REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
NAPOLI TEATRO FESTIVAL PER UNA RICONGIUNZIONE ORGANICA TRA LE ARTI

Inviato il 10/03/2023 | Di CAPASSO ANNALISA | @osoulmio-

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

La Fondazione Campania dei Festival è stata istituita nel 2007 in seguito a un Bando indetto dal Mibact. A circa tredici anni dalla nascita, è diventata un’istituzione culturale di ampio respiro che, in maniera permanente, produce, promuove e amministra un articolato sistema di progetti. Primo fra tutti il Campania Teatro Festival, festival internazionale di teatro, danza e musica, che si tiene ogni anno a Napoli e in diversi luoghi della regione Campania, all’inizio dell’estate. Alla kermesse 2018 hanno partecipato grandi artisti italiani e stranieri, per un totale di ben 85 compagnie che hanno portato in scena 160 spettacoli. Ad accogliere le esibizioni non sono state solo location partenopee: ma anche la Reggia di Caserta, il Duomo di Amalfi e quello di Salerno. Sono state proposte al pubblico 11 sezioni: tra queste, oltre a quelle nazionali e internazionali, sono ricordate danza, laboratori, musica, cinema e letteratura. Sul palco si sono esibiti, tra gli altri, Alessandro Preziosi, Luca Zingeretti, Silvio Orlando, mentre nei concerto i Foja e Enzo Gragnaniello.
OBIETTIVI
• Innovare la modalità di fruizione della cultura in città.
• Abbattere le barriere di accesso alla cultura e allo spettacolo dal vivo.
• Abbattere i confini invisibili tra periferia e centro.
• Coinvolgere i giovani che vivono e studiano sia in città che in provincia.
• Far conoscere loro modelli di partecipazione, inclusività e cittadinanza attiva consolidati in contesti nazionali e internazionali.
• Promuovere un articolato sistema di progetti, nel campo della valorizzazione dei beni culturali, nell’inclusione sociale, nella formazione attraverso lo spettacolo dal vivo, con un approccio multidisciplinare.
• Favorire la cooperazione territoriale, europea e internazionale.

Attività previste

Attività tutte realizzate nel modo seguente:
Internazionali
La sezione internazionale accoglie 9 che hanno toccano argomenti molto diversi tra loro. Tra i contributi anche quelli di Francia, Germania e Russia: sul palco opere inedite e classici di William Shakespeare – “Périclès, Prince de Tyr” – e Mikhaïl Baryshnikov.
Nazionali
Nella sezione italiana, Lina Sastri si è cimententata in “Medea per me” e Silvio Orlando in “Si nota all’imbrunire” di Lucia Calamaro. E’ stato presentato anche il progetto su Shakespeare di Lino Musella “Whi i the king?”.
Danza
8 performance per gli appassionati di danza, con compagnie da Argentina, Italia, Belgio, Libano, Inghilterra, Tunisia e Francia. Gli spettacoli si sono tenuti al Teatro Diana, al San Carlo, al Sannazaro, a Palazzo Reale di Napoli, al Duomo di Amalfi e Salerno e alla Reggia di Caserta.
Laboratori
I laboratori hanno avuto l’obiettivo di rafforzare il rapporto tra i maestri e i talenti in erba. Gli incontri sulle arti sceniche sono stati 14, riservati a 600 attori under 35 che hanno avuto la possibilità di crescere con grandi artisti del settore.
Regione
Tra i debutti della sezione ricordiamo il “Canto degli esclusi” per Alda Merini, con Alessio Boni e Marcello Prayer, “Moby Dick” interpretato da Alessandro Preziosi, “Il Cantico dei Cantici e altre storie” di e con Luca Zingaretti.
Musica
Numerosi i concerti in programma, con artisti locali e stranieri. Apprezzate sono state le note di Leona Peleskova, dei Foja, di Enzo Gragnaniello e Solis String Quartet, ma anche di Andrea Bonioli Quartet e Javier Girotto e Raffaello Converso.
Osservatorio
Si è assistito ai lavori realizzati dai giovani allievi delle scuole di teatro della regione e alle regie di Silvio Peroni, Fabio Pisano, Giovanni Meola, Francesca Muoio, Adriana Follieri, Carmine Borrino e Tommaso Tuzzoli.
Progetti speciali
Nei progetti speciali si sono svolti: dal Napoli Strit Festival, incontro degli artisti di strada nel centro storico, al Mercato dell’arte e della civiltà a Santa Fede Liberata, maratona di 12 ore sul teatro contemporaneo curata da Davide Sacco.
Sportopera
Il Teatro Sannazaro di Napoli ha accolto Sportopera, a cura di Claudio di Palma: protagonista è stato il tema dell’agòne. In programma mostre, spettacoli, proiezioni, incontri e racconti.
Letteratura
Questa sezione è stata simbolicamente intitolata “Qui”. Nella meravigliosa location di Villa Pignatelli alla Riviera di Chiaia, Silvio Perrella ha organizzato la kermesse che ha visto anche la partecipazione di Peppe Barra.
Cinema
Per la sezione cinema sono state in programma ben dieci serate. Il Palazzo Reale ha ospitato nei suoi suggestivi spazi gli appuntamenti dedicati, in quest’edizione, all’indimenticabile Vittorio De Sica.
Mostre
Oltre a performance, video e installazioni, sono stati in cartellone otto mostre dedicate a grandi personaggi come Tomasi di Lampedusa, Tina Pica, Patroni Griffi e Mario Martone.
Le attività hanno contribuito a:

