REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
PONTE CAMILLARIO
Inviato il 18/03/2025 | Di ACLI Viterbo - Associazione Don Armando Marini - Italia Nostra
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Realizzazione di un itinerario ciclabile all’interno del complesso archeologico conosciuto come “Ponte Camillario” con come scopo primario di garantire la possibilità di fruizione da parte dei pellegrini e degli utenti dell’originario percorso della via Francigena.
Attività previste
Prerealizzazione di una passerella ciclopedonale sul sito archeologico del “ponte Camillario” di attraversamento sul fiume Urcionio sull’itinerario della via Francigena. Nel tempo fu realizzato un ponte in legno ormai inservibile e che dovrà essere oggetto di demolizione.
Tale passerella ciclabile – pedonale è quindi finalizzata al superamento dell’interruzione morfologica del territorio costituita dal fiume Urcionio, che, nel prese tratto, divide fisicamente il percorso dell’originaria via Francigena.
Il concept progettuale proposto è finalizzato
• contenere le dimensioni della passerella: per ridurne l’impatto visivo ed armonizzarlo con il paesaggio circostante;
• stile architettonico semplice, modulare e lineare: per agevolare anche la messa in opera dell’impalcato;
• praticità di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La tipologia di ponte prescelta è quella di passarella lignea ancorata agli argini del fiume con fondazione in micropal
Il ponte avrà una luce netta massima di circa 7,00 ml.
Origine del progetto
Il progetto rientra all'interno del Programma regionale FESR 2021-2027 della Regione Lazio che finanzia, seguendo l’Obiettivo Specifico 5.1, progetti di sviluppo locale. Il progetto è stato approvato con DGC Approvazione del Progetto 306 del 30-06-2023.
I partner locali, come le Associazioni, il terzo settore, enti del territorio sono stati coinvolti nel fornire un contributo all’elaborazione della Strategia Territoriale attraverso incontri e consultazioni periodiche, e nel proporre attraverso la piattaforma regionale il loro contributo su possibili interventi a livello urbano. I singoli cittadini non sono stati direttamente coinvolti.
Soggetti Beneficiari
Turisti, Pellegrini della Via Francigena, cittadini. Nella scheda progetto si stima un valore previsionale di 68.300 fruitori (tipologia di utenza: camminatori, ciclisti), a fine 2029.
In generale, tutta la cittadinanza potrà trarre vantaggio degli esiti del progetto.
Contesto
- PUMS
- Viterbo città della Fraternità (progetto integrato con comune)
- Città ideali (rete promossa dall’associazionismo)
- Disability Card (PEBA Piano Eliminazione Barriere Architettoniche)
- Consulta del volontariato (comune + associazioni iscritte al RUNTS)
Anticamente da queste parti si trovava un primo insediamento abitato, Surrina, che nel corso dei secoli avrebbe dato origine a Viterbo. Il ponte fu costruito dai Romani nel primo secolo dopo Cristo, per permettere alla via Cassia di attraversare il fosso Urcionio. La tradizione vuole che proprio qui siano stati martirizzati, nell’anno 306, i Santi protettori di Viterbo Valentino e Ilario.
Nell’ambito del Programma regionale FESR 2021-2027 della Regione Lazio rientrano altri interventi correlati alla riqualificazione del patrimonio storico-artistico della città di Viterbo per utilizzi turistici, come i progetti di restauro del Ponte Camillario, della Zaffera, della chiesa degli Almadiani, della Casa di Alfio e del Lazzaretto.
Il Ponte Camillario con l'Itineraio della Fede rientra all'interno del Percorso Intergenerazionale Valoriale e di Educazione Ambientale (P.I.V.E.A.)
La città di Viterbo è iscritta alla rete delle “Città per la Fraternità” i cui intenti sono attuati dal Gruppo Nonni e Nipoti di Viterbo attraverso l’intergenerazionalità, come si evince anche dal verbale dell’ultimo Congresso di Viterbo (12 ottobre 2024) secondo il quale le Acli Provinciali di Viterbo si impegnano nel patto tra le generazioni per una società futura più ricca e consolidata.
