REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Complesso museale del Santa Maria della Scala. Recupero e restauro della strada interna e di nuovi spazi espositivi
Inviato il 16/05/2025 | Di Occhio Civico: Bellaveglia Bianca, Calvi Martina, Cantelli Federica, Dinelli Chiara, Simonetto Alessia
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Ci concentriamo sul progetto "Complesso museale del Santa Maria della Scala. Recupero e restauro della strada interna e di nuovi spazi espositivi a Siena.
Monitorare questo intervento è fondamentale perché riguarda la valorizzazione di un patrimonio culturale di rilevanza strategica: il Santa Maria della Scala, che ha un ruolo chiave per lo sviluppo turistico e culturale del territorio senese e della Via Francigena. Comprendere come vengono utilizzati i Fondi Strutturali europei del POR FESR TOSCANA per questo tipo di progetti (identificati come "Infrastruttura" nel tema "Cultura e turismo") è cruciale per valutare l'efficacia delle politiche pubbliche nella promozione dello sviluppo locale.
Il progetto prevede il recupero e restauro della strada interna del complesso museale e la realizzazione di nuovi spazi espositivi, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico medievale. Questo intervento si inserisce in una più ampia strategia di rafforzamento dell’attrattività dei centri lungo la Via Francigena, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta culturale e le condizioni di fruizione da parte del pubblico.
Gli obiettivi chiave del progetto sono:
- valorizzare il patrimonio culturale del Santa Maria della Scala per promuovere processi di sviluppo territoriale;
- migliorare e razionalizzare i percorsi di visita nei centri legati alla Via Francigena;
- contribuire a un aumento del numero di visite al sito, considerato un indicatore del raggiungimento dei risultati attesi.
Attività previste
Il progetto è articolato in diverse fasi operative.
Una prima fase, conclusa a dicembre 2023, ha riguardato l’adeguamento antincendio dell’intero complesso del Santa Maria della Scala, insieme alla messa a norma degli impianti elettrici.
In concomitanza con la chiusura di questa prima fase, è stato completato anche il secondo lotto dell’intervento. A livello di tempistiche, le mostre allestite come risultato del secondo lotto verranno aperte a breve al pubblico. Il collaudo tecnico-amministrativo del secondo lotto è stato formalizzato il 28 dicembre 2023.
Le specifiche attività e i risultati attesi per il secondo lotto, come riportato nelle fonti ufficiali, includono:
- il miglioramento dell’accessibilità attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche;
- l'apertura di nuovi spazi espositivi;
- un significativo intervento di restauro nell'area centrale del complesso;
- l'allestimento delle nuove mostre.
Origine del progetto
Il progetto trae origine dalla procedura “100 - Grandi attrattori culturali Francigena”, avviata tramite bando pubblico. Si colloca all’interno del Programma Operativo Regionale (POR) FESR Toscana 2014–2020, strumento cofinanziato dall’Unione Europea per promuovere lo sviluppo economico, territoriale e culturale della regione.
Un ruolo centrale nella definizione del quadro amministrativo e finanziario del progetto è stato svolto dall’Autorità di Gestione (AdG) del Programma Operativo, identificata nella Direzione Generale della Giunta Regionale – Regione Toscana.
L’AdG è responsabile di:
- garantire che i progetti selezionati per il finanziamento siano coerenti con gli obiettivi e i criteri del programma;
- verificare che i servizi e le opere realizzate siano conformi alle normative europee e nazionali;
- monitorare, archiviare e valutare i dati relativi alla gestione e all’utilizzo dei fondi.
La supervisione tecnica e amministrativa del programma è affidata al Responsabile del Settore Autorità di Gestione del POR FESR, figura incaricata del coordinamento delle attività legate all’attuazione del programma stesso.
Soggetti Beneficiari
Il beneficiario ufficiale del progetto è il Comune di Siena, ente pubblico responsabile dell’avvio e dell’attuazione dell’intervento.
Come previsto dai regolamenti europei, il beneficiario è il soggetto titolare dell’operazione finanziata e ne cura l'attuazione tecnico-amministrativa.
