REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
LABORATORIO APERTO METROPOLITANO PER L'IMMAGINAZIONE, COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE CIVICA

Inviato il 19/12/2020 | Di Classe3Sssu | @3Ssusabin

Descrizione

Il progetto “Laboratorio urbano aperto” si sviluppa nell’ambito del programma POR FESR 2014-2020 – ASSE 6 – Città attrattive e partecipate che coinvolge le principali città dell’Emilia Romagna. Bologna ha l’obiettivo di costruire un laboratorio aperto di “ricucitura” dei diversi contenitori culturali tra Palazzo Re Enzo, Sala Borsa, Palazzo D’Accursio e in collegamento con gli spazi appena rinnovati che collegano il Cinema Modernissimo, la ex Galleria d’Accursio.

La “ricucitura” fisica prevede di riallestire i vecchi sottopassaggi e utilizzare la piazza di Sala Borsa e i cortili di Palazzo d’Accursio, in modo da creare un nuovo spazio pubblico di connessione funzionale e tecnologica. Verrà quindi costituito un unico “laboratorio aperto” dedicato alla collaborazione fra cittadini, Amministrazione, associazioni e imprese nel campo dell’innovazione urbana, con una particolare attenzione ai temi legati alle nuove economie, all’ambiente, alla rigenerazione e alla cura del territorio, sia dal punto di vista fisico che immateriale. Qui potranno quindi trovare sede spazi di coworking e lavoro collaborativo, spazi espositivi, spazi per eventi, convegni, assemblee, riunioni e meetings, spazi laboratoriali opportunamente attrezzati, strumenti e tecnologie interattivi per produrre set di dati aggregati e sviluppare nuovi servizi digitali.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

"Laboratori aperti" finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con il POR-FESR 2014-2020, Asse 6 Città attrattive e partecipate. Fasi del progetto: 2016 – progettazione degli interventi fisici e programmazione; 2017 – realizzazione degli interventi, allestimento tecnologico; 2018 – apertura.
Prima dell’avvio si lavorerà quindi organizzando incontri di codesign con le comunità già attive/attivate: in particolare tutti i soggetti che sono stati già coinvolti nei percorsi relativi ai patti di collaborazione (oltre 100 siglati in 18 mesi) fase progettuale si sta costruendo una cabina di regia che coinvolge alcuni settori del comune e i diversi soggetti che sono interessati direttamente dal progetto (Cineteca, Biblioteca Sala Borsa, Urban center Bologna). Sempre in questa prima fase si è definito un “Patto di collaborazione con le imprese e gli stakeholder di sistema” per il supporto del laboratorio urbano e per valutare l’utilità di costruire un Comitato Scientifico. Infine gli stakeholder sono coinvolti dai laboratori di codesign per la costruzione dei piani di azione e di comunicazione. Dopo l’avvio del Laboratorio urbano il coinvolgimento è stato allargato facendo leva sulle relazioni con i poli educativi della città (Istituzione scuola, Scuole medie e superiori, Università di Bologna, ecc.), sull’attrattività dei contenitori presenti nell’area interessata (Sala borsa: oltre 1milioni di ingressi l’anno, Cinema in piazza: 4.000 persone al giorno, Urban Center oltre 100.000 visitatori l’anno) nonché sulla prevista attività di promozione. Tutta l’attività di relazione con i cittadini potenziali fruitori dei diversi Labs Space sarà oggetto di una periodica rendicontazione online. I diversi Labs Space hanno anche target specifici propri rispetto ai quali saranno individuati, con i futuri gestori, opportuni strumenti di coinvolgimento dei cittadini e di verifica dei risultati. Ad esempio, saranno coinvolte direttamente le imprese potenzialmente interessate allo sviluppo dei diversi prodotti specifici. Sempre dal punto di vista degli stakeholder, a laboratori attivati, si istituirà un gruppo di monitoraggio e un calendario di riunioni periodiche che coinvolgeranno, con differente intensità, i diversi soggetti interessati (cabina di regia, comitato scientifico, eventuali firmatari del patto di collaborazione

Risultati

Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finale

All’interno dei diversi spazi del laboratorio saranno sviluppati in particolare le seguenti tematiche: - progetti e servizi, collaborativi e digitali, legati alla cultura visuale e alla cura/valorizzazione dei beni storici artistici; - progetti e servizi, collaborativi e digitali, tesi a supportare l’empowerment dei cittadini, l’inclusione e il protagonismo delle nuove generazioni, legati all’apprendimento informale e formale; - di progetti e servizi, collaborativi e digitali, legati alla economia urbana, alle trasformazioni territoriali e alla ricerca in campo ambientale, all’apprendimento e fruizione delle informazioni per condividere con l’amministrazione, la responsabilità della cura e rigenerazione dello spazio pubblico. Il laboratorio aperto intende affrontare quindi una serie articolata di tematiche connesse alla attuale fase di profonda trasformazione della città, i cui ambiti fanno esplicito riferimento ai tre pilastri della strategia urbana 2020: crescita intelligente, inclusiva e sostenibile..