• rendere conto di come le risorse sono state spese e di quali risultati abbiano contribuito a conseguire
• attivare una riflessione critica ed interpretativa circa l’efficacia del progetto e il raggiungimento degli obiettivi inizialmente definiti in modo da poter utilizzare i dati e le informazioni raccolti
• restituire ai territori e alle comunità un patrimonio di conoscenza comune perché possa diventare valore condiviso, universalmente accessibile e fruibile.

Origine del progetto

La Fondazione Campania dei Festival è un’istituzione culturale di ampio respiro che, in maniera permanente, produce, promuove e amministra un articolato sistema di progetti.
La Fondazione è specializzata nella valorizzazione dei beni culturali, nell’inclusione sociale, nella formazione attraverso lo spettacolo dal vivo. La Fondazione è composta da un team di professionisti, con background diversi e con anni di esperienza nel campo della cultura, impegnati nel pianificare, progettare e gestire attività culturali immateriali in un approccio multidisciplinare.
DA NAPOLI TEATRO FESTIVAL ALLA FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL
La Fondazione Campania dei Festival. è una società in house della Regione Campania, in quanto l'Amministrazione Regionale esercita su di essa un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e oltre l'80% delle attività è effettuata nello svolgimento dei compiti ad essa affidati dall'amministrazione controllante o da altre persone giuridiche da questa controllate ed inoltre non vi è alcuna partecipazione diretta di capitali privati; b) la Fondazione Campania dei Festival è iscritta all'Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti dell'ANAC dal 20/12/2019 nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia di affidamento in house providing, (di cui alla delibera dell'ANAC n.724/2018) c) l'affidamento alla Fondazione Campania dei Festival si configura in linea con i principi dell'art.192 del DLGS 50/2016.
La Giunta Regionale ha provveduto a dare continuità alle azioni strategiche poste in essere con la programmazione avviata nell'ambito della Linea Cultura 2020, quale attuazione del Piano strategico regionale per la Cultura ed i Beni Culturali di valenza triennale, programmando per le successive annualità 2018, 2019, 2020, nuovi ed ulteriori interventi di sviluppo e rafforzamento della filiera dell’arte e della cultura e sostenendo, tra l’altro, le attività musicali, lirico-sinfoniche e della danza, i festival di rilievo nazionale ed internazionale, ed il sistema di mostre, ai fini della promozione dell'immagine della Campania e dei suoi principali attrattori.

