REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Taranto - Museo Nazionale Marta - Il Museo MArTA 3.0
Inviato il 21/03/2021 | Di Marta3.0ilmuseodelfuturo
| @martafuture
Descrizione
Il MArTA istituito nel 1887 nell'ex convento dei Frati Alcantarini a seguito dell'urbanizzazione dell'area ad est del Canale Navigabile di Taranto e della scoperta, purtroppo anche della dispersione, di molti materiali archeologici provenienti dalla città greco-romana e dalla contigua necropoli, il 1 dicembre 2015, è diventato uno dei musei autonomi riconosciuti dalla riforma Franceschini.
Il MArTA è uno dei più importanti musei archeologici al mondo (uno dei 20, poi diventati 32, musei nazionali italiani ad autonomia speciale) dove è esposta, tra l'altro, una delle più grandi collezioni di reperti archeologici della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto.
Nel 2015 ha ottenuto 55.186 visitatori, numero aumentato nel 2016 a 85.351 (+35%) sino ad arrivare al 2019 con 76.032. La diminuzione dei visitatori non ha influito sugli introiti che sono stati in continuo aumento passando da 109.921 € nel 2015 a 208.602 € nel 2019 (+47%). La chiave vincente dei maggiori introiti e di un numero maggiore di visitatori sta nell’arricchimento dell’offerta voluta dalla direttice Eva Degl’Innocenti (arrivata a Taranto nel 2015) .
Sin dal 2016 è iniziata la fase della digitalizzazione che è culminata con l'approvazione del progetto europeo MArTA 3.0.
Questo progetto rientra nella Programmazione MiBACT di natura strategica- Programma Operativo Nazionale (PON) “Cultura e Sviluppo” per il periodo 2014-2020, cofinanziato dai fondi europei (FESR) Azione 6c1.b “Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate”CUP: F51B16000090006
Obiettivo specifico: Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione.
La procedura che ha dato origine a questo progetto è la Circolare AdG PON Cultura e Sviluppo del 18/02/2016, registrato alla Corte dei Conti il 21/04/2016 e poi ammesso al finanziamento.
Durante la pandemia il Museo non si è fermato, nonostante le porte chiuse, ha lavorato senza sosta portando avanti il progetto europeo MarTA 3.0 (fondi stanziati 2 milioni e 507 mila ) che doveva essere terminato a giugno del 2020 ma a causa di un contenzioso (risolto in maniera positiva per il Museo) ha subito un rallentamento.
Fin dal 2016 erano iniziati i lavori per la realizzazione del tour virtuale che è stato poi completato proprio durante la chiusura del Museo e pubblicizzato nel mese di dicembre 2020 con le donazioni tramite la card Christmas.
E' stato un successo, il numero dei visitatori relativo allo stesso periodo (dicembre) del 2019 è raddoppiato, come sono aumentati anche gli introiti.
In questo rinnovamento tecnologico del museo rientra anche Past for Future, un gioco 2D, che per il MArTA rappresenta la sintesi dei valori-chiave di un museo diffuso sul territorio di Taranto, della Regione Puglia e del Mediterraneo con l'auspicio che da itinerario virtuale possa trasformarsi in itinerario turistico per creare un efficace e dinamico indotto sul territorio. Altro traguardo raggiunto: la piattaforma digitale che risulta essere non un semplice sito, ma un elemento di apertura verso il mondo, tradotto in otto lingue , che ci pone come benchmark nel mondo della cultura italiana e che consentirà ai turisti di lingua italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca, russa, cinese e araba di vivere l’esperienza di questo grande attrattore culturale della nostra regione.
Si tratta di una piattaforma accessibile a tutti che unisce Passato Presente e Futuro. E' uno strumento multifunzionale, di interazione con il pubblico, anche i ragazzi hanno i loro contenuti.
E' in fase di completamento lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione di oltre 40.000 artefatti, di cui la maggioranza mai esposti prima, la creazione di un archivio virtuale con i reperti in 2D e 3D e un approfondimento sul contesto di ritrovamento con georeferenziazione. Questo permetterà anche di aggiornare lo stato di conservazione e di studio dei reperti in open source .
Un altro aspetto positivo del MArTA 3.0 è la presenza del Museo sui social.
