solo la mezz’ora ma anche gli altri 20 minuti che servono per spostarsi dal binario “20Bis” fino all’interno della stazione Termini, perciò il miglioramento complessivo, in termini di tempo, sarà di quasi un’ora.
Avremo, inoltre, treni più comodi, treni che non si fermano in mezzo alla strada per i motivi che abbiamo detto e, per il tratto sulla “Metropolitana leggera”, avremo treni che passano ogni mezz’ora, questo è l’altro grande vantaggio che c’è. Avere dei treni che passano ogni mezz’ora sapete cosa significa? Significa che ci potremo muovere agilmente in questa Regione con una comodità abbastanza alta e con dei confort che oggi non ci sono consentiti.
Quindi la “Metropolitana leggera” non è un’opera peregrina se vista nella sua ampiezza.
Altra cosa, e non è secondaria, avremo un risparmio sulle tratte che adesso vengono coperte “su gomma” quindi le stesse tratte non verranno più coperte da autolinee ma verranno coperte dalla ferrovia. Ciò permetterà un risparmio per la collettività. L’utenza, quindi, sarà anche maggiore perché non avendo più corse che passano sulla stessa tratta su gomma la gente sarà costretta (molto volentieri dico io) a prendere il treno.
Questo è il progetto complessivo alla base della cosiddetta “Metropolitana leggera”. Voi andrete a visitare le stazioni e vi troverete per la prima volta di fronte ad un lavoro di miglioramento che si sta facendo, con Ferrovie, nelle varie stazioni, lavoro che purtroppo non è stato ben compreso perché partito con una linea ferroviaria che da molti è stata vista come una linea abbandonata, una linea che partiva da Matrice, “punto in mezzo al niente”.