Soggetti Beneficiari

Napoli Teatro Festival è la migliore reazione possibile alla minaccia di una pericolosa perdita dei valori umani fondamentali perché la cultura crea relazioni e generi comunità. Un Festival di alto livello, di grande qualità e ricchezza di iniziative e stimoli culturali consente la progressiva e permanente crescita civile della nostra civiltà. il modo più giusto per rilanciare la cultura di base, la cultura sperimentale e tante esperienze teatrali che esistono nelle città, nei quartieri, nei territori. E a fare da cornice alle iniziative è importante sottolineare la scelta che è a monte della strategia culturale da cui parte il progetto. Il teatro è di tutti e su questo principio si basa la politica adottata per i biglietti: il ticket unico a costi popolari, ridotto per gli under 30, gratuito per diversamente abili e anziani. Altri soggetti beneficiari: famiglie, alle quali sono dedicate alcune attività specifiche; appassionati e amanti dell’arte, che vedono nelle attività della Fondazione motivi di conoscenza e approfondimento; adulti e giovani, grazie a programmi differenziati per fasce di età; cittadini e turisti attratti dalle impareggiabili iniziative che vanno dalla letteratura al teatro, alla musica.

Contesto

Il territorio campano può contare su una serie di vantaggi competitivi quali: il patrimonio storico e storicoartistico, archeologico, architettonico, documentario-archivistico e bibliografico nonché la molteplicità di centri storici di pregio e sulla presenza di undici realtà UNESCO (siti materiali e valori immateriali), una nutrita presenza di teatri, compagnie di spettacolo dal vivo per il teatro, la musica e la danza, nonché un ricco indotto di operatori del settore. la Regione Campania, impegnata nella realizzazione di un’agenda culturale di respiro europeo, ha inteso predisporre con i diversi soggetti ed istituzioni responsabili della valorizzazione del suo notevole patrimonio culturale ed artistico, un Piano strategico regionale per la Cultura ed i Beni Culturali. Il programma di interventi realizzato negli anni ha permesso di stabilizzare nella programmazione regionale gli itinerari culturali tematici, di ampliare l'accesso al patrimonio culturale diffuso, includendo anche siti meno noti ma di notevole valenza culturale, di sostenere la produzione artistica nell'ambito del teatro, del cinema, della musica, della lirica e dello spettacolo nelle sue diverse manifestazioni, focalizzando gli interventi sulle principali espressioni esistenti in Regione Campania, attraverso il coinvolgimento degli Enti più rappresentativi. Tra questi Enti, c’è la Fondazione Campania dei Festival. Nella città di Napoli, in particolare, il Museo e il Real Bosco di Capodimonte (con l’allestimento dai quattro agli otto palchi nel parco verde della Reggia borbonica) sono stati la sede principale del Festival. In particolare, oltre alle sale del Museo, tra gli spazi all’aperto: il Cortile della Reggia, la Terrazza della Palazzina dei Principi, il Giardino Paesaggistico di Porta Miano, le Praterie del Gigante, il Casino della Regina, la Manifattura della Porcellana, il Giardino Paesaggistico Pastorale, il Cisternone e le Praterie della Capraia. La Regione ha puntato anche alla valorizzazione dei siti borbonici della Campania, ispirato all’interesse per la dinastia borbonica, per un’epoca di fasti e primati senza precedenti nella storia del Sud Italia. Per rispondere alla mission di valorizzazione dei beni del patrimonio culturale materiale e immateriale della Regione, è stata infine realizzata nell’ambito del progetto una guida stampata ai luoghi più rappresentativi del secolo del Regno, distribuita gratuitamente al pubblico che ha seguito gli spettacoli del Festival.