Si punta sui social per attivare la rivoluzione di un museo archeologico che non sia “solo per addetti ai lavori” ma più aperto a target di pubblico maggiormente ampi e diversificati; sfruttare al meglio le nuove tecnologie – senza perdere, ovviamente, in rigore storico e scientifico.
I social network, chiaramente, sono un mezzo, non il fine. A contare è ciò che si comunica; e gli account del MArTA puntano su interattività, conoscenza e valorizzazione del capitale, anche umano, della struttura.
Cosa abbiamo scoperto
Avanzamento
Nonostante l'arresto del progetto MArTA 3.0, dovuto ad un contenzioso, risolto favorevolmente per il Museo, possiamo affermare che il progetto si svolge positivamente. La nuova strategia digitale punta al coinvolgimento emotivo, alla partecipazione attiva e sociale del visitatore , consentendogli di iniziare l'esperienza prima di arrivare al museo e di continuare dopo.
Il progetto Marta 3.0 porta il Museo a diventare il primo museo italiano a ampliare, rinnovare e rendere fruibile in open data un patrimonio culturale imponente e propone così il MArTA come elemento positivo di crescita di una città di cui troppo spesso emergono solo elementi negativi.
MArTA diventa così una “fabbrica creativa” innovativa al servizio della fruizione, della governance partecipativa, dell’accessibilità e della democrazia culturale, un vero e proprio “museo diffuso”.
La partecipazione al progetto di giovani innovatori costituisce una garanzia di sostenibilità dell’intervento anche negli anni futuri, per i quali si auspicano crescenti collaborazioni con la rete dei musei territoriali, le Università e i laboratori di ricerca – anche al fine di poter accrescere le risorse necessarie per il successo dell’operazione – e più in generale l’implementazione delle attività di prestito inter-museale con tecnologie 3D, progettazione di mostre interattive, ricerca e sviluppo nell’ambito della robotica archeologica ed educativa, dei materiali, della conservazione ecc.
Risultati
Intervento molto utile ed efficace - Gli aspetti positivi prevalgono ed è giudicato complessivamente efficace dal punto di vista dell'utente finaleIl progetto “MArTA 3.0” sino ad oggi ha raggiunto dei buoni risultati:
l’efficientamento della gestione e della capacità di valorizzazione, fruizione e promozione del museo;
il miglioramento dell’offerta scientifico-culturale del Museo;
l’incremento del numero di visitatori sia occasionali, che sistematici (in particolare visitatori locali);
l’aumento dell’accessibilità intesa come capacità di rendere fruibili le opere a persone con disabilità cognitive (non soltanto fisiche);
l’avviamento di iniziative di dialogo e cooperazione con il territorio (enti pubblici, scuole, università, associazioni, imprenditoria, ecc.)
innovatività del progetto, che allinea l’offerta di servizi del MArTA al livello delle più innovative esperienze museali internazionali, è la realizzazione all’interno dello stesso museo, un FabLab, ovvero un laboratorio di artigianato digitale con particolare focus su attività legate al patrimonio culturale, all’archeologia ed all’oreficeria. Unico nel suo genere, l'obiettivo di questo nuovo centro interno al museo è e sarà quello di fare ricerca e immaginare un nuovo allestimento totalmente fruibile a tutte le disabilità
l’attivazione della piattaforma digitale multilingue ha permesso l'internazionalizzazione, sono stati raggiunti utenti in Canada, in Perù, in Giappone e soprattutto ha permesso di far conoscere la città di Taranto, la sua cultura, la sua storia.
Punti di debolezza
Mancanza di personale: a causa della pandemia, la forza lavoro è del 39% di quella normale.
Punti di forza
Uno degli aspetti di particolare innovatività del presente progetto “MArTA 3.0”, che allinea l’offerta di servizi del MArTA al livello delle più innovative esperienze museali internazionali, è quello di introdurre all’interno dello stesso museo, un FabLab, ovvero un laboratorio di artigianato digitale dotato di stampanti e scanner 3D con particolare focus su attività legate al patrimonio culturale, all’archeologia ed all’oreficeria.
Anche se il progetto “MArTA 3.0” non è concluso ha raggiunto dei buoni risultati:
l’efficientamento della gestione e della capacità di valorizzazione, fruizione e promozione del museo;
il miglioramento dell’offerta scientifico-culturale del Museo;
l’incremento del numero di visitatori sia occasionali, che sistematici (in particolare visitatori locali);
l’aumento dell’accessibilità intesa come capacità di rendere fruibili le opere a persone con disabilità cognitive (non soltanto fisiche);
l’avviamento di iniziative di dialogo e cooperazione con il territorio (enti pubblici, scuole, università, associazioni, imprenditoria, ecc.)