Il gruppo Nonni e Nipoti di Viterbo, nato a Viterbo nel 2002, supportato da una solida base valoriale documentata in letteratura, dal 2020 ha cominciato a identificare nella città di Viterbo la medesima dimensione valoriale riscoprendo luoghi-simbolo ricchi di storia, cultura, arte e tradizione… Opportunamente interconnessi, tali luoghi hanno recentemente dato origine all’innovativo Percorso Intergenerazionale Valoriale e di Educazione Ambientale (P.I.V.E.A.). Il P.I.V.E.A., unico nel suo genere, si propone come un nuovo biglietto da visita di “Viterbo Città per la Fraternità”. E’ attualmente rivolto ai residenti. Ad esempio, è in corso di realizzazione un gioco didattico da tavolo caratterizzato da un tabellone che presenta i luoghi del P.I.V.E.A. per la familiarizzazione dei bambini rispetto a tali luoghi-simbolo dentro e fuori le mura cittadine. Il dado necessario al gioco (classicamente utilizzato nei giochi da tavolo) è una riproduzione del “dado solidale” ubicato nella tappa del Giardino della Fraternità o Giardino di Chiara Lubich che si trova a Viterbo -Porta della Verità-.
Il Gruppo Nonni e Nipoti e il P.I.V.E.A. (opportunamente animato, perfezionato e divulgato) diventano connettori: di luoghi, di persone, di realtà del territorio, di recupero della cultura e delle tradizioni di comunità.
Tutto questo è un valore aggiunto materiale e immateriale che potrà essere salvaguardato anche attraverso uno strumento che recentemente le Acli hanno proposto di rivitalizzare, tramite la Consulta del Volontariato, nel Comune di Viterbo. Si tratta dei Patti di collaborazione pubblico-privato che permettono di tutelare e valorizzare non solo luoghi fisici ma anche elementi immateriali come ad esempio il “patto tra le generazioni” e tutto quello che ne deriva in relazione alla cultura e alla tradizione.
Si ritiene che il P.I.V.E.A. possa avere le potenzialità per crescere ulteriormente, per fare quel salto di qualità non solo come elemento di valore per le comunità locali ma anche come nuova opportunità di interesse turistico, a favore di alcune nicchie di mercato che potranno essere studiate con il CTA Acli Lazio e con l’Università per uno sviluppo non solo sociale ma anche economico.
Con le opportune strategie di Marketing del turismo sociale sarà possibile raccogliere quote di partecipazione dei potenziali turisti o pellegrini della via Francigena ad esempio. L’Associazione don Armando Marini collabora con le Acli per il miglioramento dell’Itinerario della Fede dedicato ai Santi compatroni di Viterbo Valentino e Ilario. Per la manutenzione ordinaria di quel percorso si potrà contare sulla stretta collaborazione con tale Associazione che si è fatta inoltre promotrice con il Comune di Viterbo direttamente implicato, in merito al recupero del Ponte Camillario che insiste nei pressi delle Catacombe dei Martiri. Ciò significa che il P.I.V.E.A. sarà arricchito da questo elemento di valore che dovrebbe essere presto restaurato.
LUOGHI-SIMBOLO DEL P.I.V.E.A. NELLA CITTA’ DI VITERBO
Il Percorso Intergenerazionale Valoriale e di Educazione Ambientale si snoda nella città, attraversando luoghi-simbolo caratterizzati da aspetti storico-artistico-architettonici e culturali o di interesse ambientale, per una “ecologia integrale”:
• Giardino della Fraternità a Porta della Verità dove insiste il Dado Solidale ideato da Chiara Lubich;
• Santuario e Macchina di Santa Rosa (patrona della Città di Viterbo) come patrimonio materiale e immateriale Unesco;
• storico Teatro dell’Unione;
• Orti Solidali Caritas e rete “R.O.S.A. Viterbo”;
• Itinerario storico della Fede dei Santi Valentino e Ilario compatroni della Città di Viterbo che parte dalla Parrocchia di Villanova e si snoda fino alle catacombe dei Santi Valentino e Ilario;
• boschetto urbano “Nonni e Nipoti” attualmente reso diffuso dai progetti “Un Albero per la Vita” e “Antichi Frutti Dimenticati” insieme al neo-nato “Bosco Artistico”;
• Orto Botanico dell’Università degli Studi della Tuscia “Angelo Rambelli”;
• Abbazia Cistercense di San Martino al Cimino;
• Villa Rosa (Valore dell’ospitalità).