Avanzamento

Sono state tutte realizzate ed il progetto è chiuso. E' utile ricordare inoltre che la maggior parte degli spettacoli, sia nazionali che internazionali, è stata presentata in prima assoluta. Non solo spettacoli, ma anche attività di formazione, con 285 partecipanti ai Laboratori. Grande successo nell’edizione 2018, ha riscosso anche il Dopofestival: il Giardino Romantico di Palazzo Reale ha aperto le porte alla musica – dal rock al pop, dallo swing al jazz -, ospitando band e concerti. Il Dopofestival si rivelato un momento importante di incontro tra pubblico e artisti, nonché un’occasione per trascorrere una serata in uno dei luoghi più suggestivi della città ascoltando esibizioni live e bevendo un drink. È stato messo in campo inoltre un lavoro per realizzare una rete di collaborazioni con enti istituzionali e non del territorio. In collaborazione con la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli è stata realizzata un’attività di stage, in coordinamento con il Reparto tecnico del Festival. Gli studenti hanno svolto un’attività formativa nell’organizzazione e nell’allestimento del materiale scenografico degli spettacoli dell’undicesima edizione. Con il Dipartimento di Studi Umanistici – Master di II livello in Drammaturgia e Cinematografia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è stata pensata un’attività di stage che andasse a supporto del reparto Promozione del Festival attraverso: incontro FESTIVAL CAMPUS Dal testo alla scena, un’attività volta a promuovere il festival attraverso il confronto tra gli studenti del Master e alcuni artisti presenti nella programmazione 2018; e uno spazio web, integrato nel sito istituzionale del festival, implementato dalle recensioni degli spettacoli, ai quali gli studenti sono stati accreditati. Anche gli allievi del Master in radiofonia del Suor Orsola Benincasa hanno svolto un’attività di stage in coordinamento con il reparto promozione del Festival, per la realizzazione di una redazione radiofonica che ha messo in onda la trasmissione FESTIVAL CAMPUS – della durata di 1h – inserita nel palinsesto di RUN RADIO, la webradio dell’Ateneo. In ogni puntata è stata realizzata una presentazione della XI edizione: le caratteristiche e peculiarità; i temi trasversali a partire dai quali è stato sviluppato il progetto culturale; un focus sugli spettacoli, la cui scelta si basa sul target di ascolto, ovvero i giovani universitari; almeno un’intervista agli artisti delle sezioni “Laboratori” e “Osservatorio”. Grazie alla collaborazione con l’Università̀ degli Studi di Napoli L’Orientale, 52 studenti sono stati coinvolti in laboratori e attività partecipando agli spettacoli e preparando una relazione per ottenere crediti formativi. Sono stati inoltre ampliati e approfonditi i rapporti che si erano stabiliti nel 2017 con diverse istituzioni territoriali, in particolare quelli con gli Istituti di Cultura presenti sul territorio, coinvolti in diversi progetti in base alla programmazione artistica internazionale e quindi al paese di appartenenza degli artisti che hanno preso parte alla manifestazione. Per l’edizione 2018 sono stati coinvolti: Istitut Francais, British Concil, Goethe-Institut Italien, Istiuto Cervantes, Istituto Polacco di Roma.

Risultati

Intervista - video alla Fondazione Campania dei Festival. Ad accoglierci e a fornire ulteriore documentazione e altre notizie è stato il Segretario Generale, dott. Alessandro Russo. E' sicuramente questa la fonte più attendibile. Tanto è vero che il monitoraggio si è concluso con un invito a partecipare all'edizione del festival del 2023. Si apre così un nuovo, felice, capitolo della programmazione culturale del nostro territorio, che è diventato un appuntamento annuale, in grado di realizzare una sinergia di ampio respiro con la città e il tessuto culturale, imprenditoriale e turistico che lega Napoli al resto del mondo. (Fonte: visita di monitoraggio alla fondazione Campania dei Festival - Intervista video, con link allegato, al Segretario Generale, Dott. Alessandro Russo))

