REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
PARROCCHIA BASILICA S. MARTINO MARTINA FRANCA - MUSEO DELLA BASILICA S. MARTINO

Inviato il 5/03/2023 | Di Gio23peril_MuBa | @Gio23peril_MuBa

Cosa abbiamo scoperto

Obiettivi del progetto

In tutta la documentazione reperibile sul portale trasparenza del Comune di Martina Franca (Ta) il progetto è definito con la formula «Progetto di recupero e valorizzazione di Palazzo Stabile quale museo della Basilica di S. Martino. Terzo stralcio» (si veda per esempio la relazione tecnica, Allegato 4). Due sono stati quindi gli obiettivi principali, (1) «recupero» e (2) «valorizzazione», riguardanti sia un edificio (Palazzo Stabile) sia l’allestimento museale poi ospitato al suo interno.
1) Il «recupero» di Palazzo Stabile ha interessato un edificio nobiliare settecentesco del centro storico di proprietà della Parrocchia di San Martino, che costituisce «un esempio singolare della rappresentazione architettonica della stagione barocca a Martina Franca», come scrive il progettista nella relazione tecnica (p. 1 dell’Allegato 4, per le peculiarità dell’edificio si veda l’intervista dello stesso a p. 2 dell’Allegato 3). Dal 14 ottobre 2016 l’edificio è la sede del MuBa San Martino, il museo della basilica del paese. Si è trattato di un lavoro di completamento: la dicitura «Terzo stralcio» dimostra l’esistenza di due precedenti finanziamenti, confermati da quanto si legge nell’avviso per la manifestazione d’interesse del 30 ottobre 2014. In particolare, con i primi due finanziamenti «si è recuperato l’intero immobile, restaurati gli interni ed esterni, realizzati gli impianti compreso allarme e videosorveglianza, installati gli apparecchi di illuminazione e realizzati alcuni arredi, in particolare due vetrine espositive ed il banco ricezione» (p. 3 dell’Allegato 2). Gli interventi di recupero dell’edificio realizzati con il finanziamento che si sta monitorando hanno riguardano principalmente la pitturazione delle pareti, il rifacimento di parte della pavimentazione, la realizzazione di un impianto per la deumidificazione, il restauro delle porte decorate (si veda la descrizione sintetica del progetto a p. 9 dell’Allegato 5). Il «recupero» dell’allestimento museale riguarda invece l’attività di restauro di argenti (reliquari, croci, ecc.) e tessuti (paramenti e vestiari sacri); perché corali (libri liturgici per il canto), pergamene e quadri – queste le altre tipologie di oggetti che costituiscono il patrimonio del museo – erano già stati restaurati con i precedenti finanziamenti, come si evince dalla relazione tecnica (p. 2 dell’Allegato 4).
2) Per «valorizzazione» di Palazzo Stabile dovrà intendersi la nuova finalità attribuita dalla Parrocchia all’edificio: da spazio che ospitava attività ricreative per ragazzi (come emerso nelle interviste, pp. 2 e 4 dell’Allegato 3) a sede del più ricco museo cittadino, proprio in seguito alla conclusione dei lavori del progetto monitorato. La «valorizzazione» dell’allestimento museale è avvenuta attraverso la realizzazione di un catalogo a stampa, un sito web e una serie di prodotti multimediali, ma anche attraverso la realizzazione di vetrine espositive e l’acquisto di monitor utilizzati per mostrare i dettagli degli oggetti in sostituzione delle classiche lenti, come spiega il progettista, architetto Aquaro, nella sua intervista (p. 2 dell’Allegato 3).
L’importanza del progetto monitorato per la città di Martina Franca consiste nell’aver dotato il paese di un museo permanente fortemente identitario: l’edificio che lo ospita è del Settecento, come pure la maggior parte degli oggetti esposti al suo interno. Ciò significa che la storia di Palazzo Stabile e quella dell’allestimento museale al suo interno sono al tempo stesso la storia di Martina Franca, che conobbe il suo periodo più florido proprio in quel secolo. Questo dato, sottolineato dal presidente emerito della Camera dei deputati Luciano Violante nella sua prefazione al catalogo del museo, dovrebbe fare del MuBa San Martino un’attrazione turistica per tutti coloro che fossero interessati a conoscere il passato della città. Che il progetto avesse generato qualcosa di importante per la città fu chiaro fin dall’inizio: il museo fu infatti inaugurato da Barbara Jatta, l’attuale direttrice dei Musei Vaticani.