Il progetto del Santa Maria della Scala genera benefici diffusi a una vasta gamma di soggetti:
- cittadinanza: tutti i residenti a Siena e nei territori limitrofi beneficiano di un’offerta culturale potenziata, della valorizzazione di uno spazio storico di rilievo e di un possibile miglioramento complessivo della qualità della vita urbana;
- turisti e visitatori: il restauro rende il complesso museale più accessibile e attrattivo, migliorando l’esperienza dei visitatori italiani e stranieri e rafforzando l’immagine culturale e turistica della città;
- studenti e ricercatori: le nuove aree espositive offrono opportunità per attività didattiche, laboratori, percorsi educativi e approfondimenti scientifici;
- operatori culturali e artisti: curatori, artisti, guide turistiche e altri professionisti del settore possono usufruire di nuovi spazi per mostre, eventi e iniziative culturali;
- economia locale: le attività commerciali, ricettive e di ristorazione nei dintorni del complesso possono beneficiare dell’aumento del flusso di visitatori generato dal museo;
- giovani: il progetto apre nuove possibilità di fruizione culturale, partecipazione a iniziative artistiche e occupazione nel settore museale e turistico;
- persone con disabilità: gli interventi di adeguamento migliorano l’accessibilità degli spazi, favorendo una maggiore inclusione delle persone con mobilità ridotta o altre disabilità.
Contesto
Il progetto si inserisce in un contesto urbano caratterizzato dalla necessità di valorizzare e rendere pienamente fruibile uno dei percorsi storici e culturali più significativi del centro di Siena: la cosiddetta “strada interna”, che collega il fondovalle (piazzetta della Selva) con piazza Duomo, attraversando il complesso museale del Santa Maria della Scala. Questa infrastruttura pedonale riveste un ruolo strategico sia per la mobilità interna al centro storico, sia per la valorizzazione turistica e culturale del territorio.
Il principale bisogno rilevato riguardava la riqualificazione e il completamento di un tratto intermedio della strada, ancora in stato di degrado. Il progetto ha quindi puntato al recupero funzionale e architettonico di questo percorso, all’adeguamento degli impianti, alla messa in sicurezza del polo museale, prevedendo anche l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’apertura di nuovi spazi espositivi.
L’intervento costituisce il secondo lotto di un programma più ampio, articolato in tre progetti integrati, del valore complessivo di 5 milioni di euro, di cui 3,5 milioni finanziati. L’obiettivo generale è la valorizzazione dell’intero complesso museale del Santa Maria della Scala.
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di rigenerazione urbana, coerente con le linee guida regionali e con quanto emerso dai monitoraggi scolastici effettuati nel 2020, che già evidenziavano l’urgenza di intervenire sulle parti ancora non restaurate del polo museale.
Nonostante alcune brevi interruzioni dovute alla pandemia e a una variante in corso d’opera, i lavori si sono conclusi con successo nel dicembre 2023, come attestato dal collaudo tecnico-amministrativo del 28 dicembre 2023.
Il progetto è stato oggetto di sopralluoghi da parte dei tecnici regionali e, anche in presenza di alcune problematiche giudiziarie e di un sequestro limitato, i lavori si sono svolti secondo crono-programma e gli obiettivi sono stati raggiunti.
Avanzamento
Il progetto denominato “Recupero della strada interna e nuovi spazi espositivi” rappresenta l’ultimo tassello di un percorso più ampio e articolato, finalizzato alla riqualificazione dell’area museale e urbana compresa tra la Piazzetta della Selva, nella parte di fondovalle, e Piazza Duomo, cuore del centro storico di Siena. L’intervento ha segnato un passaggio fondamentale nel completamento della cosiddetta “strada interna”, un collegamento pedonale strategico per la fruizione dell’intero complesso museale del Santa Maria della Scala.
La strada interna collega due punti chiave del centro cittadino: Piazzetta della Selva e Piazza Duomo. Il primo tratto fu realizzato tra il 1993 e il 1994 su progetto dell’architetto Guido Canali. Il secondo intervento, completato nel dicembre 2023, ha riguardato un nuovo segmento che parte dalla Corticella. Resta attualmente da completare un breve tratto intermedio, collocato tra il segmento storico realizzato da Canali e quello appena concluso, che potrebbe costituire il punto di partenza per un futuro completamento dell’intero percorso.