Punti di debolezza

Nessun riscontro sul coinvolgimento di Infopoint turistico. Contattato il numero verde dell’InfoTurismo di Napoli, non abbiamo ricevuto nessuna notizia sulla Fondazione Campania dei Festival e delle sue attività. In occasione della visita sui luoghi principali dove si sono svolti gli eventi del Teatro Festival, in via San Giuseppe de Nudi, nei pressi del Museo Nazionale, c’è stata un’ulteriore conferma. Eppure tra le funzioni che gli Info Point svolgono, oltre all’accoglienza e all’informazione turistica (trasporti, ricettività, attività da svolgere) c’è anche la comunicazione. Essi svolgono attività di social customer service e social media marketing attraverso i principali social network in coordinamento con le istituzioni. Da queste funzioni si percepisce la loro importanza sul territorio, non solo per gli ospiti che oggi sono dei veri e propri “viaggiatori consapevoli”, ma anche per gli operatori turistici-commerciali e associazioni del posto che devono vedere l’Info Point un’opportunità di confronto e soprattutto di crescita del territorio e di conseguenza anche delle attività locali. Incrementare la diffusione della rete comunicativa locale e regionale in ambito della promozione culturale dell’XI edizione del Festival Teatro Napoli rappresenta il punto debole del progetto monitorato. Tale esigenza è emersa dai dati raccolti in interviste fatte nei luoghi degli eventi svolti. A tal proposito è stata realizzata un’intervista al regista, sceneggiatore, drammaturgo, scrittore e attore italiano Marco Filiberti, incontrato per puro caso al Sannazaro di Napoli. Dall’audio dell’intervista, è stato realizzato un video. Per volontà del regista Filiberti, non è stato possibile fare riprese video. Solo gli addetti ai lavori del Teatro San Carlo, di Palazzo reale e del Teatro Sannazaro erano a conoscenza degli spettacoli realizzati. Un’impiegata di Palazzo reale ci ha dato delle pubblicazioni in merito e per di più ha tenuto a sottolineare che la maggior parte delle rappresentazioni si sono tenute all’interno del sito. Poi con la pandemia, quando è stato possibile, per garantire le misure di distanziamento e quanto stabilito dai provvedimenti anti-covid si è optato per la Reggia di Capodimonte. Più precisamente nell’annesso parco. Il tutto è stato confermato durante la visita di monitoraggio.

Punti di forza

Il Napoli Teatro Festival Italia avvia la sua undicesima edizione proponendo, in oltre un mese di programmazione, la sua formidabile selezione, tra spettacoli, mostre, concerti, laboratori che hanno coinvolto tutta la nostra meravigliosa regione attivandone luoghi e spazi storici di grande fascino. La sinergia con il Polo museale della Campania ha consentito di individuare nei suggestivi spazi del Palazzo Reale di Napoli l’ubicazione della Casa del Festival. Una scelta che, oltre alla sua straordinaria peculiarità logistica, si pone l’obiettivo di continuare attraverso il NTFI il processo di valorizzazione dei nostri beni architettonici e paesaggistici. Un’azione che ancor più trova riscontro nel coinvolgimento di tanti altri luoghi della Campania dove molti degli spazi che sono sede di attività interesseranno il Sacro e valorizzeranno i siti Unesco, come nel caso del Duomo di Salerno, dell’Abbazia di Mercogliano ad Avellino, del Duomo di Amalfi, della Reggia di Caserta, del Teatro naturale di Pietrelcina a Benevento. il Festival ha privilegiato l’equilibrio tra segni estetici e segni etici: gli ingressi liberi e agevolati per i giovani e per le fasce sociali deboli, insieme con la sezione Osservatorio, dedicata alle compagnie italiane indipendenti, realizzando un’idea di riappropriazione della partecipazione culturale tesa a vivere l’arte come diritto. La sezione internazionale ha realizzato appuntamenti di grande fascino. La sezione Progetti Speciali si è caratterizzata per una maratona teatrale intitolata Mercato dell’Arte e della Civiltà, mentre è tornato lo storico e amato Strit festival con i suoi artisti di strada. Il Napoli Teatro Festival Italia ha eletto la sua casa madre presso il Palazzo Reale in piazza del Plebiscito, presentando una mostra su Giuseppe Tomasi di Lampedusa in cui sono stati visibili immagini, autografi, e oggetti appartenuti allo scrittore siciliano mai esposti in Italia. Il Napoli Teatro Festival Italia ha proseguito la sua azione a sostegno delle associazioni, dei volontari, delle cooperative sociali che operano sul territorio, concertando con esse azioni concrete, che vanno dalla formazione alla realizzazione di progetti condivisi, fino al crowdfunding che ha sostenuto la Fondazione Pascale (così come è accaduto nella sessione invernale di Quartieri di vita per l’Ospedale Pediatrico Santobono /Pausilipon).

