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CASTEL CAPUANO ANTICO TRIBUNALE LUOGO SIMBOLO DELLA LEGALITà (NA)

Inviato il 6/05/2019 | Di LegalitySquad

Descrizione

Il progetto fu approvato dal Ministero dell’Interno il 20 settembre 2011 (PON FESR Sicurezza per lo Sviluppo–obiettivo convergenza 2007-2013) su proposta del Ministero della Giustizia e prevedeva lavori di impiantistica nelle sale poste al primo piano di Castel Capuano, per realizzare il cosiddetto “percorso storico della legalità”: Si sarebbe trattato di allestire un’aula multimediale, una sala lettura e alcune postazioni telematiche di realizzare lavori di impiantistica nel Salone dei Busti, nel Saloncino, nell’Aula della Regina, nell’Aula Liberty e nell’Aula Tartaglione. Nelle stesse sale sarebbero stati organizzati anche dibattiti e videoconferenze sulla legalità. Al piano terra sarebbe stato allestito un punto informazione dettagliato su Castel Capuano, sulla sua storia e sul percorso progettuale sulla legalità, rivolto alla cittadinanza e in particolare ai giovani. La realizzazione del progetto avrebbe avuto come obiettìvo la diffusione della cultura di legalità nel pieno centro storico di Napoli
L'attuazione del progetto ha avuto avvio sono ad ottobre 2017 (pensiamo che la programmazione in cui era stato approvato era 2007-2013), contemporaneamente all'avvio di un altro importante recupero del Castello, quello rientrante nel Grande Progetto Unesco, che interessa il recupero di altri spazi dell'edificio, piano terra e piano seminterrato, al fine di valorizzare il centro storico di Napoli.
L'avvio contemporaneo dei lavori di attuazione di entrambi i progetti ha creato una apparente confusione dei due cantieri: uno, quello Unesco, indicato in modo univoco dal suo cartello identificativo, l'altro, "Castel Capuano antico tribunale antico tribunale luogo simbolo della legalità", per molti mesi non identificato da alcun cartello di cantiere.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il progetto si concluderà nel prossimo mese di luglio, ma è stato attuato con fondi nazionali e non con l'impiego dei fondi europei che erano stato stanziati nel 2011, al momento dell'approvazione del progetto.
Il cartello identificativo del cantiere è stato finalmente esposto, dopo innumerevoli solleciti del nostro Team, solo ad aprile 2018, a distanza di sei mesi dall'inizio dei lavori, e non presenta il logo dell’Unione Europea e dopo la nostra prima visita di monitoraggio. Ed è un "normale" cartello di cantiere.
Ci trovammo a Castel Capuano proprio nei giorni dell'apposizione del cartello, quindi un anno fa, e incontrammo l’Ing. Domenico Menale, Direttore dei lavori. Gli chiedemmo cosa significasse quel "normale" cartello identificativo di lavori che si stavano realizzando grazie ad un progetto cofinanziato con fondi europei, come tuttora risulta dal sito www.opencoesione.it.
L'Ingegnere ci spiegò che, sebbene i lavori stessero procedendo secondo quanto programmato nel progetto approvato nel lontano 2011 dal Ministero dell’Interno su proposta del Ministero della Giustizia, i fondi utilizzati non erano più i 3.500.000,00 euro che la Commissione europea aveva stanziato nel PON FESR Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo convergenza 2007-2013, ma fondi nazionali.
La rinuncia ai fondi europei era stata determinata, secondo quanto ci dichiarò l’Ing. Menale, da problemi legati sia all’organizzazione della Ditta appaltatrice, la Cooperativa Archeologia di Firenze, e sia all’organizzazione del Provveditorato OO.PP.
Decorso il tempo utile per l'impiego della somma stanziata (programmazione 2007-2013), il Provveditorato OO.PP. aveva provveduto a rifinanziare l’opera attraverso i fondi di coesione.
In sintesi, il progetto si sta attualmente realizzando non più grazie all'investimento di fondi europei, ma attraverso l'impiego di fondi per il Mezzogiorno.
L’ingegnere ci rassicurò che sarebbe stata rispettata comunque la finalità del progetto e che le Sale ristrutturate sarebbero state aperte ai giovani.
Sul sito www.opencoesione.it, tuttavia, ancora oggi non risultano queste variazioni nella fonte di finanziamento del progetto. Sul sito il progetto appare ancora in corso secondo la programmazione iniziale e con pagamenti effettuati pari ad € 78.483,05
A distanza di un anno, abbiamo ricontattato telefonicamente l'Ing Menale per un aggiornamento sullo stato dei lavori.
Abbiamo appreso che le opere non sono ancora terminate perché, in fase di attuazione del progetto, si sono rese necessarie alcune variazioni che hanno rallentato la conclusione dei lavori. Dalla nuova visita di monitoraggio abbiamo verificato che i lavori sono giunti quasi a conclusione.
Nel Salone dei Busti e nel Saloncino sono state completate le opere impiantistiche ed è stato realizzato l’impianto di condizionamento completamente a scomparsa. Su tutto il perimetro delle due Sale è stata costruita una boiserie in legno che racchiude gli impianti di condizionamento a scomparsa. Questa opera lignea, che nel lato anteriore comprende una serie di panche per la seduta, è dotata di rotelle poste sulla base, in modo da consentirne lo spostamento per effettuare la necessaria manutenzione all’impianto di condizionamento.
La Sala della Regina è stata completamente restaurata e l’importante affresco posto su parte del soffitto, che era andato completamente distrutto, è stato sottoposto ad opera di restauro.
Nella Sala Tartaglione sono state imbiancate le pareti ed è stato sostituito il pavimento, per essere destinata a sala multimediale, secondo il progetto originario.
Nella Sala attigua alla Sala Tartaglione dovrà essere restaurata una tela a soffitto.
Per il completamento dell’opera mancano ancora le luci e una probabile “rispolverata” all’affresco che occupa il soffitto del Salone dei Busti, come dichiara il Capocantiere che ci accompagna nella visita di monitoraggio e che ci conferma che la fine dei lavori è prevista per il prossimo mese di luglio.