Il cantiere è stato formalmente chiuso entro la fine del 2023, nel pieno rispetto del cronoprogramma: il collaudo tecnico-amministrativo è avvenuto entro il termine previsto del 31 dicembre, dopo la conclusione anticipata dei lavori. A seguire, si sono svolte le verifiche tecniche da parte di una ditta specializzata incaricata dalla Regione, cui sono succedute anche visite istituzionali da parte di funzionari e dirigenti regionali, a testimonianza dell’attenzione riservata all’intervento.
Il progetto rientra in un piano complessivo articolato in tre lotti, per un valore totale di circa 5 milioni di euro, di cui 3,5 milioni coperti da contributi pubblici. I primi due lotti, completati con largo anticipo rispetto all’ultimo, hanno incluso, tra le altre cose, gli adeguamenti antincendio e la messa a norma degli impianti elettrici del complesso. Il terzo lotto, identificato come “secondo” nella numerazione interna del progetto, ha previsto la realizzazione dell’ultima parte della strada interna, nonché interventi sull’accessibilità, la sicurezza e la valorizzazione espositiva.
Già nel 2020, in occasione di un’attività di monitoraggio condotta da una scuola del territorio, era stata evidenziata la necessità di proseguire il recupero delle porzioni non ancora restaurate del polo museale. Quella previsione si è concretizzata proprio con l’intervento recentemente concluso.
Infine si segnala che tutti i fondi previsti per l’intervento sono stati integralmente utilizzati. L’ultima tranche di spesa è stata registrata nel marzo 2025, concludendo anche lo sviluppo della spesa del progetto.
Con ciò si può affermare che il secondo lotto, e più in generale l’intero piano di riqualificazione, ha raggiunto i suoi obiettivi. Resta in sospeso solo un breve tratto della strada interna, che potrà costituire un’opportunità per un futuro completamento dell’intero collegamento pedonale.
(Fonti: interviste e visita di monitoraggio)
Risultati
Il progetto “Recupero della strada interna e nuovi spazi espositivi” ha prodotto risultati concreti e rilevanti, sia dal punto di vista funzionale sia sul piano culturale. Il completamento di questo lotto ha infatti restituito alla città di Siena e al complesso museale di Santa Maria della Scala un importante asse di collegamento pedonale, che da secoli rappresentava uno snodo vitale tra Piazzetta della Selva e Piazza Duomo.
Sebbene un breve tratto rimanga ancora da completare, la porzione oggi accessibile consente già una fruizione continua, arricchente e coerente degli spazi, connettendo in modo efficace aree espositive e luoghi storici.
Dal nostro punto di vista l’utilità del progetto si misura anche nella qualità del recupero architettonico e conservativo: gli interventi hanno saputo valorizzare l’identità storica del luogo, riportando alla luce pavimentazioni originali e distinguendo chiaramente le parti restaurate, senza cancellare le tracce del tempo. Questo dialogo tra antico e contemporaneo rende l’esperienza di visita coinvolgente e istruttiva, arricchendo la narrazione del complesso museale.
Particolarmente significativo è anche l’impatto in termini di accessibilità. La realizzazione dei nuovi ascensori ha permesso di superare barriere architettoniche che per anni avevano limitato l’accesso al complesso per persone con disabilità o mobilità ridotta. Oggi è possibile raggiungere i diversi livelli del Santa Maria della Scala in modo più agevole, sicuro e inclusivo, segnando un importante passo avanti rispetto alla situazione precedente.
Infine l’apertura al pubblico di spazi un tempo chiusi o adibiti a funzioni tecniche, come le ex cisterne del grano o le antiche stalle dell’ospedale, ha ampliato il patrimonio espositivo e rafforzato l’identità culturale e museale del complesso.
Riteniamo, quindi, che il progetto abbia avuto esiti molto positivi, contribuendo in modo tangibile alla valorizzazione di un luogo centrale per la memoria storica e la vita culturale della città di Siena.
