REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
RECUPERO E COMPLETAMENTO DELLA BADIA DI PAPA CELESTINO V IN SULMONA

Inviato il 18/03/2019 | Di ASOC1819_114

Descrizione

Il progetto del recupero e completamento dell’abbazia Celestiniana è iniziato nel 2001. Le opere hanno riguardato la revisione completa del manto di copertura dei tetti e il rifacimento ex novo di alcune parti degradate con strutture in legno (circa 11.000 mq); la cucitura dei cordoli perimetrali, realizzati in calcestruzzo in epoca recente, alle murature sottostanti, tramite cuciture armate e iniezioni di miscele leganti; la posa in opera, in alcune zone, di nuove catene in ferro a contrasto delle spinte esercitate dalle falde dei tetti sui muri perimetrali. Il consolidamento delle murature è stato effettuato in maniera diffusa, con perforazioni armate e iniezioni di miscele consolidanti, mentre all’interno si è svolto quello delle volte portanti, tramite calotte in cemento armato chiodate all’estradosso, previa rimozione dei pavimenti e dei rinfianchi, e successiva ricostruzione dei rinfianchi stessi con materiale leggero e soletta armata; l’ala a sud (ex refettorio) è stata interessata dal consolidamento fondale a mezzo di micropali tubolari. Si è proceduto alla demolizione delle superfetazioni e dei vari corpi di fabbrica aggiunti per l’uso carcerario e alle opere murarie funzionali alle nuove destinazioni d’uso (nuovi tramezzi, scale e vani ascensori).

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Questo progetto attualmente non è ancora concluso per via di ritardi causati eventi di forza maggiore (es.terremoto) ma si prevede che verrà portato a termine entro il 31/12/2019.

Risultati

il progetto,non essendo ancora concluso,non ci dà l'opportunità di valutare concretamente la qualità dei lavori svolti dal soggetto attuatore.

Punti di debolezza

Considerata la grandiosità dell'opera di recupero intrapresa, non sono mancate le difficoltà
nell'attuazione del progetto a causa di eventi di forza maggiore che hanno colpito l'area in
questione. Ci si riferisce, in particolare, all'ultima importante scossa tellurica in termini cronologici
che ha prodotto la grave lesione del campanile della chiesa di Santo Spirito al Morrone, costringendo
la Ditta Appaltatrice a bloccare la realizzazione dei lavori progettualmente previsti in attesa della messa in sicurezza
del pinnacolo dell'abbazia morronese.
ad interventi che vadano oltre il suo miglioramento statico. Ciò potrebbe rappresentare un vulnus
se si pensa che il complesso abbaziale sorge su una delle faglie più profonde e potenzialmente
pericolose dell'intera dorsale appenninica.

Punti di forza

Uno dei pregi del progetto monitorato consiste senza dubbio nell'avvenuta rivalorizzazione
del patrimonio storico, artistico e culturale della regione Abruzzo. Attraverso il recupero
di beni di inestimabile pregevolezza quali l'organo intagliato da Giovan Battista Del Frate,
la Cappella degli Infermi, la Cappella Caldora e gli stupendi dipinti monocromatici di Joseph
Martinez, il Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali ha riconsegnato all'ammirazione dei visitatori
un'opera grandiosa che, ieri come oggi, rende omaggio alle abilità tecnico-costruttive delle molteplici maestranze
locali che vi hanno lavorato nel divenire dei secoli.
La valenza del progetto monitorato non si misura solo in termini artistico-culturali ma anche economici
in quanto la presenza di un monumento abbaziale di tale importanza ed imponenza rappresenta per l'intera area geografica
circostante un'opportunità di rilancio economico e turistico.

Rischi

Un aspetto di criticità del progetto è rappresentato dal fatto che esso non contempla
un vero adeguamento sismico della struttura che, a causa della sua vetustà, non si presta
ad interventi che vadano oltre il suo miglioramento statico. Ciò potrebbe rappresentare un vulnus
se si pensa che il complesso abbaziale sorge su una delle faglie più profonde e potenzialmente
pericolose dell'intera dorsale appenninica.

Soluzioni e Idee

Per una migliore fruizione dell'intero complesso abbaziale sarebbe opportuno procedere
anche al recupero di quell'ala della struttura all'interno della quale sono ubicate le stanze
già adibite a celle di reclusione.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone

Dott.ssa Anna Colangelo (funzionario storico dell'arte MIBAC)
Pasquale Golia (responsabile del dip. cultura e turismo)
Dott.ssa Alessandra Lucantonio (funzionario del servizio beni e attività culturali)
Arch. Panfilo Porziella (funzionario architetto MIBAC)
Dott.ssa Gabriella Spina ( responsabile centro Europe Direct Majella

Domande principali

In cosa si potrebbe trasformare la struttura ?
La struttura tornerà mai ad essere autonoma come lo era già ai tempi dei Celestini?
In cosa consistono le circa 430.000,00 di economie ?

Risposte principali

"La soprintendenza regionale ha ben pensato che in futuro se ne potrebbe fare
un centro di alta formazione per gli architetti provenienti dall'est Europa."

"Noi del MIBAC speriamo vivamente che questa struttura, come precedentemente
detto, possa in futuro diventare una sorta di college formativo grazie al quale andrà (si spera)
a recuperare quella sua autonomia persa da sin troppo tempo."

"I 430.905,01 euro di economie non sono altro che somme momentaneamente risparmiate e
accantonate che rimangono nella disponibilità del committente il quale potrà decidere se
concederle o meno, sulla base di sopravvenute esigenze di carattere tecnico, al soggetto attuatore."