Attività previste

Le attività previste dal progetto monitorato si leggono nella ‘descrizione sintetica dell’opera’ del Piano di sicurezza e coordinamento (p. 9 dell’Allegato 5). Si tratta di dodici punti:
1) Lavori di completamento di carattere edilizio consistenti nella pitturazione delle pareti, rifacimento di una piccola pavimentazione al piano terra, intercapedine areata all’esterno ad angolo tra Via Stabile e Vico Stabile, finiture varie.
2) Realizzazione di Impianto per la Deumidificazione elettrofisica delle murature, al piano terra/seminterrato.
3) Tendaggi.
4) Fornitura di personal computer completi di monitor, cornici fotografiche digitali, monitor al plasma, lettore Blu-ray disc., cuffie stereofoniche, stampanti, gruppo di continuità, ecc..
5) Realizzazione di arredi relativi alla attività espositiva/museale.
6) Realizzazione di banco bar refrigerato, pedana di calpestio, fabbricatore di ghiaccio, lavabicchieri, macchina per il caffè.
7) Realizzazione di prodotti multimediali.
8) Realizzazione sito WEB.
9) Realizzazione del Catalogo del Museo.
10) Restauro artistico di porte decorate e di scrivania antica.
11) Restauro artistico di argenti finalizzato alla esposizione museale.
12) Restauro artistico di tessuti (paramenti e vestiari sacri) finalizzato alla esposizione museale.
Per il dettaglio delle voci di spesa si rinvia alla tabella del quadro economico finale (Allegato 1) fornitaci dal progettista. Iniziate il 16 luglio 2015, le attività si sono concluse il 9 agosto 2016 (la fine prevista era il 31 maggio dello stesso anno). Poco più di due mesi dopo il museo veniva inaugurato. Dalla Determina parrocchiale n. 9 del 18 maggio 2015 (Allegato 6) si apprende che i lavori di carattere edilizio e di restauro sono stati affidati, dopo gara d’appalto, alla ditta RELMEF IMPIANTI SRL di Martina Franca.