Punti di debolezza

L'approvazione della delibera di Giunta rappresenta l’ultimo passo avanti verso la realizzazione di questo progetto che vede dunque ulteriormente rinforzato il ruolo della Fondazione di “cervello collettivo" e snodo cittadino delle trasformazioni urbane e catalizzatore di idee e attività, nonché luogo di incontro e di discussione fra cittadini, istituzioni pubbliche, associazioni e movimenti, espressioni del mondo economico, sociale e culturale. Un luogo dove sarà possibile riflettere, interrogarsi e definire insieme anche una nuova e più matura idea di “cittadinanza urbana” come sfera di accesso e riconoscimento dei diritti e dei doveri a essa legati e facilitare le diverse forme di collaborazione tra i differenti attori della città.

Punti di forza

L’obiettivo finale è dunque di creare nel cuore della città metropolitana uno degli spazi collaborativi più grandi d’Europa: un nuovo polo culturale per l’immaginazione, la collaborazione e l'innovazione civica di Bologna, dove analizzare, comunicare e co - produrre le trasformazioni urbane e affrontare le prossime sfide ambientali, sociali, tecnologiche.

Rischi

La pandemia di Sars-CoV-2 avrà una durata oggi non prevedibile e per un periodo, più o
meno lungo, vi sarà la necessità di convivere con il virus, minimizzando i rischi di contagio e
di letalità in presenza di una progressiva ripresa delle attività economiche e delle relazioni
sociali.
In questa fase sarà quindi necessario trovare un equilibrio fra il permanere di un pericolo legato al virus Sars-CoV-2 e i crescenti rischi di natura sociale, economica e anche sanitaria connessi alle limitazioni delle attività economiche e alle misure di distanziamento fisico. La natura e l’ampiezza di questi rischi saranno determinati dalla durata di questa fase e dal carattere delle misure cautelative che sarà necessario di volta in volta adottare

Soluzioni e Idee

Nella realtà metropolitana bolognese affrontare la crisi ponendo al centro la prospettiva dello sviluppo sostenibile significa perseguire con ancor più convinzione strade già scelte dalla comunità urbana e metropolitana e affrontare in modo innovativo alcune questioni che esaminiamo di seguito. Nell’analisi si assume come priorità la necessità di proteggere e valorizzare le dotazioni di capitale umano, sociale, economico ed ambientale che hanno
permesso negli scorsi decenni alla comunità metropolitana di raggiungere elevati livelli di sviluppo e una buona qualità della vita.
1) Conquistare e costruire una cittadinanza metropolitana;
2) Garantire il diritto universale alla connessione e riconnettere le comunità;
3) Ripensare e digitalizzare i processi di produzione dei beni e di erogazione dei servizi;
4) Utilizzare i big data per migliorare la vita delle persone e rendere più competitive le organizzazioni e le imprese;
5) Potenziare il lavoro e la didattica a distanza;
6) Promuovere le competenze dei giovani e delle donne in coerenza con le nuove forme dello sviluppo sociale ed economico;
7) Costruire un welfare plurale di comunità;
8) Supportare la cultura nell’emergenza – valorizzare ed usare il digitale – sviluppare consapevolezza sulle sfide del nostro tempo

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Blog/Sito web del Team

Connessioni

  • Tutor del progetto , Monitoraggio del progetto ed informazioni
  • Presentazione della piattaforma openc oesione , Incontro online G-Meet
  • Assessore alla cultura, turismo, promozione della città, immaginazione civica, sport, patrimonio, agenda digitale del Comune di Bologna , Incontro online G-Meet
  • Esperte della Comunicazione di Europe Direct , Incontro online G-Meet

Contatti con i media

  • Blog o altre news outlet online

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposte generiche
  • Promesse concrete

Descrizione del caso

Le interviste fatte sia all'assessore Matteo Lepore e all'esperta della comunicazione Anna Maria Linsalata di Europe Direct di Bologna, sono state chiare ed esaustive,. L'Assessore ci ha presentato la planimetria degli spazio del territorio di Bologna che saranno adibiti a Laboratorio aperto metropolitano, soffermandosi sul concetto di sviluppo sostenibile, rivolgendosi al nostro team come i futuri fruitori di questi spazi.
E, l'esperta di Europe Direct ci ha spiegato in cosa consistono le politiche di coesione, soffermandosi sul significato dei termini: co-progettare, co-working, r-innovare, ri- progettare, riuso ed altri ancora.
Infine, siamo in contatto con Andrea Bartoli e la moglie Florinda Saievo fondatori di Farm Cultural Park di Favara, per approfondire da dove prende ispirazione il Laboratorio aperto Metropolitano per l'immaginazione, la collaborazione. el 'innovazione civica

