REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Salvaguardia della superficie, della struttura e della salute del patrimonio forestale regionale

Inviato il 11/03/2021 | Di TERREBRUCIATE | @https://twitter.com/TBruciate

Descrizione

Monitoriamo il “ Progetto importo 900.000€ per interventi volti alla salvaguardia della superficie , della struttura e della salute del patrimonio forestale regionale. Interventi di decespugli amento, tagli fitosanitari, diradamenti, piantagione ed opere accessorie da effettuarsi nel comune di Palermo, località Valle Giorgia, Valle Orecchiuta, Villaciambra, Piano Montagna, Monte Cuccio, Case Rosario, Bellolampo” (provincia di Palermo- Distretto Forestale I°)
E’ finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e Coesione per un importo €900.000,00.
Quando abbiamo scritto il primo report, in dicembre, i pagamenti effettuati erano pari a € 596.494,37 ed il progetto risultava ancora in corso.
Nonostante il progetto sia relativo alla programmazione 2007-2013, l’inizio era previsto per il 26/11/2015 ma l’inizio effettivo è stato poi di fatto il 26/11/2016. In poche parole registrava un terribile ritardo.
La fine era prevista per il 30/10/2020 e la fine effettiva non risultava ancora disponibile.
Fino alla data 09-01-2021 lo stato del progetto risultava ancora IN CORSO.
Alla fine dello stesso mese di gennaio, lo stato del progetto risultava essere LIQUIDATO. La fine prevista al 30 ottobre 2020 è ad oggi spostata al 30 luglio 2021.
In relazione all’importo dei pagamenti vi è stato uno spostamento da € 596.494,37 a € 878.699,87 .
Il progetto in questione nell’ambito della PRIORITÀ QSN si focalizza sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività e lo sviluppo.
In termini di OBIETTIVO GENERALE QSN si propone di valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l'attrattività, anche turistica, del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile.
Infine ha proprio L’OBIETTIVO SPECIFICO QSN di valorizzare la rete ecologica e tutelare la biodiversità per migliorare la qualità dell'ambiente e promuovere opportunità di sviluppo economico sostenibile.
L'intervento contribuisce ad attivare l’opera di prevenzione per la difesa del patrimonio boschivo attraverso interventi di decespugliamento, tagli fitosanitari, diradamenti, piantagione ed opere accessorie.
Si tratta di tutta quella serie di opere che servono a proteggere i boschi, le campagne a ridosso della bellissima città di Palermo e le meravigliose riserve, attrazione per migliaia di turisti, dagli innumerevoli incendi che rappresentano una delle piaghe più dolorose della regione siciliana.

Cosa abbiamo scoperto

Avanzamento

Secondo il Soggetto programmatore /attuatore, Regione Siciliana ASSESSORATO REGIONALE DELL’AGRICOLTURA, DELLO SVILUPPO RURALE E DELLA PESCA MEDITERRANEA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLO SVILUPPO RURALE E TERRITORIALE, da noi intervistato in data 19-03-2021, il progetto ha avuto inizio l’ 1-12-2015 e gli interventi previsti nel progetto, sono stati conclusi nell’ottobre 2016 come si evince dal documento di regolare esecuzione dei lavori che abbiamo potuto consultare durante l'intervista e la cui copia ci è stata messa a disposizione.
Queste date risultano essere disallineate con quelle pubblicate sul portale di OpenCoesione, secondo il quale l’ inizio previsto era il 26-11-2015 ma l'inizio effettivo è stato il 26-11- 2016, la fine prevista è il 30-07-2021 e la fine effettiva non è disponibile anche se il suo stato risulta essere liquidato.


Risultati

Intervento utile ma presenta problemi - Ha avuto alcuni risultati positivi ed è tutto sommato utile, anche se presenta anche aspetti negativi

Il progetto è stato regolarmente eseguito poichè come si evince dal documento fornito dal beneficiario:
a) i lavori sono stati eseguiti secondo il progetto originario approvato ed ammesso a finanziamento, salvo lievi modifiche comunque rientranti nei limiti dei poteri discrezionali del Direttore dei lavori;
b) i lavori stessi sono stati eseguiti a regola d'arte, con buoni materiali e idonei magisteri;
c) l'Ufficio Servizio per il Territorio di Palermo ha ottemperato all'obbligo delle assicurazioni degli operai contro gli infortuni sul lavoro e tutti gli oneri contributivi e previdenziali richiesti dalle vigenti disposizioni;
d) i lavori sono stati compiuti entro il termine previsto dall'atto di approvazione e finanziamento dei lavori, non essendovi state sospensioni e/o proroghe autorizzate e concesse;
e) i prezzi applicati sono quelli di contratto o successivamente derivanti da applicazioni di legge o di accordi

Punti di debolezza

Il progetto piuttosto che rispettare la priorità QSN prevista, si limita a garantire un’opera di manutenzione ma non si ritrova nell’intervento quel vantaggio competitivo per aumentare l’attrattività turistica del territorio che l’obiettivo generale QSN si propone.