Origine del progetto

Il progetto, finanziato nella passata programmazione europea 2007-2013 (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), rientrava nella linea di intervento 4.2 del Programma regionale di attuazione (Tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale) e ha quindi potuto avere come beneficiario un ente ecclesiastico, nel caso specifico la Basilica di San Martino di Martina Franca, che compare anche come promotore del progetto. La procedura amministrativa che ha dato origine al progetto è l’APQ (Accordo di programma quadro) rafforzato Beni ed Attività Culturali. Come si legge nella premessa dell’Avviso per la manifestazione d’interesse (Allegato 2) «con Delibera n. 2165 del 19.11.2013 la Giunta Regionale ha ratificato il suddetto APQ rafforzato “Beni ed Attività Culturali” all’interno del quale sono riportati, tra gli altri, n. 42 interventi immediatamente cantierabili, per un importo complessivo di € 27.280.600,00 e fra essi rientra al n. 20 il MuBa – Museo della Basilica di San Martino per un importo di € 800.000,00». La spesa effettiva a carico della Regione, al termine dei lavori, è poi scesa a € 714.263,24, cifra che compare nella pagina del progetto del sito di OpenCoesione e che trova conferma nella tabella del quadro economico finale (Allegato 1). Tuttavia, come si legge nell’ avviso per la manifestazione d’interesse, «il valore totale dell’opera è pari ad € 960.000,00 e la sua copertura finanziaria avverrà nel seguente modo: 1) Contributo regionale di cui all’APQ “Beni ed attività culturali” € 800.000,00, 2) Contributo a carico della Parrocchia di San Martino € 160.000,00». Il motivo di questa integrazione da parte della Parrocchia ci è stato spigato dal progettista, architetto Aquaro: «Il finanziamento regionale prevedeva da bando il cofinanziamento, non poteva essere altrimenti» (p. 4 dell’Allegato 3, Interviste). La spesa effettiva a carico della Parrocchia, al termine dei lavori, è poi scesa a € 142.668,53, per una spesa complessiva di € 856.931,76, come si legge nella tabella del quadro economico finale (Allegato 1).
Il progetto è stato scritto dall’architetto Gianfranco Aquaro e dall’ingegnere Giovanni Nasti, entrambi indicati progettisti, direttori dei lavori e coordinatori sicurezza nella documentazione reperibile sul portale trasparenza del Comune di Martina Franca (sulla differenziazione dei loro compiti si legga la risposta a specifica domanda nelle interviste, Allegato 3, p. 2). L’ideatore del progetto è il vecchio parroco della Basilica, don Franco Semeraro. Nella definizione a monte del progetto iniziale sono stati coinvolti i membri di un’associazione legata alle attività della parrocchia, gli “Amici della Collegiata” (si legga la risposta di don Franco Semeraro a specifica domanda nelle interviste, Allegato 3, pp. 3-4).

Soggetti Beneficiari

A beneficiare del progetto monitorato sono prima di tutto gli abitanti di Martina Franca. L’ideatore don Franco Semeraro ha affermato in proposito nella sua intervista: «Quando nel 1993 arrivai a Martina Franca come parroco di San Martino mi accorsi che la Basilica possedeva tante cose belle, straordinarie direi, magari però messe un po’ da parte. […] E allora mi dissi: sarebbe bello che queste cose fossero mostrate, fossero fruibili alla gente e alla città» (pp. 3-4, Allegato 3). Al beneficio di avere un museo che permetta di conoscere meglio la storia della propria città si aggiungono quelli legati al turismo. Se è vero – come si legge nelle Linee di indirizzo strategico dell’Accordo di Partenariato 2014-2020 – che «la destinazione, quale area scelta dal turista come meta del viaggio, è un sistema unitario che include» anche «le risorse culturali», allora si può affermare che grazie a questo progetto dal 2016 Martina Franca dispone a tutti gli effetti di quella che dovrebbe essere una nuova attrazione turistica. Non vi sono tipologie di persone escluse dalla fruizione del museo: una pedana montacarrozzine permette l’accesso ai disabili e anche i turisti stranieri possono usufruire di visite guidate.

Contesto

Il progetto risponde a evidenti deficit di contesto, che riguardano la Puglia, la provincia di Taranto e Martina Franca. Nel 2021 la Puglia risultava essere ancora una delle regioni italiane con il minor numero di musei. Figurava al sedicesimo posto tra le venti regioni italiane per musei aperti (131, il 3,1% del totale nazionale) e al quattordicesimo per numero di visitatori (fonte Ufficio statistico Regione Puglia – Istat. Musei e Istituzioni similari. Microdati. Anno 2021). Nel 2015, quando il progetto monitorato veniva avviato, la regione era al sedicesimo posto per numero totale di visitatori di musei (Ufficio statistico Regione Puglia – Istat. Musei e Istituzioni similari. Microdati. Anno 2021, tabella 1.11, Numero totale di visitatori per anno di riferimento). Dal sito del Ministero della Cultura Taranto risulta la provincia pugliese con il minor numero di musei. Pur essendo Martina Franca un comune ricco di arte, di storia e di manifestazioni culturali il numero di musei nel 2015, ovvero nell’anno che precede l’apertura del MuBa San Martino, era pari a 1 (fonte Ufficio statistico Regione Puglia – Dati Comunali: Musei ed istituzioni similari). Ancora oggi, con la nascita del MuBa San Martino, il numero è fermo a 2. Il museo dell’Arciconfraternita del Carmine è però di difficile fruizione (non si trovano in rete dati sull’orario di apertura, che sembra subordinato a quelli della chiesa che lo ospita al suo interno). Dismesso da alcuni anni il museo del Parco Pianelle, di cui pure si trova traccia in rete.

