REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Politica sport cucina musica e lingue per l'integrazione

Inviato il 15/02/2023 | Di quartaliceo | @quartaliceo

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

Il progetto è finanziato da un PON FESR FSE per rispondere all'obiettivo specifico: "Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica formativa" e riguarda un finanziamento per un istituto comprensivo di Caltanissetta, il "Vittorio Veneto" che gravita su 4 plessi situati nei quartieri periferici più degradati e poveri della città. La sede centrale del Vittorio Veneto si trova nel quartiere Angeli e sorge sui detriti che alla fine della seconda guerra mondiale, sono stati raccolti in città dopo il bombardamento che ha sventrato tra le altre cose, l'antica Chiesa di Santa Lucia. Si decise allora di riempire un grosso vallone che si trovava nel quartiere Angeli, e di ricoprire il tutto con della terra . Qualche anno dopo lì sopra fu costruita la scuola che all'inizio aveva lo stesso nome del quartiere : "Angeli". Da sempre quella scuola ha rappresentato un'ancora di salvezza, un momento di normalità e un punto di aggregazione per i bambini del quartiere, e progressivamente, anno dopo anno, grazie alla passione dei dirigenti, degli insegnati e degli abitanti del quartiere, si è arricchita sia strutturalmente che umanamente. Oggi l'istituto è il più multiculturale di Caltanissetta (più di 10 etnie diverse frequentano la scuola) e si va sempre più affermando come polo di inclusione anche per le famiglie, con progetti che riguardano la salute, l'orto sociale, l'alfabetizzazione, la cultura, il recupero delle tradizioni e così via. Nelle immediate vicinanze è nato da poco uno specialissimo museo del recupero, e riuso trasformato in arte, che si chiama "Spazio Pitta", il museo è un faro esattamente come l'istituto Vittorio Veneto, e hanno in qualche modo la stessa funzione: attirare l'attenzione delle istituzioni sul quartiere e dimostrare che le diversità, se ben orientate, si trasformano in risorse per tutta la comunità. L’obiettivo primario che la scuola si pone, è quindi quello di favorire l’inclusione di tutti gli alunni, e di implementare la diffusione di buone pratiche educative per la valorizzazione delle potenzialità di ogni singolo alunno, rafforzandone le inclinazioni e i talenti.

Attività previste

Il progetto era diviso in vari moduli: uno riguardava la redazione di un giornalino multilingue, uno poneva il focus sullo sport tipico dei Paesi di appartenenza degli alunni, uno era sulla cucina e sui piatti tipici dei paesi esteri e infine uno si concentrava sulla musica classica ed etnica. L' inizio del progetto era previsto per il 16 Dicembre 2020, ma è iniziato il 15 Dicembre 2020. La fine del progetto era prevista per il 31 Luglio 2021, ma la sua fine effettiva è avvenuta il 21 Maggio 2021, dunque, la durata del progetto è stata di circa 5 mesi.

Origine del progetto

La procedura che ha dato origine a questo progetto è la numero 4294 del 27/04/2017 - FSE - "Progetti di inclusione sociale e integrazione" e si inserisce nel quadro di azioni finalizzate a ridurre il fallimento formativo e la dispersione scolastica nonché finalizzate ad una formazione generale sul fenomeno delle migrazioni (dal punto di vista storico, geografico, politico), sulle culture e sulle religioni, e ad attività ed esperienze tese a sviluppare competenze interculturali, comunicative, linguistiche utili nei percorsi di accoglienza e integrazione. Come si evince dall'avviso dello stesso PON, le azioni previste dall'Asse I sono " Interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui studenti con cittadinanza non italiana di recente immigrazione ma anche persone con disabilità (azioni di tutoring e mentoring, attività di sostegno didattico e di counselling, attività integrative, incluse quelle sportive, in orario extra scolastico, azioni rivolte alle famiglie)". I soggetti coinvolti possono essere molti, come i CPIA (centri provinciali per l'istruzioni degli adulti), alcune sedi carcerarie, ma spiccano in primo piano le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. È prevista la possibilità di coinvolgere soggetti pubblici e privati, come amministrazioni centrali e locali, associazioni, fondazioni, enti del terzo settore, università, centri di ricerca, reti già presenti a livello locale coerenti con l’oggetto dell'avviso. La tipologia di questa procedura è "Avviso ad evidenza pubblica".