Risultati

Il progetto rappresenta un grande punto di forza per il centro storico di Napoli. Il recupero delle importanti Sale poste al primo piano di Castel Capuano, in aggiunta agli altri lavori di recupero del Castello rientranti nel progetto Unesco, potranno dare una boccata di respiro e una ventata di legalità ad una zona di Napoli per troppi anni abbandonata a se stessa.
La bellezza delle Sale restaurate lascia senza fiato!

Punti di debolezza

Ci è sembrata assurda la scelta di rinunciare ad una somma così cospicua stanziata dalla Commissione Europea, per poi attuare la stessa tipologia di lavori con fondi nazionali. Sarebbe bastato accelerare la fase di attuazione, dal momento che la ditta esecutrice era stata individuata in tempo utile..

Punti di forza

Le Sale restaurate risplendono nella loro infinita bellezza.
E' evidente all'occhio del visitatore che sono state realizzate opere impiantistiche eccellenti, nel pieno rispetto dell'architettura originaria dei luoghi.

Rischi

Speriamo che non si tratti solo di recupero statico e funzionale, ma che si trovi il modo per aprire il Castello alla popolazione e soprattutto ai giovani.

Soluzioni e Idee

Bisogna programmare l’apertura del Castello alla popolazione una volta ultimati i lavori e bisogna individuare l’ente a cui sarà affidata la gestione dei flussi di visitatori.
In mancanza di un'adeguata programmazione sarà difficile organizzare aperture del Castello se non per visite guidate.
Ma se è importante che il Castello venga visitato e conosciuto, è ancora più necessario che "produca" legalità. E potrà farlo solo se, in aggiunta alla natura di monumento, sarà vissuto come luogo di legalità attraverso visite guidate e laboratori didattici destinati a scolaresche.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Visita diretta documentata da foto e video

L'Ing. Domenico Menale, Direttore dei lavori.

Domande principali

1- "Come mai sul cartello identificativo del cantiere non c'è il logo dellUnione Europea?"
2- "Sarà mantenuta la finalità del progetto, il Castello verrà aperto ai giovani?"
3- "Quando termineranno i lavori?"

Risposte principali

(Ing. Domenico Menale, Direttore dei lavori)
1- “Sia per questioni legate all’organizzazione dell’impresa appaltatrice, sia per meccanismi legati all’organizzazione del Provveditorato OO.PP., i fondi stanziati sono "scaduti". Per non iniziare i lavori con la “spada di Damocle”, di un eventuale danno “pseudoerariale”, il Provveditorato alle OO.PP. ha provveduto a rifinanziare l’opera attraverso i fondi di coesione. Non si tratta più di fondi europei, ma di fondi per il Mezzogiorno”.
2- "Si certamente."
3- "I lavori termineranno a luglio. Sono state necessarie alcune variazioni di progetto che hanno rinviato la conclusione dei lavori"