Avanzamento

La tabella del quadro economico finale (Allegato 1) fornita dall’architetto Aquaro conferma che il progetto è stato realizzato integralmente. Lo stesso Aquaro, interrogato dal Team, ha confermato che tutti e dodici i punti previsti nella descrizione dei lavori (si leggono sopra e a p. 9 dell’Allegato 5) sono stati effettivamente realizzati. Con la visita di monitoraggio civico del 10 marzo 2023 il Team ha potuto appurare la realizzazione dei punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 10, 11, 12. Ma anche i punti 7, 8 e 9 sono stati realizzati. Abbiamo avuto copia dei video promozionali dal progettista (punto 7), mentre il sito WEB del museo (punto 8) è raggiungibile al seguente URL: http://www.muba-sanmartino.it/. Infine la direttrice del museo, dott.ssa Cristina Comasia Ancona, ha regalato al Team diciannove copie del catalogo del museo (punto 9). Questi gli estremi bibliografici della pubblicazione: Franco Semeraro et al., Museo della Basilica di San Martino: le collezioni, Martina Franca, Edizioni della Basilica di San Martino, 2016, pp. 79, ISBN: 978-88-94189-60-5.

Risultati

I risultati in termini di utilità ed efficacia del progetto monitorato sono in parte contrastanti. Non c’è dubbio alcuno che il finanziamento abbia dato vita a un qualcosa di utile per la comunità e per il territorio, ma ci siamo interrogati su cosa dovesse intendersi per «efficacia» quando si parla di un museo. Se l’efficacia di un museo si misura unicamente in base alla qualità dell’allestimento museale, alla cura dei dettagli, alla competenza e disponibilità del personale al suo interno, alla bellezza della struttura che lo ospita, ai servizi offerti al visitatore, allora il progetto monitorato può dirsi pienamente efficace. A provarlo naturalmente la visita di monitoraggio civico e il materiale messo a nostra disposizione dalla struttura in questi mesi (come i video promozionali e il catalogo). Se però l’efficacia di un museo dovrà anche essere misurata in termini di numero di visitatori e di potenziali fruitori (del posto) che sono a conoscenza della sua esistenza, allora la valutazione su di essa cambia. Pur trattandosi – il Team ne è stato consapevole fin dall’inizio – di un museo di nicchia, non si può non tener conto di alcune cose. Durante la visita di monitoraggio civico non abbiamo incontrato altri visitatori. Il personale del museo non dispone di dati sul numero di visitatori, poiché l’ingresso è gratuito (esiste solo la possibilità di firmare un registro presenze). Abbiamo perciò poche informazioni in merito. Dati significativi si ricavano dalle risposte a domande presenti nel nostro questionario (Allegato 7). Il 62,9% degli utenti intervistati (151, l’83,4% dei quali risiede a Martina Franca, il resto nei comuni limitrofi) non era a conoscenza dell’esistenza del museo. Eppure alla domanda «Quanto valore pensi possa dare alla città di Martina Franca un museo della Basilica di San Martino?» il 57,6% ha risposto «molto» e il 37,7% «abbastanza», mentre l’88,4% degli intervistati sarebbe disposto a visitarlo.