Il ritardo nella procedura che non allinea temporalmente l’obiettivo del progetto con l’esigenza territoriale. L’assunzione delle risorse umane previste per l’opera di prevenzione viene espletata a stagione inoltrata e quindi risulta disallineata rispetto all’opera preventiva dell’area boschiva che il progetto si prefigge.

Il progetto non mette in campo interventi in grado di creare sostenibilità a lungo termine.

E’ un esempio di debolezza sperimentata con il ciclo di programmazione 2007-2013 (Linee di indirizzo strategico dell’Accordo di Partenariato 2014-2020). Infatti, a nostro avviso, presenta carenza di qualità, difficoltà ed eccessiva lentezza nella realizzazione, mancata pianificazione.

Il progetto non è in grado sfruttare le potenzialità del territorio e sostenere percorsi di crescita come ci si dovrebbe aspettare ( una nuova visione e gestione dei boschi).

Si riduce ad un mero intervento di manutenzione che, per quanto necessario, non consolida e promuove un processo di sviluppo territoriale come previsto da questo tipo di obiettivo.

Punti di forza

Il progetto mette in campo un’opera di prevenzione diretta sul territorio per la per la lotta agli incendi
Assicura attraverso un contingente umano il controllo del territorio per la prevenzione del patrimonio boschivo.
Rappresenta una risorsa occupazionale per gli abitanti dei luoghi limitrofi ai territori boschivi

Rischi

Il progetto rischia di non garantire una sostenibilità a lungo termine e di esaurire la sua potenzialità in un intervento limitato nel tempo e circoscritto ad un delimitato territorio.

Soluzioni e Idee

Siamo convinti che un progetto come quello da noi monitorato debba rientrare all’interno di una strategia pianificata e programmata a livello territoriale che tenga conto di una filiera che preveda : Pianificazione – Previsione – Prevenzione – Lotta Attiva. Un'attenta pianificazione regionale, intesa come documento di studio e di programmazione, che venga considerata ordinaria attività per tenere conto dell’evoluzione dinamica del rischio degli incendi, è necessaria per il raggiungimento di migliori risultati.
L’adozione di una strategia coerente con il principio di specializzazione intelligente (Smart Specialisation Strategy – S3) in grado di sfruttare le potenzialità del nostro territorio e sostenere percorsi di crescita. Nell’ambito della strategia di sviluppo territoriale della nostra regione si dovrebbero promuovere modelli di gestione sostenibili ed integrati, la creazione di sistemi e servizi innovativi
boschive e le attività formative indispensabili per elevare le competenze e qualificare il capitale umano ( ci riferiamo ai circa 19.000 operatori forestali assunti temporaneamente nei numerosi progetti annualmente realizzati) non adeguatamente preparato alla auspicata innovazione.
L’adozione di modelli di governance integrata dei servizi che coinvolga gli attori pubblici e privati del territorio, evitando sovrapposizioni, attraverso accordi specifici in fase di attuazione che mettano a frutto le sinergie dei diversi attori.
Un approccio nuovo alle politiche culturali e turistiche che individua nel patrimonio culturale/boschivo un driver di sviluppo per il territorio siciliano, grazie anche alla promozione, nelle aree di attrazione, di reti di imprese operanti nelle filiere culturali, creative e dello spettacolo, con imprese operanti nei settori produttivi tradizionali (finanziati a valere sull’OT3).

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team
  • Settimana dell'Amministrazione Aperta

Connessioni

  • Organizzazione di tutela ambientale, evento
  • Coordinamento raccolta dati in formato aperto, raduno regionale dedicato ai

Contatti con i media

  • Blog o altre news outlet online
  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Risposte generiche

Descrizione del caso

Lo stato di avanzamento del progetto "casualmente" dallo stato in corso , quando è stato scelto dal team per monitorarlo, è passato allo stato liquidato.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

- Dott. Maurizio Grosso, segretario generale SIFUS -Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione
- Dott. Rosario Napoli, funzionario del Comando Corpo Forestale della Regione Siciliana ( Assessorato Regionale del Territorio e dell’ Ambiente)
- Dott. Giovanni Ammirata, funzionario del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale (Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea)


Domande principali

Domanda al Dott. R. Napoli: Dalla raccolta dei dati nel portale di Open Coesione emerge che nelle due programmazioni, 2007-2013 alla 2014-2020, sono stati autorizzati 376.698.384.70€ per interventi di prevenzione attraverso PAC (piano d’azione coesione) e FSC (fondo sviluppo e coesione). Ritiene che gli interventi messi in campo siano adeguati?
Domanda al Dott. M. Grosso: Con quali finanziamenti in particolare vengono pagati I lavoratori? Ci sono soldi del fondo sociale europeo che sono impiegati per pagare questo tipo di manovalanza?