Rischi
Il rischio maggiore è da ricercare nella pandemia che potrebbe, nonostante il grande entusiasmo, la grande volontà di tutto il personale coinvolto, rallentare i lavori e quindi rallentare la conclusione di questo ottimo progetto.
Soluzioni e Idee
Il progetto mostra diversi lati positivi, noi proponiamo un maggiore coinvolgimento della Scuola. Sin da piccoli bisogna conoscere la cultura e la storia del proprio territorio. Taranto ha molto da raccontare e il migliore scrigno del passato, del presente e del futuro è il nostro Museo. Quindi si propone di far conoscere il progetto MArTA 3.0 e con esso le bellezze del Museo a tutte le scuole di Taranto e provincia e non solo. Saranno gli allievi del team a farsi portavoce ed essere tutor alla pari degli allievi più piccoli.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
Direttrice del Museo Eva Degl’Innocenti, responsabile del progetto
Archeologo funzionario dott. Lorenzo Mancini, responsabile della digitalizzazione
Domande principali
Direttrice
1. Nonostante la pandemia, si è potuto evidenziare il miglioramento degli standard di offerta e la fruizione del patrimonio culturale è continuato a crescere, quali saranno i nuovi traguardi?
Archeologo
1. Il progetto prevedeva nella fase II la digitalizzazione e la realizzazione di un archivio digitale: come sta procedendo tale lavoro?
Risposte principali
Direttrice
Il Museo nonostante la pandemia ha continuato a portare avanti il progetto e si propone di raggiungere i seguenti traguardi:
1. in primo luogo terminare il progetto e che sia fruibile a tutti, un museo di tutti e per tutti
2. rendere il MarTA il 1^museo d’Italia da fare da apri pista per realizzare un DATA BASE fruibile per tutti. Oggi i DATA BASE delle collezioni che sono on-line, anche se si tratta dati aperti, devono sottostare a licenze di tipo CC-BY uso limitato dei dati, si vorrebbe arrivare invece a licenze di tipo CC0 ossia chiunque può utilizzare le foto e le notizie del DATA BASE. Da sempre il Marta è sostenitore dell’OPEN SOURCE, il DATA BASE del Museo non avrà una licenza: dati fruibili per tutti. Chiaramente questo è un traguardo ambizioso: arrivare a far veicolare l’immagine del museo, l’immagine di Taranto nel mondo
3. nuovo allestimento di sale immersive, grazie all’intelligenza artificiale avere la possibilità di ricreare i luoghi, come erano le case dei Tarantini, come era la vita quotidiana nella Magna Grecia
4. FABLAB: laboratorio di artigianato creativo digitale. Ciò porterà a progetti di ricerca, progetti per la disabilità, si stanno creando delle postazioni multimediali sensoriali tattili. Un Museo accessibile a tutti, un Museo di tutti e per tutti
5. rinnovare l’allestimento attuale: inserimento di nuovi reperti mai visti e presenti nei depositi. Si farà luce sui reperti mai visti e conservati nei depositi da diversi anni. Quindi creare il nuovo allestimento, creare la digitalizzazione e tutto basato sul bene comune e quindi sulla condivisione.
Funzionario Archeologo dott. Lorenzo Mancini
Attualmente per quanto riguarda la catalogazione le due ditte che hanno vinto la gara di appalto hanno realizzato 6290 schede che si riferiscono ai reperti presenti all’interno del museo suddivisi in 5053 schede per reperti archeologici e 1037 schede relative a monete. Il lavoro sarà completato con la realizzazione di altre 33.710 schede relative a reperti e monete presenti nei depositi e mai visti. Parallelamente si è eseguita la digitalizzazione con la produzione di immagini e dei modelli tridimensionali che poi affiancheranno la schede già realizzate.
Da capitolato dovevano essere realizzato 100 modelli tridimensionali, attualmente sono stati acquisiti circa 70 modelli che sono ora in elaborazione
Delle 80.000 fotografie in 2D immagini ad alta risoluzione attualmente sono stati realizzati 20.000 scatti, lavorando essenzialmente sulle monete quindi 10.000 oggetti.