Avanzamento
Il progetto di fattibilità tecnico economica è stato approvato a giugno 2023 con DGC 306/2023 e a marzo 2025 è previsto l’avvio della progettazione esecutiva. L'inizio dei lavori è previsto in aprile 2025 e la fine in agosto 2025. Il collaudo è previsto nel settembre 2025.
Risultati
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Punti di debolezza
La fine dei lavori è prevista per la fine dell’estate del 2025 (con collaudo tra agosto e settembre), troppo tardi per sfruttare appieno il potenziale afflusso di pellegrini e turisti legato all’Anno Giubilare. L’avvio in aprile 2025 rischia di lasciare incompiuta gran parte dei lavori durante i mesi di maggiore affluenza turistica e religiosa, causando una perdita di opportunità economiche per il territorio.
La zona è soggetta a piene e fenomeni di erosione. Se il dragaggio o la manutenzione del letto del fiume non saranno effettuati in modo adeguato e coordinato, il ponte potrebbe subire danni ricorrenti, comportando ulteriori spese e disagi.
Non sono ancora chiare le risorse (umane ed economiche) per la manutenzione post-collaudo, soprattutto in caso di eventi meteorologici eccezionali.
Sebbene esistano piani come il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e il PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), non è del tutto chiaro come si integrino operativamente con la realizzazione della passerella.
Il progetto rischia di restare “isolato” dal contesto più ampio di riqualificazione e promozione del territorio.
Se non saranno chiare fin da subito le forme di affidamento e gestione del nuovo tragitto (pulizia, segnaletica, controllo dell’accessibilità), si rischia di vedere deteriorare in breve tempo l’opera appena realizzata. L’assenza di un piano di promozione turistica integrata, che includa i siti archeologici limitrofi, potrebbe limitare l’impatto positivo sugli arrivi e sulle presenze in zona.
Punti di forza
Il progetto punta a recuperare un tratto di percorso escursionistico (hiking) oggi in parte non raggiungibile, ripristinando l’accesso originario accanto alle Terme dei Papi. Garantisce un nuovo collegamento ciclopedonale, rendendo di nuovo fruibile un percorso di grande interesse ambientale, religioso e storico-archeologico. In particolare, migliora l’accesso a siti preziosi come l’Ipogeo dei Santi Valentino e Ilario, nonché a numerosi tratti di interesse paesaggistico.
L’obiettivo di ripristinare lo stato dei luoghi, ricostruendo e mettendo in sicurezza il ponte, si collega all’esigenza di includere tutte le categorie di fruitori: dagli escursionisti ai pellegrini, dai ciclisti a chi è interessato a un semplice percorso naturalistico.
Nel medio-lungo periodo, c’è inoltre la possibilità di integrare maggiormente questi sentieri con piani di mobilità sostenibile (PUMS) e con l’eliminazione di barriere architettoniche (PEBA), favorendo l’accesso anche a persone con disabilità. Il Ponte Camillario si inserisce all’interno dell’“Itinerario della Fede” dei Santi Valentino e Ilario, a sua volta connesso alla Via Francigena. Il recupero del ponte agevola la “ricucitura” dell’intero tragitto, finora in parte interrotto.
Permette di ampliare l’offerta turistica di Viterbo e del territorio circostante, dando slancio a forme di turismo sostenibile (archeologico, naturalistico e termale), nonché a progetti di valorizzazione come “Viterbo Città per la Fraternità” e la “Rete delle Città Ideali”.
Grazie al ripristino del collegamento, diventa possibile creare percorsi integrati che includano altri luoghi d’eccellenza (orto botanico, siti termali, abbazie e beni architettonici), favorendo una maggiore permanenza del visitatore sul territorio.
Il nuovo ponte, realizzato come passerella ciclopedonale, facilita la circolazione di escursionisti e ciclisti, offrendo un’alternativa ecologica e sicura alle strade carrabili.
L’inserimento del percorso nei piani di mobilità sostenibile del Comune di Viterbo può incoraggiare ulteriori progetti di cicloturismo, itinerari a piedi e visite guidate.
L’attenzione all’integrazione ambientale e paesaggistica, unita alla futura manutenzione costante, punta a garantire resistenza alle piene del fiume e maggiore sicurezza per gli utenti.