Risposte principali

Risposta del Dott. Napoli: Per quanto riguarda la parte relativa agli investimenti che derivano dal fondo della comunità europea dell’attività di prevenzione, noi come corpo forestale ovviamente abbiamo soltanto la competenza relativa all’approvazione dei progetti riguardo alla coerenza con il piano antincendio perché in realtà i piani vengono gestiti dal dipartimento dello sviluppo rurale e dall’assessorato all’agricoltura. I soldi spesi per la prevenzione non sono mai tanti…………..c’è una grande volontà sia dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista istituzionale ad andare ad accelerare sull’ attività di prevenzione soprattutto con i piani di gestione dei boschi, questo è stato per noi un grosso limite, è un gap che dobbiamo sicuramente colmare, ma ce la stiamo mettendo tutta con le risorse umane ed economica di cui disponiamo.
…...Siamo noi l’artefice della costruzione del sistema di prevenzione. Poi ognuno nel suo ruolo deve esprimere al meglio le sue possibilità per intervenire, rispetto a quello che è il sistema dell’antincendio. Il problema dell’antincendio e della tutela se lo poniamo come problema culturale, quindi partendo già dalla scuola primaria insegnando il valore dell’ambiente, dei boschi altrimenti non si arriva da nessuna parte perché alla fine interveniamo solo nelle fasi operative. In realtà bisognerebbe partire dal mettere in campo questo problema come un fatto culturale e di cambiamento per la nostra società. E poi a seguire bisognerebbe migliorare la gestione operativa, l’amministrazione dei fondi e l’attività della prevenzione e della lotta attiva, che sicuramente ci sarà sempre qualcuno che avrà il fiammifero acceso per creare un incendio, a quel punto dobbiamo essere sempre in condizioni di poter intervenire.
Oltre le scuole che sono importantissime perché lì si costruisce la cultura di un popolo, un paese, ma è importante che poi le istituzioni operino al meglio secondo le proprie competenze, quindi i piani di gestione dei boschi che devono essere sicuramente rafforzati, migliorati, resi efficienti ed efficaci, ma non dobbiamo dimenticare che anche i comuni hanno delle competenze specifiche come il catasto degli incendi e anche per quanto riguarda i piani territoriali. Il rischio incendio deve essere inserito all’interno come lo è dei piani di programmazione territoriale e soprattutto bisognerebbe creare dei piani integrati in cui il rischio incendi debba assumere un valore importante per la prevenzione, ma non dobbiamo dimenticare la lotta attiva per gli incendi perché non si può pensare fare la prevenzione sostituzione alla lotta attiva. Una buona prevenzione è sinonimo di una buona capacità di ridurre gli incendi e quindi limitare l’attività per la lotta attiva all’incendio però su questo bisogna essere sempre preparati perché sugli incendi non si può sempre intervenire con le squadre perché in molti casi si necessita l’intervento dei mezzi aerei e se non si hanno le risorse disponibili ovviamente il danno ambientale che viene fuori è incalcolabile.
Risposta del Dott. M. Grosso: Ci sono fondi extraregionali che ogni tanto dal fondo sociale europeo riescono a recuperarli. Per esempio la maggior parte dei fondi sono chiamati fondi SC, specifici per gli interventi strutturali.
Tutte le opere possono essere realizzate con i fondi europei, una parte significativa delle opere deve essere realizzata necessariamente con i fondi di bilancio e la parte a cui mi riferisco è quella che riguarda gli addetti forestali. Tra questi 18.200 operatori forestali noi abbiamo intorno a 6.500 lavoratori che si occupano del settore e questi sono operatori che lavorano 101 giorni l’anno e vengono assunti per comodità di legge il 15 di Giugno e licenziati il 15 di Ottobre. La loro funzione è quella di domare gli incendi e provare a spegnerli. Spesso e volentieri questi lavoratori che ormai sono in un’età avanzata e quindi hanno difficoltà oggettive serie a svolgere questo lavoro, utilizzano mezzi vetusti (risalgono ai tempi dei romani) e hanno pure fatto la colletta per mettere il carburante nelle auto.