CHI SIAMO

Ci occupiamo di cittadinanza attiva in una terra, la Calabria, che ha fatto dell’ingiustizia sociale una norma conclamata. Ecco perché abbiamo deciso di essere dsobb3dienti ad un sistema di potere colluso e corrotto, che ha distrutto questo territorio ma di essere, sempre, obbedienti alla costituzione di cui rivendichiamo, proprio, l’applicazione dell’art 3, là dove si dice che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo della persona, perché se è compito della Repubblica, allora è compito di tutti. Fare cittadinanza attiva significa, per noi, rivendicare il valore sacro della dignità. Mauro Rostagno diceva che agli uomini capita di mettere radici, e poi il tronco, i rami, le foglie… quando tira vento, i rami si possono spaccare, le foglie vengono strappate via: allora decidi di non rischiare, di non sfidare il vento. Ti poti, diventi un alberello tranquillo, pochi rami, poche foglie, appena l’indispensabile. Oppure cresci e ti allarghi. Vivi. Rischi. Sfidi la mafia, che è una forma di contenimento, di mortificazione. La mafia ti umilia: calati junco che passa la piena. Ecco, la mafia è negazione d’una parola un po’ borghese: la dignità dell’uomo. Qui, la piena è passata, e tutti, col capo chino e il cappello in mano, si sono abbassati. E’ ora di dire basta. Farlo interessandosi e promuovendo la valorizzazione di un bene confiscato diventa, allora, una pratica di responsabilità che restituisce dignità ad un territorio nel quale, molto spesso, i valori costituzionali, non trovano applicazione.

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