Rischi
Il rischio principale è che l’opera, una volta realizzata, venga poco utilizzata a causa dell’accessibilità viaria limitata e della scarsa promozione del percorso. Se non si garantiranno adeguati collegamenti (segnaletica, parcheggi, trasporti pubblici) e un minimo di servizi a corredo (aree di sosta, illuminazione, cartellonistica informativa), l’utenza potrebbe non cogliere i potenziali benefici di quest’infrastruttura.
Anche la mancanza di un piano di valorizzazione turistica e culturale coordinato con le associazioni locali rischia di rendere il ponte una struttura isolata, poco integrata in itinerari più ampi (archeologici, escursionistici, religiosi).
Il rischio tecnico più evidente è legato alle piene del fiume, particolarmente intense in alcune stagioni: se il progetto non è ben congegnato (ad esempio con fondazioni adeguate, materiali resistenti e scelte costruttive che tengano conto della portata del corso d’acqua), esiste la possibilità di danni permanenti o addirittura del crollo dell’infrastruttura.
L’assenza di un piano regolare di dragaggio o manutenzione dell’alveo del fiume può aumentare le probabilità che le piene, trascinando detriti e sedimenti, compromettano la stabilità del ponte.
Un’opera di questo tipo richiede monitoraggio costante, sia in termini strutturali (controllo dei piloni, della passerella, degli ancoraggi) sia di fruizione (pulizia, cura del verde, ripristino della segnaletica). Se non verranno stanziate risorse e definite responsabilità chiare (ad esempio, attraverso convenzioni con associazioni o cooperative locali), il ponte e l’area circostante potrebbero degradarsi rapidamente.
La scarsa manutenzione o l’assenza di controllo rischiano di favorire abbandono, vandalismo o inutilizzo del percorso, vanificando l’investimento iniziale.
Il progetto Ponte Camillario s’inserisce in un contesto più ampio (mobilità sostenibile, itinerari della fede, valorizzazione archeologica e termale). Se non esiste un coordinamento costante tra Comune, Regione e soggetti gestori di altri progetti (ad esempio il PUMS, il PEBA, la rete della Via Francigena), il ponte resterà un’iniziativa isolata, riducendo notevolmente la sua efficacia.
Una mancata condivisione dei dati e delle strategie potrebbe frenare ulteriori interventi utili (piste ciclabili, servizi navetta, segnaletica digitale, info-point), con il rischio di un uso limitato da parte di cittadini e turisti. Uno dei motivi alla base del progetto è potenziare l’offerta turistica, favorendo la scoperta di siti archeologici come l’Ipogeo dei Santi Valentino e Ilario o integrando l’itinerario con le Terme dei Papi. Se la struttura sarà poco promossa o priva di attività collaterali (escursioni guidate, percorsi didattici, punti ristoro, eventi tematici), difficilmente potrà attrarre un flusso significativo di visitatori.
L’avvio dei lavori in ritardo rispetto all’Anno Giubilare (o un loro eventuale slittamento) limita la possibilità di sfruttare l’aumento naturale di pellegrini e turisti religiosi.
Soluzioni e Idee
E’ fondamentale creare un itinerario integrato che includa Strada Freddano, la Cappella dei Santi Valentino e Ilario e l’intero “Itinerario della Fede”, ristabilendo il collegamento originario con le Terme dei Papi. Un ponte in legno rialzato – più resistente alle piene – permetterebbe di recuperare l’attraversamento storico, in passato distrutto. Per rafforzare il valore educativo e spirituale del percorso, si potrebbe rilanciare l’idea dell’itinerario “cristiano-etrusco-romano”, rendendolo fruibile ai turisti termali e ai pellegrini. Contestualmente, garantire un raccordo con il centro storico e con San Martino al Cimino (abbazia cistercense e “città ideale”) valorizzerebbe il territorio nel suo insieme, collegando i luoghi di pregio (ambientali, archeologici e religiosi) a un’offerta culturale più ampia. Infine, la collaborazione tra Comune e associazioni favorirebbe manutenzione costante, segnaletica aggiornata e momenti di sensibilizzazione, inserendo così il progetto in una strategia condivisa di educazione ambientale e promozione turistica.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Visita diretta documentata da foto e video
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Domande principali
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Risposte principali
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