Soggetti Beneficiari

Il progetto si propone come centro di formazione socio culturale, che svolge una funzione aggregativa, di socializzazione e di integrazione. Chi ne trae beneficio, sono sicuramente gli alunni provenienti da famiglie economicamente disagiate (famiglie monoreddito, disoccupate, sottoccupate e soggette a ripetuti spostamenti). Queste condizioni, si ripercuotono non solo sulla crescita di questi ultimi, provocando devianze e marginalità sociale, ma anche sul modo di affrontare lo studio, infatti è diffuso il fenomeno delle frequenze irregolari, che causano un rallentamento nel processo di apprendimento e di formazione ed in alcuni casi sfocia nella dispersione scolastica. Il progetto perciò vuole incentivare la scuola a comprendere i cambiamenti e le conseguenti esigenze del contesto in cui gli studenti vivono, al fine di rendere significativa l’azione educativa.

Contesto

Il contesto è piuttosto modesto, caratterizzato dalla presenza di numerosi studenti provenienti da famiglie economicamente disagiate che vivono, altresì, uno svantaggio socio-culturale. Il quartiere negli anni ha subito un progressivo abbandono da parte degli abitanti storici, a causa dell'anomalo sviluppo della città verso la parte nord, di conseguenza è stato riabitato dagli immigrati attirati dai prezzi bassi delle abitazioni. Ovviamente spesso si tratta di famiglie di ceto basso o molto basso i cui figli vivono in un contesto disorganico che offre pochi stimoli. In tanti hanno alle spalle situazioni familiari difficili che si ripercuotono sulla loro crescita e spesso sono esposti al rischio di devianza e marginalità sociale. Il contesto influisce anche sul modo di affrontare lo studio, infatti, è diffuso il fenomeno delle frequenze irregolari, dato che spesso le famiglie decidono di cambiare città per trovare una migliore situazione lavorativa, e questo produce rallentamenti nel processo di apprendimento e di formazione, se non dispersione scolastica nel peggiore dei casi.

Avanzamento

Il progetto monitorato riguarda l’integrazione mediante la politica , lo sport, la cucina, la musica e le lingue ed è stato portato a compimento dall' Istituto Comprensivo V. Veneto di Caltanissetta. Per questo progetto sono stati stanziati €126.404,00 ma di questi sono stati monitorati il 90% cioè €113.974,80. Il progetto è stato finanziato dai Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020.
I quattro plessi correlati alla Vittorio Veneto sono: Santa Lucia, Angeli, San Giusto, Santa Barbara e gli alunni frequentano la scuola primaria e la secondaria di primo grado e il 50% di loro sono stranieri, appartenenti a circa dieci nazionalità diverse.
Sono stati analizzati i dati che la scuola ha messo a disposizione, come la Rendicontazione sociale, il RAV cioè il Rapporto di Auto Valutazione e i dati delle prove INVALSI, mettendo a confronto quelle svolte prima del progetto e quello svolte subito dopo . Poi, grazie alla disponibilità degli intervistati sono stati sentiti i soggetti coinvolti durante le visite di monitoraggio, come la dirigente scolastica, il sindaco, parte del corpo docente, il parroco della Chiesa del quartiere Angeli, il curatore del museo adiacente alla scuola e un'alunna della classe terza della secondaria di primo grado.

Risultati

Il progetto é stato utile da vari punti di vista: come si evince dalle prove Invalsi, precedentemente analizzate, è migliorato il rendimento scolastico, ed è diminuito il tasso di abbandono. Inoltre ci sono state parecchie altre ricadute positive, come la partecipazione più attiva di chi con orgoglio poteva far conoscere ai compagni gli usi, la cultura , gli sport e perfino i sapori della propria terra di origine. La ricerca é stata effettuata su tutti e quattro i plessi dell'istituto, in particolar modo quello di Santa Barbara che si è occupato del modulo relativo allo sport nel mondo. Ulteriori miglioramenti sono avvenuti nella conoscenza della lingua italiana, infatti spesso gli studenti fanno da interpreti ai loro genitori, sopratutto per le madri, che non lavorando fuori casa, hanno meno possibilità di integrarsi e quindi di imparare la lingua del paese che le ospita.