(Fonti: interviste riportate di seguito e visita di monitoraggio)
Punti di debolezza
Alcune criticità sono emerse in modo chiaro durante la nostra osservazione.
Anzitutto la strada interna non è ancora completamente percorribile: rimane da completare un tratto intermedio che oggi impedisce la piena continuità del collegamento pedonale tra Piazza Duomo e Piazzetta della Selva. Pur apprezzando quanto è stato già realizzato, riteniamo che il completamento di questo segmento sia essenziale per la piena fruizione del percorso, e ci auguriamo che i lavori mancanti possano essere avviati nel più breve tempo possibile.
In secondo luogo va considerato che la distanza temporale tra le diverse fasi del progetto, avviate a partire dagli anni ’90 e concluse solo di recente, ha inevitabilmente rallentato l’attuazione organica dell’intervento. La mancanza di continuità progettuale e operativa ha reso più complesso cogliere fin da subito la visione unitaria alla base del recupero.
Nonostante queste criticità, la nostra percezione generale è quella di trovarci di fronte a un progetto ambizioso e di grande valore, capace di restituire dignità, funzionalità e nuova vita a uno dei luoghi simbolo della città di Siena.
Punti di forza
Il progetto di recupero della strada interna e degli spazi del complesso del Santa Maria della Scala presenta numerosi punti di forza, a partire dall’approccio conservativo che ha guidato l’intero intervento. Il recupero delle pavimentazioni originarie, come i mattoni fatti a mano e la pietra serena, ha restituito autenticità agli ambienti, rendendo leggibili le tracce storiche e distinguendo chiaramente le parti nuove da quelle antiche. Particolarmente significativo è stato il recupero della Corticella, nucleo centrale del complesso, trasformata da spazio asfaltato e aperto a un ambiente coperto da un lucernario calpestabile, oggi pienamente fruibile dal pubblico.
Anche la rifunzionalizzazione degli spazi ha contribuito a rigenerare il complesso: locali precedentemente destinati a usi tecnici, come i depositi compartimentati, sono stati riconvertiti e integrati nel percorso espositivo, ampliando l’area visitabile e arricchendo l’offerta museale.
Un ulteriore elemento positivo è rappresentato dal miglioramento dei collegamenti verticali, grazie all’installazione di un nuovo ascensore che collega i vari livelli del complesso, facilitando l’accesso e la visita.
Il progetto ha inoltre valorizzato la funzione storica della strada interna, anticamente asse operativo fondamentale per le attività dell’ospedale medievale. Oggi, grazie agli interventi realizzati, questo tracciato torna a essere spazio urbano vissuto, accessibile e carico di significato.
Particolare attenzione merita la questione dell’accessibilità: se nei report precedenti la presenza di ascensori era indicata come criticità, oggi può essere considerata un punto di forza. Gli interventi realizzati in parallelo al recupero architettonico hanno permesso un accesso più inclusivo all’intero complesso, aprendo finalmente i percorsi museali anche alle persone con disabilità o mobilità ridotta, nel rispetto dei principi di fruizione universale del patrimonio culturale.
Rischi
Anche se i lavori di recupero e restauro del complesso del Santa Maria della Scala sono stati completati con successo, permangono alcune criticità potenziali che, se non affrontate, potrebbero compromettere nel tempo i risultati raggiunti.
Uno dei rischi principali riguarda la manutenzione nel lungo periodo: senza un piano strutturato e interventi regolari di conservazione esiste la possibilità che parte del lavoro effettuato si deteriori, vanificando l’investimento pubblico e l’impegno progettuale.
Inoltre, l’assenza di una strategia di promozione continuativa e mirata rischia di limitare la visibilità del complesso, soprattutto presso i turisti interessati ai percorsi culturali della Via Francigena e a un’offerta museale di qualità. Senza un’azione comunicativa efficace e costante, il Santa Maria della Scala potrebbe non raggiungere il pubblico potenziale che merita.
A questo si aggiunge il rischio di scarso coordinamento con altri attori del territorio, come le reti museali, i circuiti turistici o gli eventi locali, che potrebbe ostacolare l’integrazione del Santa Maria della Scala in un sistema culturale più ampio. In assenza di sinergie, il complesso rischia di rimanere isolato, con un impatto culturale e sociale inferiore alle sue potenzialità.