Punti di debolezza

Recandosi a piedi a Palazzo Stabile il Team ha appurato quanto poco frequentate siano le viuzze del centro storico che conducono al museo e questo sembra giocare a suo sfavore, poiché i gruppi di turisti percorrono abitualmente altre vie. Il sito WEB realizzato con parte del finanziamento è ben strutturato e molto curato, ma non è aggiornato da molto tempo. L’ultima notizia ha la data del 9 novembre 2018. Non sono mai state aggiornate informazioni rilevanti, come gli orari di apertura e soprattutto il costo d’ingresso, in origine di € 3, oggi gratuito. Queste difficoltà di comunicazione e promozione del museo sono iniziate durante la gestione MUSEION, ma non sono state superate (anche la pagina Twitter del MuBa San Martino non presenta aggiornamenti dal lungo 2018). Il punto di debolezza maggiore del progetto monitorato e di molti altri finanziati riconducibili al tema “cultura e turismo” è stato così sintetizzato dalla direttrice Ancona nell’intervista: «Molto spesso il problema dei grandi finanziamenti, come quello per il MuBa San Martino, è che si creano dei contenitori culturali per la fruizione, ma per la gestione dei Beni Culturali, un qualcosa che dura nel tempo, i fondi poi non ci sono. […] Non abbiamo creato un canale di comunicazione relativo al museo perché non disponiamo materialmente delle risorse umane per poter gestire un contenitore così grande» (p. 5 dell’Allegato 3). Recandoci al museo abbiamo incontrato sul percorso una porta in vetro con un cartello con su scritto “Infopoint MuBa San Martino”, ma la stanza era vuota. Abbiamo chiesto chiarimenti. L’architetto Aquaro ci ha detto: «L’Infopoint nacque prima della gestione di Martina 2000. Nacque per dare, soprattutto durante il periodo estivo, visibilità al museo, in quella che è la strada principale di Martina Franca. Era una vetrina con un piccolo allestimento e con all’interno una persona fisica che dava informazioni sul museo. Il covid ha bloccato tutto» (p. 6 dell’Allegato 3).

Punti di forza

La visita di monitoraggio civico ci ha permesso di apprezzare il lavoro realizzato con il finanziamento su Palazzo Stabile, tornato al suo originario splendore ora anche internamente (porte, pavimenti, pareti, tendaggi), ma anche sugli oggetti restaurati. Gli strumenti tecnologici in dotazione, in particolare i monitor collocati sulle vetrine con i video dei dettagli degli argenti, offrono un servizio notevole per un museo di piccole dimensioni. Le vetrine e l’illuminazione a LED al loro interno esaltano i beni del museo, in particolare gli argenti. Il banco bar è funzionante. I video promozionali, in particolare quello pensato per l’infanzia, e il Catalogo del Museo sono ben ragionati. Il museo ospita al suo interno eventi culturali (ne parla la direttrice nella sua intervista, p. 6 dell’Allegato 3). Un altro punto di forza è naturalmente la gratuità, voluta a fine 2021 dalla nuova gestione del museo. Il MuBa San Martino, infatti, è stato gestito inizialmente dalla Società Cooperativa MUSEION di Taranto, per poi passare dopo il periodo del lockdown (che ha bloccato la fruibilità del museo) nelle mani di Martina 2000, su iniziativa del nuovo parroco don Peppino Montanaro. La nuova cooperativa lo gestisce a titolo gratuito al massimo delle sue possibilità e con grande professionalità (lo prova la visita guidata dedicata al Team). A riguardo la direttrice ci ha detto: «Gli uffici ci sono stati dati dalla Basilica in comodato d’uso gratuito, quindi non paghiamo l’affitto, però ci occupiamo della gestione concreta di tutte le utenze» (p. 5 dell’Allegato 3). Ciò ha generato un ulteriore punto di forza che, come per la gratuità, non era previsto in partenza: all’interno del museo è sempre presente personale formato della cooperativa e dunque è stato possibile accrescere il monte orario delle visite, tanto che ora il museo è aperto ogni giorno sia la mattina che il pomeriggio.