Punti di debolezza

A differenza dei precedenti, i punti di debolezza sono relativamente pochi, come per esempio l'incongruenza tra il costo pubblico monitorato e gli effettivi pagamenti monitorati (che rappresentano il 90% del costo pubblico).
Tra i fattori che hanno sicuramente causato una poca informazione del progetto, vi è la presenza dei fondi fiscali ma anche il mancato interesse verso il progetto finale. Come specificato nell’intervista al Sindaco Roberto Gambino, è necessario che vi sia anche un interesse verso il progetto finale e non solo la presenza dei fondi, perché si possa realizzare una certa contiguità nella sua piena attuazione.

Punti di forza

I progetti realizzati grazie a questo finanziamento, in particolare modo il giornalino multilingue, hanno incrementato il numero di iscrizioni della scuola secondaria, poiché i bambini delle classi quarte e quinte della primaria si sono relazionati con i ragazzi della prima media, di conseguenza hanno trovato naturale e semplice il passaggio da un ordine di scuola ad un altro. In più gli alunni hanno imparato a riconoscere la struttura di un quotidiano e a parlare di vari argomenti, come la cucina, la musica e l'astronomia, e successivamente li hanno tradotti anche in altre lingue, ma soprattutto questo progetto è stato utile per farli collaborare in gruppi disomogenei.
Tramite lo sport e la musica, che sono le uniche "lingue" universali, ragazzi di diverse nazionalità hanno lavorato insieme, facendo conoscere sport e musica che ai più erano totalmente sconosciuti. Alla fine di questi progetti è stata fatta una grande festa per coinvolgere anche i genitori degli studenti e questo ha permesso una più ampia diffusione della conoscenza del progetto.
Il progetto italiano, L2 sulla prima alfabetizzazione, è stato rivolto ai ragazzi del terzo anno che sono arrivati a scuola ad anno iniziato. Questo modulo è stato particolarmente apprezzato non solo perché ha permesso ai ragazzi di acquisire una migliore conoscenza della lingua italiana, ma soprattutto perché, riguardando anche lo studio di personaggi italiani famosi nel mondo, ha permesso anche una maggiore conoscenza della storia e della cultura in generale del nostro del Paese.

Rischi

Il rischio principale è lo spegnersi dei riflettori sul quartiere cioè il venir meno di importanti sinergie attualmente presenti come il lavoro della scuola, l'attenzione della politica, l'azione costante di parrocchia e altri enti che finora hanno dato buoni risultati. La strada della rinascita culturale del quartiere e dei suoi abitanti è iniziata da troppo poco tempo per pensare che possano essere le stesse persone a prendere il testimone e a portare avanti le iniziative; è necessario che le istituzioni si facciano ancora garanti e guida, con iniziative simili per accrescere la consapevolezza l'autodeterminazione di chi ama e vive fino in fondo il quartiere.

Soluzioni e Idee

L'efficacia del progetto monitorato potrebbe aumentare innanzitutto favorendone una maggiore divulgazione, dunque, incrementando il numero dei soggetti coinvolti nella realizzazione di progetti simili. Un altro aspetto da non sottovalutare è l'intervento da parte del Comune e della scuola stessa, che dovrebbero organizzare più iniziative per favorire maggiormente l'integrazione. Infine i pagamenti monitorati (€113.974,80) corrispondono al 90%  del costo pubblico monitorato, che equivale a €126.204,00; dunque sarebbe necessario sfruttare interamente le risorse monitorate, al fine di perseguire al meglio gli obiettivi finali del progetto.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

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  • Facebook
  • Instagram
  • Blog/Sito web del Team

Connessioni

  • Dirigente scolastica, scuola
  • Docente, scuola
  • Alunna, scuola
  • Sindaco, Città di Caltanissetta
  • Parroco, Chiesa
  • Curatore museo Spazio Pitta, Museo