Infine va sottolineata la necessità di ampliare il coinvolgimento dei pubblici locali, in particolare giovani, residenti e scuole: senza attività dedicate e percorsi di partecipazione attiva, si rischia una fruizione passiva o occasionale, anziché una reale integrazione del museo nella vita quotidiana della comunità.
Soluzioni e Idee
Per aumentare l’efficacia complessiva del progetto sarebbe utile affiancare agli interventi di restauro fisico una serie di azioni mirate alla valorizzazione culturale e alla promozione turistica. Tra le iniziative possibili si potrebbero prevedere mostre temporanee, eventi culturali, visite guidate tematiche e attività didattiche rivolte a scuole e università, così da rendere il complesso un luogo dinamico e continuamente animato. Inoltre, l’integrazione del Santa Maria della Scala in una rete museale più ampia e ben promossa, anche attraverso strumenti digitali come app, QR code o audioguide interattive, potrebbe contribuire a migliorare l’esperienza di visita, aumentandone al tempo stesso accessibilità e attrattività.
Sarebbe inoltre importante valorizzare appieno il collegamento con la Via Francigena, promuovendo pacchetti turistici integrati o servizi dedicati ai pellegrini, in modo da intercettare flussi turistici già orientati verso un'esperienza culturale e spirituale.
Infine un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, attraverso laboratori, consultazioni pubbliche o attività pensate per i residenti, potrebbe rafforzare il senso di appartenenza al complesso museale e consolidare la sua funzione di spazio civico aperto alla città e non esclusivamente destinato ai turisti.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
- Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Francesco Montagnani (RUP)
- Franco Ferrandi (Assistente alla Direzione dei Lavori e al RUP)
- Sabrina Caselli (Assistente alla Direzione dei Lavori e al RUP)
Domande principali
1. Durante l’esecuzione del cantiere ci sono stati periodi di sospensione dei lavori? Se sì, potrebbe indicarci in quali periodi si sono verificati e quali sono state le motivazioni principali (es. tecniche, amministrative, sanitarie, etc.) che hanno determinato tali interruzioni? (Rivolta al RUP, Francesco Montagnani)
2. Dalle informazioni pubblicamente disponibili sul progetto risulta che una parte del budget pubblico assegnato, pari a circa 700.000 euro, non sia stata utilizzata. È possibile conoscere le ragioni principali di questo avanzo? Ci sono state difficoltà operative o burocratiche che hanno impedito l’impiego dell’intera somma? E, se sì, in che modo queste criticità hanno influito sulla distribuzione e sulla gestione complessiva delle risorse del progetto? (Rivolta al RUP, Francesco Montagnani)
Risposte principali
1. Durante il cantiere si sono effettivamente verificati tre brevi periodi di sospensione dei lavori.
Il primo è avvenuto durante la pandemia da Covid-19, quando l’emergenza sanitaria ha colpito direttamente anche alcuni dei soggetti coinvolti nel cantiere, con casi di ricovero che hanno reso necessaria una sospensione temporanea delle attività per motivi di sicurezza e tutela della salute.
Il secondo momento di interruzione è stato legato alla necessità di apportare una variante in corso d’opera. Questo ha richiesto un breve stop tecnico, ma si è trattato di una pausa contenuta e gestita all’interno della normale dinamica di un cantiere complesso, come lo era il nostro.
La terza interruzione è stata causata da un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto, in quel momento, il nostro cantiere. Anche in questo caso, però, la sospensione è stata limitata: i lavori si sono infatti fermati per una ventina di giorni e sono ripresi regolarmente subito dopo, senza impatti significativi.
2. Tutti i fondi previsti per il progetto sono stati regolarmente utilizzati. L’apparente mancato utilizzo di una parte dei fondi, pari a circa 700.000 euro, era dovuto esclusivamente a un ritardo nell’aggiornamento dei dati pubblicamente disponibili. L’ultimo blocco di spese è stato infatti registrato e aggiornato nel mese di marzo 2025, chiudendo formalmente la spesa complessiva prevista dal progetto.