Rischi

Non sembra evidente alcun rischio per il progetto monitorato. La Fondazione Campania dei Festival è ente in house providing della Regione Campania ed è riconosciuta e sostenuta dal Ministero della Cultura. La Fondazione è composta da un team di professionisti, con background diversi e con anni di esperienza nel campo della cultura, impegnati nel pianificare, progettare e gestire attività culturali immateriali in un approccio multidisciplinare. E’ tuttora attivo il Laboratorio “Costruiamo il Festival”, primo modulo de “Lo spettacolo dal vivo a scuola!”, promosso dalla Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Mille studenti di 26 Istituti Secondari di secondo grado della regione, con il coinvolgimento delle classi III, IV e V, sono impegnati in un percorso di formazione e creazione, volto all’apprendimento di tutte le fasi di produzione e realizzazione della sedicesima edizione del Campania Teatro Festival. A breve sarà presentata l’edizione 2023 in continuità con le edizioni precedenti (Fonte: visita di monitoraggio)

Soluzioni e Idee

La Fondazione Campania dei Festival, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, promuove il progetto Rassegna di concerti promozionali al Campania Teatro Festival: si tratta di una rassegna di concerti delle orchestre di 18 tra Licei musicali e coreutici e Istituti ad indirizzo musicale. L’idea di coinvolgere anche il liceo artistico è auspicabile, perchè la Fondazione rappresenta il punto di partenza perfetto per qualsiasi aspirante artista. Resteremo in contatto al fine di continuare a sollecitare La Fondazione Campania dei Festival, perché anche i licei artistici siano coinvolti in questa iniziativa. Con in più, invieremo al Dott. Ettore Acerra, Direttore dell’Ufficio Scolastico della Campania una nota informativa, chiarendo come siamo venuti a conoscenza del Progetto Rassegna di concerti promozionali. L’apporto dei licei artistici potrebbe creare una grande possibilità di migliorare i concerti con gli indirizzi che siano di integrazione alla importante attività promossa dalla Fondazione Campania dei Festival e l’USR della Campania. Un esempio su tutti potrebbe venire dal Tecnico degli allestimenti scenici. E’ un tecnico polivalente, in grado di intervenire in più settori e contesti della produzione artistica. E’ in grado di realizzare, interpretare e leggere schizzi e disegni progettuali anche virtuali, di costruire elementi scenografici per spettacoli tradizionali e multimediali, controllando e coordinando con l’ausilio di appositi strumenti le movimentazioni delle scene e dei macchinari durante le prove e gli spettacoli.