Rischi

Il rischio è che l’attuale cooperativa sociale che ha in gestione il museo possa trovarsi in difficoltà e dunque ridurre l’offerta. Al momento però non ci sono motivi per credere che questo possa verificarsi. Mentre, come sostenuto nell’intervista dalla direttrice, «per implementare l’offerta ci sarebbe bisogno dell’aiuto di altri a titolo di volontariato o l’aiuto dell’amministrazione». Anche ipotizzando lo scenario peggiore don Franco Semeraro ritiene che la parrocchia non prenderebbe in considerazione l’idea di chiuderlo, mentre l’architetto Aquaro è convinto che sorgerebbe comunque «un’associazione anche solo per mantenerlo aperto, perché i concittadini che lo hanno visitato ne conoscono bene l’importanza» (p. 7 dell’allegato 3).

Soluzioni e Idee

La visita di monitoraggio civico ha dimostrato come la segnaletica del museo sia inadeguata. Anzitutto è esigua numericamente. In più il cartello sulla via principale del paese, quello a Piazza Roma, è equivoco: la freccia sembra indicare tutt’altra direzione rispetto alla posizione del museo. L’amministrazione comunale potrebbe dunque prendere in considerazione l’idea di aumentare la segnaletica e di sostituire la freccia che genera ambiguità in Piazza Roma. Nella sottosezione “Cultura e patrimonio” della pagina “Vivi Martina” del sito del Comune non vi sono riferimenti al MuBa San Martino, mentre, per esempio viene citato il meno noto Museo dell’Arciconfraternita del Carmine. Un riferimento andrebbe aggiunto e il Team è riuscito a strappare una promessa in proposito dal vicesindaco. Più in generale sarebbe auspicabile valorizzare la porzione di centro storico in cui sorge il Museo, decisamente meno frequentata di altre limitrofe. Condividiamo le parole della direttrice Ancona che, dopo aver sottolineato l’attenzione maggiore da parte dell’attuale amministrazione comunale verso il centro storico, ci ha detto: «L’auspicio è che finalmente l’amministrazione prenda in mano seriamente la questione del turismo e realizzi un piano del turismo mettendo in concertazione tutte, ma proprio tutte, le anime della città» (p. 6 dell’Allegato 3). La Parrocchia potrebbe istallare dei monitor con video promozionali del museo all’interno della Basilica, così come avveniva in passato. Altrettanto potrebbe essere fatto nel vecchio infopoint, ora in disuso. La cooperativa che ha in gestione il museo dovrebbe aggiornare la sezione informazioni del sito del museo, inserendo i nuovi orari e il dato fondamentale sull’ingresso gratuito.
Una delle scoperte più significative fatte dal Team durante la visita di monitoraggio civico riguarda Palazzo Stabile. L’architetto Aquaro ci ha spiegato che l’edificio contiene al suo interno altre due aree inutilizzate, ovvero un’abitazione privata e un’altra di proprietà della parrocchia. Ciò autorizza a immaginare delle possibilità di sviluppo; non soltanto un ampliamento dell’allestimento museale (il ricco patrimonio della Basilica non è esposto nella sua interezza), ma anche la creazione di spazi destinati ad altro tipo di attività, come dei laboratori per ragazzi finalizzati a fare esperienza di restauro (l’idea è di Aquaro, p. 3 dell’Allegato 3).