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i referenti politici

Il team gli Immaginari hanno intervistato Matteo Lepore Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città, Immaginazione civica, Sport, Patrimonio, Agenda digitale del Comune di Bologna. Durante l'intervista, l'assessore ci ha voluto lanciare fondamentalmente tre messaggi.
Il primo riguarda lo stato d’animo con cui dobbiamo affrontare questo momento di emergenza sanitaria.
È necessario iniziare a progettare quella che sarà la ripartenza, dare un orizzonte di futuro alle imprese, altrimenti non possiamo immaginare che sia credibile l’azione della politica e delle istituzioni che devono anche rappresentare le istanze delle imprese.
Il secondo messaggio riguarda più direttamente il nostro territorio.
Bologna sia molto cambiata, soprattutto nella relazione con il mondo. Abbiamo asset importanti come la fiera e l’aeroporto, grandi imprese ed un sistema robusto di competenze che in questi anni ha saputo internazionalizzarsi.
ed infine il terzo messaggio che ci ha lanciato è quello di fare un salto avanti. Consapevoli delle nostre forze, dobbiamo provarci ora, perché è adesso che si è aperto un varco all’interno del quale possiamo produrre un cambiamento importante.
Il team infine, ha intervistato l'esperta della Comunicazione di Europe Direct Dott.ssa Anna Maria Linsalata e responsabile della comunicazione dei Fondi europei, Por Fesr e Por Fse. Relativamente al nostro progetto monitorato, Anna Maria Linsalata ci ha fatto presente che, nella programmazione dei fondi europei Por Fesr 2014-2010, devono essere considerati come Assi Portanti della strategia regionale per consentire all'Emilia Romagna di perseguire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva al fine di raggiungere quei livelli di leadership internazionale che le competono.

Domande principali

Le domande che il team "Gli immaginari" ha pasto all'Assessore Lepore sono state tante, in particolare siamo stati curiosi di sapere:
1) La soddisfazione di arrivare per primi come città tra tutte quelle italiane dove si è vissuto meglio nel 2020, ha recato sicuramente molta gioia alla Giunta comunale. Tale risultato potrà essere riconfermato rompendo schemi rigidi tipici italiani e ottenendo , come da lei richiesto, nuovi fondi economici europei? Pensa di poter mantenere questo risultato anche nel 2021 e crede che questo progetto possa essere centrale per tale raggiungimento?
2) Bologna riuscirà a rispettare l'Agenda 2030, diventando così una città a impatto zero sull'ambiente e modello in tutto il mondo?
Alla Esperta Communication Officer Anna Maria Linsalata, il team ha posto queste domande:
1) Come è nato questo progetto?
2) Che cosa è possibile prevedere per il futuro di Bologna?

Risposte principali

Risposte dell'Assessore Matteo Lepore:
1) Arrivare primi nella classificazione dipende dagli indicatori utilizzati e che quest'anno sono legati alla emergenza sanitaria, che di sicuro ha fatto onore ad una città come Bologna. La qualità della vita di una città è da considerarsi come una combinazione di diversi fattori come la qualità del lavoro e non certo dall'avere un lavoro, dalla qualità dell'ambiente e di quanti servizi ci siano a disposizione dei cittadini. Ls prospettiva del futuro sarà quella di non rimanere un'isola felice ma continuare a lavorare così nonostante la pandemia.
2) E' una sfida difficile per cui servirà fare delle scelte radicali come ad esempio ridurre l'utilizzo delle auto per utilizzare maggiormente l'utilizzo del treno. Occorrerà cambiare il nostro stile di vita, cambiare i consumi energetici degli edifici che rappresentano la quota più importante dell'inefficienza e dell'inquinamento delle città. Abbiamo un compito da svolgere che è quello di non perdere tempo, perché il 2030 è dietro l'angolo.
Per quanto riguarda invece, le domande poste all'esperta di Comunicazione Anna Maria Linsalata, ecco le risposte:
1) Si tratta di uno dei progetti più innovativi del Programma in cui è inserito. Nel momento in cui loStato cerca di definire insieme agli Organi dell'Unione europea che cosa farà nel periodo dei sette anni, loStato avvia insieme a tutte le Regioni degli incontri per definire gli obiettivi dei finanziamenti. E, la regione Emilia Romagna dal 2014 al 2020 ha programmato una serie di priorità. Le priorità maggiori vanno sulla produzione industriale e sul cambiamento tecnologico, sull' innovazione di tutto il sistema produttivo. Il progetto nasce dalle Linee Guida della Commissione Europea con il Fondo Regionale di Sviluppo per sviluppare l'Agenda Urbana dell'Unione Europea che poi, è diventata Agenda Urbana della Regione Emilia Romagna.
2) Laboratorio Aperto vorrà configurarsi come luoghi di innovazione, luoghi che ospiteranno Start -Up, incubatori di imprese, luoghi di coworking, di lavoro tra persone che lavorano insieme per creare nuovi servizi. Dovrà essere un luogo di stimoli per i giovani per sviluppare interessi e frenare la cosiddetta "fuga dei cervelli". Questo è lo spirito del Laboro aperto e quindi di un futuro possibile della nostra città.