REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Ostello della gioventù nell'ex monastero della Ripa in Desenzano al Serio

Inviato il 3/03/2021 | Di 3S | @RIPArtiamo3s

Descrizione

L’ostello della gioventù “La Ripa Hostel” è un progetto di restauro dell’ala nord del monastero della Ripa di Desenzano di Albino, edificio costruito tra il 1440 e il 1478, formato da due chiese e da un convento, all’epoca della Congregazione dei Carmelitani di Mantova. Nel 1788 il convento venne soppresso e tutto il patrimonio venne venduto in un’asta, passando quindi in mano a privati. Nel 2007, il convento è stato infine acquistato dalla Cooperativa Sociale La Fenice Onlus, che lo possiede ancora oggi.
Questo intervento nasce dall’esigenza di rilanciare il turismo e l'economia della Val Seriana, puntando soprattutto sui giovani. Si è deciso di monitorare questo progetto per vedere come abbia influito sul tasso di turisticità e sul tasso di occupazione, in particolare quello giovanile, nella valle.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Il progetto dell'ostello è concluso ed è in attività, alcuni interventi riguardanti altre parti del monastero devono essere ancora realizzati per completare la ristrutturazione.

Risultati

Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finale

I risultati del progetto non soddisfano completamente le aspettative iniziali. Infatti il proposito iniziale della cooperativa "La Fenice" era quello di creare un ostello dove alloggiassero giovani curiosi di esplorare i nostri territori o ospitare persone in occasione di eventi culturali e corsi di formazione. A causa di problemi di pratiche burocratiche e di mancanza di fondi, dopo poco tempo la cooperativa ha deciso di farsi da parte e di appaltare la struttura dell'ostello ad una società esterna: la Faro Eventi. Quest'ultima ha deciso di rinnovare gli ambienti e di trasformarli in stanze adatte ad un tipo di clientela diverso. L'ostello è stato infatti convertito in un boutique hotel dove alloggiano soprattutto business men, durante i giorni feriali, in quanto la nostra valle è una zona molto industrializzata e quindi frequentata per lavoro, mentre principalmente le famiglie durante quelli festivi.
Alcuni propositi si sono comunque realizzati: i posti letto nel territorio della valle sono aumentati, in quanto prima le strutture ricettive erano quasi assenti; inoltre, l'hotel fornisce posti di lavoro ai giovani del territorio.

Punti di debolezza

Durante la realizzazione del progetto si sono presentati vari problemi, tra i quali i più significativi riguardano l'ambito economico e burocratico. Infatti restaurare un bene protetto dalla Sovrintendenza ai beni culturali comporta degli iter burocratici molto lunghi che hanno causato gravi danni economici alla cooperativa. Inoltre gli investimenti per questo intervento sono stati ingenti e, nonostante la vincita del bando di € 499 000 della Regione Lombardia e di quello della Fondazione Cariplo, sulla cui cifra non abbiamo informazioni, la cooperativa "La Fenice" ha comunque dovuto contribuire generosamente alla spesa totale di 1,2 milioni di euro.

Punti di forza

Secondo noi i grandi punti di forza di questo progetto sono la bellezza della struttura e l’ambiente in cui si inserisce, è immerso infatti nella natura e nelle montagne, ma si trova comunque in una città ricca di servizi e imprese. Essendo una delle poche strutture ricettive presenti in valle è molto frequentata sia da uomini d’affari sia da chi vuole scoprire i territori circostanti.

Rischi

Alcuni spazi della struttura non sono ancora stati ristrutturati e non si è certi del fatto che si riusciranno a trovare partner esterni in futuro per portare a termine il progetto completo. Per quanto riguarda, invece, la struttura ricettiva in particolare, si pensa che non ci siano problemi specifici che possano compromettere il futuro del complesso, se non la posizione fuori dal centro e la relativa mancanza di spazi, specialmente nella situazione pandemica.

Soluzioni e Idee

Secondo noi si dovrebbe curare di più la pubblicità e la comunicazione della struttura. Ad esempio si potrebbe essere più attivi sulle pagine social, in modo da farsi conoscere a più ampio spettro, in particolare dai giovani. Inoltre si potrebbero organizzare più eventi culturali per coinvolgere e avvicinare i cittadini della valle a questo progetto.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i referenti politici

Prof.ssa Pozzi, presidente della cooperativa "La Fenice"
Fabio Terzi, sindaco di Albino
Debora Torri, gestore della struttura
Inoltre abbiamo provato ad avere un riscontro da parte degli ospiti della struttura attraverso un questionario, ma, probabilmente a causa di alcune difficoltà legate alla pandemia, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Domande principali

Quali erano le aspettative iniziali per la realizzazione dell'opera?
I risultati sono in linea con le aspettative?
Tutte e due rivolte al sindaco e alla presidente della cooperativa.

Risposte principali

Le aspettative iniziali della cooperativa "La Fenice" e di Diaforà erano molto ambiziose: l'ex presidente Fabrizio Persico aveva l'intento di recuperare in toto le funzionalità del monastero, si voleva infatti creare un centro di formazione e aiuto per i disabili, un luogo per diffondere la cultura organizzando eventi e un'area destinata all'ospitalità. L' ostello era quindi solo una parte del progetto iniziale, avente lo scopo di ospitare principalmente turisti ma a causa di vari problemi questa attività gestita direttamente dalla cooperativa non è decollata e si è dovuti appaltare la struttura a una società albinese specializzata nell'ambito della gestione. la Faro Eventi, che ha deciso di trasformala in un boutique hotel. Nonostante questo alcuni degli obiettivi iniziali sono stati raggiunti grazie alle sue potenzialità: la struttura ha dato lavoro a diversi giovani, è un'attività nuova che mancava nella Valle Seriana ed ha aumentato il turismo, soprattutto lavorativo.