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

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  • Blog/Sito web del Team
  • Richiesta di audizioni o incontri a porte chiuse
  • Interviste ai media

Connessioni

  • Supporto per la consegna della reportistica , Audizione a porte chiuse

Contatti con i media

  • Giornali Locali
  • Blog o altre news outlet online
  • Altro

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

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Descrizione del caso

La Fondazione Campania dei Festival crea progetti in tutta la Regione, dalle grandi città ai piccoli comuni, favorendo la cooperazione territoriale, europea e internazionale. A seguito della visita di monitoraggio, abbiamo verificato che oggi il Festival di Napoli è una nuova avventura culturale diversa dal passato, da quel Festival di Napoli, noto anche come Festival della Canzone Napoletana. Per questo abbiamo voluto cercare di capire il significato della ricongiunzione organica delle arti. La spiegazione è stata data dal Segretario Generale, Dott. Alessandro Russo (intervista del report 2). Il festival di oggi è musica, teatro, cinema, sport (Universiadi), letteratura. I laboratori di teatro, danza, musica e arte esplorano infatti le frontiere individuali, culturali e razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Conclusione: il progetto da noi preso in esame ci ha fatto vivere un’esperienza unica e ci ha portato alla conclusione che la Fondazione Campania dei Festival è una vera eccellenza nel campo culturale. Costruisce progetti dove le nuove generazioni siano consapevoli del valore della creatività, della cultura e delle istituzioni.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)

LUOGHI: Teatro Sannazaro: visita ai luoghi dove si sono svolti gli eventi rientranti nel progetto monitorato; Teatro San Carlo visita ai luoghi dove si sono svolti gli eventi rientranti nel progetto monitorato; Palazzo Reale di Napoli visita ai luoghi dove si sono svolti gli eventi rientranti monitorato; Gran Caffè Gambrinus ed altri esercizi commerciali situati in prossimità dei luoghi dove si sono svolti gli eventi; Galleria Umberto Napoli visita ai luoghi dove si sono svolti gli eventi rientranti nel progetto monitorato.
- lntervista al regista Marco Filiberti, realizzata a Napoli in occasione della visita ai luoghi dove si sono svolti gli eventi rientranti nel progetto monitorato.
- Ente Provinciale per il Turismo di Caserta per contatti inerenti le manifestazioni ricadute in città.
- Dott. Alessandro Russo, Segretario Generale della Fondazione Campania dei Festival (visita di monitoraggio)
Negli allegati è possibile trovare il format del testo somministrato, i risultati in dettaglio ed il link dell'audio-intervista al regista - attore Marco Filiberti, che non ha permesso una ripresa visiva. L'audio ha permesso al team di creare un video di un lavoro entusiasmante. Il team O Soul mio è alla sua prima esperienza, nonostante la partecipazione del Liceo don Gnocchi di Maddaloni ad altre edizioni di A Scuola di OpenCoesione. Tra i file allegato, c'è anche il questionario somministrato.

Domande principali

1. Il Progetto Napoli teatro festival per una ricongiunzione organica tra le arti finanziato per 5 milioni di euro risulta chiuso sul portale OpenCoesione. Il finanziamento è stato erogato nei tempi previsti?

2. Qual è stata la ricaduta non solo culturale dell’edizione del Festival del 2018?
Le domande sono state rivolte al Dott. Alessandro Russo, Segretario Generale della Fondazione Campania dei Festival, in occasione della visita di monitoraggio.

Risposte principali

1. Sì, è chiuso con tutti i pagamenti erogati. Posso fornire tutti i versamenti avvenuti e confluiti nella struttura contabile che la Fondazione ha creato per le spettanze maturate e dovute per gli eventi realizzati.
2. I lavoratori ad alta, altissima specializzazione che ne sono il motore e l’anima: dalle guide turistiche professioniste ad attori, ballerini, musicisti che animano i tanti eventi programmati nell’intero arco dell’anno.

2. Qual è stata la ricaduta non solo culturale dell’edizione del Festival del 2018?
Le risposte sono state date dal Dott. Alessandro Russo, Segretario Generale della Fondazione Campania dei Festival, in occasione della visita di monitoraggio.