Contatti con i media

  • TV Locali
  • Giornali Locali
  • Blog o altre news outlet online

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Promesse concrete
  • Progetto più efficace

Descrizione del caso

Subito dopo aver deciso quale progetto monitorare, abbiamo contattato l'ufficio per la dispersione scolastica, ma l'impiegato ci ha scoraggiato, dicendo che i dati che chiedevamo erano astrusi per noi studenti, difficili da reperire e complicati da interpretare!!! La dirigente scolastica della scuola beneficiaria del progetto , insieme al suo staff, sono stati invece generosi e pazienti, ci hanno guidati nella ricerca e nella lettura dei dati, certi della bontà del lavoro svolto tre anni prima, e quando siamo tornati da loro con i grafici che dimostravano le ricadute concrete del progetto su rendimento scolastico e frequenza, ci hanno raccontato tanti episodi che ci hanno fatto capire fino in fondo l'entusiasmo e la passione che animano questi "lavoratori di frontiera". Durante le interviste la dirigente ha fatto in modo da raggruppare tutti i tutor e gli esperti che si sono avvicendati nei vari moduli, e questo (ci ha spiegato la nostra insegnante) è stato un segno di grande disponibilità da parte della scuola, date le difficoltà di sostituzione docenti che ci sono da alcuni anni. Tutti hanno risposto alle nostre domande molto seriamente e con dovizia di particolari perché ricordavano quanto avesse funzionato quel progetto, e l'alunna di nazionalità marocchina che ha accettato di farsi intervistare ci ha detto che rifarebbe attività di questo genere perché ha imparato tante cose divertenti, ma soprattutto perché ha fatto conoscere ai suoi compagni anche usi e tradizioni del suo Paese.
Oltre agli operatori scolastici, il sindaco, il parroco del quartiere e il visionario curatore del museo che sorge a pochi metri dalla scuola non hanno fatto altro che raccontarci come con le loro attività ogni giorno cercano di sostenere l'obiettivo principale del progetto che era la riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica. Il parroco tramite attività di doposcuola aperto a tutti, cattolici e non; il museo con l'educazione alla bellezza, tramite le opere contenute, alla conoscenza di antichi usi e tradizioni.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

E' stato intervistato il sindaco del comune di Caltanissetta: l'architetto Roberto Gambino il quale ci ha illustrato la situazione sociale e culturale del quartiere dove sorge l'istituto V. Veneto e le iniziative messe in campo dall'amministrazione per colmare il gap ambientale dei cittadini che vivono in quella parte della città. E' stato intervistato il parroco della chiesa di San Domenico, il quale ci ha informati che molto spesso dopo la scuola i ragazzi si riuniscono in chiesa anche per attività come il doposcuola, e ciò favorisce la socializzazione e l'integrazione. Anche Lorenzo Ciulla, artista che ha dato vita allo "Spazio Pitta", un museo del riuso a cielo aperto, ha mostrato alcune opere che raccontano anche la storia della città (come il murales della principessa Adelasia) facendo sì che tutti i cittadini, ma soprattutto gli abitanti del quartiere, possano conoscere le tradizioni e la storia della città. Ovviamente è stata intervistata la dirigente scolastica e le insegnanti dell'istituto che si sono occupate della messa in atto del progetto coinvolgendo i giovani di diverse nazionalità per far sì che tutti potessero conoscere nuove culture, tradizioni e naturalmente anche quella italiana. Molto coinvolgente anche l'intervista ad una giovane studentessa che ha partecipato al progetto.

Domande principali

1)"Cosa ti è piaciuto del progetto?" (rivolto ad una allieva della classe terza della secondaria di primo grado)
2)"Come può questo museo aiutare la scuola a migliorare l'inclusione e l'integrazione per colmare le distanze?" (rivolta al curatore del museo Lorenzo Maria Ciulla")

Risposte principali

1) "Mi è piaciuto conoscere nuove culture e tradizioni. E' stato bello usare il Power Point per realizzare una piccola testata giornalistica su cinema, musica e cibi tradizionali".
2) "Con l'arte si crea bellezza e in collaborazione con altri enti come la parrocchia, si cerca di far crescere dal basso questo sentimento di bellezza e di appartenenza".