Risultati e impatto del monitoraggio

Diffusione dei risultati

  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Eventi territoriali organizzati dai team

Connessioni

  • Sindaco, Comune di Martina Franca
  • Vicesindaco (delega Beni Culturali), Comune di Martina Franca
  • Assessore Attività Culturali, Comune di Martina Franca
  • Direttrice museo, MuBa San Martino
  • Parroco, Basilica San Martino

Contatti con i media

  • Giornali Locali
  • Blog o altre news outlet online

Contatti con le Pubbliche Amministrazioni per discutere i risultati del Monitoraggio

  • Promesse concrete

Descrizione del caso

Che il monitoraggio civico possa avere un impatto sui soggetti coinvolti lo porta a credere il successo del nostro evento conclusivo, organizzato dal team il 19 aprile e ospitato nell’aula consiliare di Martina Franca (delibera n. 187 del 13/04/2023). Quel giorno, alla presenza del sindaco Gianfranco Palmisano e del vicesindaco Annunziata Convertini, abbiamo presentato alla comunità cittadina i risultati della nostra ricerca, avanzando due proposte migliorative sulla promozione del museo da parte del nostro Comune. Si tratta di interventi estremamente semplici, ma altrettanto importanti. Facendo seguito all’invito della dottoressa Convertini quel giorno, il 21 aprile abbiamo dato carattere ufficiale alle nostre richieste tramite una PEC inviata dalla nostra scuola all’Ufficio protocollo del Comune (con richiesta di diffusione alla giunta comunale tutta). Riportiamo il testo di quelle richieste:
«1) La visita di monitoraggio civico da noi svolta in data 10 marzo 2023 ha dimostrato come la segnaletica del museo sia inadeguata. Anzitutto è esigua numericamente. Ma soprattutto vogliamo segnalare alla vostra attenzione un cartello posizionato in una zona strategica per raggiungere il MuBa San Martino, quello in Piazza Roma. È equivoco: la freccia sembra indicare tutt’altra direzione rispetto alla posizione del museo (si veda la foto). L’amministrazione comunale potrebbe dunque sostituire sul cartello di Piazza Roma la freccia che genera ambiguità (non ci sembra necessario sostituire l’intero cartello). Questa la nostra prima richiesta. Naturalmente sarebbe in ogni caso auspicabile aumentare la segnaletica relativa al museo nel centro storico.
2) Nella voce “Chiese” della sottosezione “Cultura e patrimonio” della pagina “Vivi Martina” del sito del Comune non troviamo riferimenti al MuBa San Martino nel paragrafo della basilica, mentre, per esempio, viene citato il Museo dell’Arciconfraternita del Carmine in quello che riguarda la chiesa del Carmine (si veda foto). Ancora più efficace risulterebbe l’intervento se si inserisse un link di rimando al sito del museo. Nel caso in cui si volesse pure inserire una breve descrizione del museo, saremmo disponibili a scriverla, lasciando naturalmente a voi la scelta del numero di caratteri da utilizzare».
Ricordiamo che già durante la nostra intervista del 10 marzo (può essere visionata su questa pagina) la dottoressa Convertini diceva di accogliere le nostre proposte. Con il Comune abbiamo un accordo verbale: rincontrarci tra un anno per vedere cosa è stato effettivamente fatto.
Sempre durante l’evento del 19 aprile la direttrice del museo Cristina Comasia Ancona ci ha ringraziato per la promozione del museo in questi mesi. Siamo sicuri che, se le sarà effettivamente possibile (la proprietà del sito non è evidentemente della cooperativa sociale che ora gestisce il museo), aggiornerà la sezione del sito relativa agli ingressi, inserendo i nuovi orari e il dato fondamentale sull’ingresso gratuito.
All’evento del 19 era presente anche il responsabile del MuBa San Martino, don Peppino Montanaro che ha avuto modo di ascoltare questa nostra richiesta indirizzata alla Basilica: installare dei monitor con dei video promozionali del museo all’interno della basilica e nella vetrina del vecchio infopoint. I video esistono già, sono stati realizzati con i soldi del finanziamento. In questo modo non ci sarebbe bisogno di ulteriore personale, ma solo di due schermi. Infine, se avremo un impatto sul progetto sarà grazie soprattutto alla nostra attività di promozione del museo. Durante la settimana pasquale abbiamo lanciato sui social la campagna “Adottiamo un oggetto del museo”, in cui ogni membro del Team ha scelto di descrivere un oggetto tra quelli esposti al museo, privilegiando quelli restaurati con i fondi del finanziamento di cui ci siamo occupati per il percorso ASOC.
Abbiamo avuto quattro articoli sulla stampa:
1) Quotidiano di Puglia 9 marzo (foto),
2) Gazzetta del Mezzogiorno 10 marzo (foto)
3) Noi notizie 19 aprile 2023: https://www.noinotizie.it/19-04-2023/martina-franca-la-giovanni-xxiii-per-il-museo-della-basilica/
4) Valle d’Itria news 20 aprile 2023: https://www.valleditrianews.it/2023/04/20/a-scuola-di-opencoesione-presentato-il-progetto-delli-c-giovanni-xxiii-sul-muba-san-martino/
Infine abbiamo contattato le agenzia turistiche del territorio tramite e-mail (21 aprile), allegando una nostra brochure illustrativa del museo e informandole delle due fondamentali novità che il sito internet del museo non riporta: ingresso gratuito e aperture quotidiane.

Metodo di indagine

Come sono state raccolte le informazioni?

  • Raccolta di informazioni via web
  • Visita diretta documentata da foto e video
  • Intervista con altre tipologie di persone
  • Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
  • Intervista con i referenti politici

1) dott.ssa Annunziata Convertini (vicesindaco di Martina Franca, con delega ai Beni Culturali)
2) architetto Gianfranco Aquaro (progettista dell’attività di recupero di Palazzo Stabile)
3) don Franco Semeraro (ideatore del MuBa San Martino e promotore del progetto)
4) dott.ssa Cristina Comasia Ancona (direttrice del MuBa San Martino)

Domande principali

1) «Siete in contatto con le agenzie turistiche del territorio? I tour che passano da Martina fanno una tappa al museo?» (alla direttrice del MuBa San Martino, dott.ssa Cristina Comasia Ancona)
2) «Nella sottosezione “Cultura e patrimonio” della pagina “Vivi Martina” del sito del Comune non troviamo riferimenti al MuBa San Martino, mentre, per esempio viene citato il Museo dell’Arciconfraternita del Carmine. Sarebbe per noi un grande risultato se il museo di cui ci stiamo occupando avesse una sua sezione come gli altri monumenti di Martina. Cosa ne pensa?» (al vicesindaco di Martina Franca, con delega ai Beni Culturali, dott.ssa Annunziata Convertini)

Risposte principali

1) «Il problema più grosso è che purtroppo Martina non è mai stata inserita all’interno di un itinerario turistico dedicato alla Valle d’Itria e alla terra dei trulli. È sempre stata solo una città di passaggio. Purtroppo non c’è un piano del turismo adeguato, non è mai stato fatto proprio dal punto di vista amministrativo e politico. Di conseguenza non vengono anche modulate le necessità del turista all’interno di una città. Martina fortunatamente adesso ha tanti parcheggi, c’è un’attenzione maggiore verso il centro storico, sono arrivati finanziamenti per la rigenerazione urbana, ma molto resta da fare. L’auspicio è che finalmente l’amministrazione prenda in mano seriamente la questione del turismo e realizzi un piano del turismo mettendo in concertazione tutte, ma proprio tutte, le anime della città».
2) «Certo, accogliamo questa richiesta, che mi sembra più che giusta. Il nostro sito viene visitato dai turisti e dagli stessi cittadini: si tratta di un’informazione utile a entrambi. Come amministrazione comunale abbiamo in programma di ristrutturare il sito internet, perché non è molto accessibile a tutte le tipologie di cittadini che vogliono chiedere informazioni. Sicuramente nel prossimo aggiornamento verrà inserito un link di collegamento al sito del museo».