REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
CASTELLO CARLO V. BASTIONE DI SAN GIACOMO*PIAZZA CASTELLO, 33*RECUPERO
Inviato il 26/01/2025 | Di Achei 4R 4S- Polo Tecnico Professionale
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Il progetto di restauro del Bastione S. Giacomo del Castello Carlo V a Crotone, finanziato dal PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, CUP F17E19000270006, rappresenta un investimento strategico per la valorizzazione del patrimonio culturale regionale e la promozione del territorio della più importante colonia calabrese della Magna Grecia.
Obiettivi principali:
• Recupero e riqualificazione: l'intervento ha come scopo primario il recupero strutturale e funzionale del Bastione, un'opera di inestimabile valore storico e architettonico.
• Valorizzazione del patrimonio: attraverso il restauro, si mira a restituire alla città un luogo simbolo, rendendolo accessibile e fruibile a un pubblico sempre più ampio.
• Miglioramento dell'offerta culturale: il progetto si inserisce in un più ampio contesto di valorizzazione del patrimonio culturale, contribuendo ad arricchire l'offerta turistica della città e della regione.
• Accessibilità universale: il Bastione sarà reso accessibile a tutti, comprese le persone con disabilità, attraverso interventi di adeguamento degli spazi e delle infrastrutture.
• Promozione del territorio: il restauro del Bastione rappresenta un'opportunità per promuovere il territorio di Crotone e le sue ricchezze storico-culturali a livello regionale, nazionale e internazionale.
Attività previste
ATTIVITÀ PREVISTE
Il Segretariato Regionale del MiC (Ministero della Cultura) per la Calabria ha reso noto a mezzo stampa che l’intervento di restauro avrebbe compreso:
- ripristino della scala posta all’ingresso del castello;
- regolarizzazione del percorso che dalla scala conduce all’area deposito artiglieria;
- messa in sicurezza degli archi in muratura;
- ripristino della sommità del bastione;
- risanamento paramenti del bastione;
- ripristino vani interni;
- ripristino dell’illuminazione esterna ed interna;
- realizzazione dell’impianto di videosorveglianza;
- ripristino del sistema di allontanamento delle acque meteoriche;
- costo dei lavori e tempi di realizzazione.
Sempre secondo il MiC, il recupero e la ristrutturazione del Bastione di San Giacomo porterà in futuro anche alla realizzazione dei locali che ospiteranno il Museo Archeologico Nazionale di Crotone. I lavori di restauro sono iniziati ufficialmente il 20 Marzo 2023 (vd. comunicato stampa del MiC del 19/03/24) e dovevano concludersi il 31/07/24 con una spesa complessiva di 3 milioni di euro così ripartiti: 2.250.000 Є dell’Unione Europea e 750.000 Є del Fondo di Rotazione. Nella scheda di progetto del MiC (datata febbraio 2022) si evince, però, che i lavori sarebbero dovuti iniziare il 26 Settembre 2022 e terminare il 15/03/2023. Successivamente si sarebbe proceduto al collaudo tecnico in data 15/09/2023 e infine l’intervento prevedeva la dichiarazione di funzionalità in data 30/10/2023. Al momento della stesura degli elaborati da parte nostra, i lavori sono fermi e in attesa di riprendere vista la pubblicazione sul P.A.T. (Portale dell’Amministrazione Trasparente) del Decreto 326 del 20/09/24 a firma della Dott.ssa Maria Mallemace, Direttore del Segretariato Regionale per la Calabria del Ministero della Cultura, la quale nel provvedimento scrive fra gli altri quanto segue e che riportiamo per intero:
«2. DI APPROVARE, come in effetti approva la perizia di adeguamento in corso d’opera per i lavori di che trattasi dell’importo complessivo totale di € 343.034,47;
3. DI AFFIDARE, come in effetti affida, all’appaltatore DE FEO RESTAURI S.r.l. la realizzazione dei lavori previsti nella perizia di variante per i seguenti importi aggiuntivi rispetto al contratto d’appalto originario: a) per opere ordinate dal D.L. in corso d’opera per l’importo netto di € 72.667,21 oltre IVA; b) per opere impreviste resesi necessarie in corso d’opera per l’importo netto di € € 270.367,26 oltre IVA.
4. DI PROCEDERE alla formalizzazione dell’atto di sottomissione e aggiuntivo con l’appaltatore per l’importo complessivo di € 343.034,47 oltre IVA, portando l’importo contrattuale dei lavori da € 1.772.766,69 ad €2.115.801,16 oltre IVA.». Dunque il progetto ha subito dei costi aggiuntivi che ne hanno determinato un ritardo non sappiamo quanto significativo per la sua completa realizzazione.
Origine del progetto
Prima di addentrarci nella cronistoria del progetto che abbiamo monitorato sarà utile, oltre che necessario, ripercorrere brevemente la storia del bene architettonico oggetto del finanziamento per meglio comprenderne l’importanza e la relativa complessità.
Il Castello di Crotone, oggi a pianta quadrata, consiste in un’ imponente fortezza che risale probabilmente già all’ VIII-IX secolo d.C. circa, ma menzionato per la prima volta in un atto del 1192 (Castellanus Crotonis) . Le successive e sparute menzioni risalgono al 1239 (Castrum Cutronum) e al (Castrum Cutroni) . Sulla sua origine, però, esistono pochissime certezze e, anzi, si può affermare che forse già ai tempi di Tito Livio la città avesse una cinta muraria probabilmente nello stesso luogo ove sorse il castello vero e proprio. Lo storico romano, infatti, a proposito dell’arx della città puntualizza che “una parte imminens mari, altera vergente in agrum situ tantum naturali quondam munita, postea et muro cincta est, qua per aversas rupes…” ovvero che “la rocca, da una parte a strapiombo sul mare dall’altra rivolta verso la pianura, era anticamente munita dalla natura del sito, ma poi fu anche cinta da un muro dalla parte dove attraverso il dirupo opposto…”. E’ certamente un indizio e non una prova ma è evidente che un primo nucleo fortilizio potrebbe essere già stato pensato molto prima di quello che si pensa. Tuttavia fu soltanto sotto l’impero di Carlo V d’Asburgo che la città, definitivamente acquisita al Demanio Regio, vide il castello ristrutturato nelle forme attuali per iniziativa del viceré Don Pedro da Toledo che fece scavare un ampio fossato che ne separasse la mole dalle mura della città e provvide ad inglobare due delle torri più antiche nei torrioni cilindrici che oggi spiccano sul fronte occidentale. Il Bastione San Giacomo fu costruito a partire dal luglio 1541 come struttura militare più importante del complesso. Collegato tramite una serie di cunicoli con la Torre Comandante, sulla sinistra, e con il Baluardo di Santa Caterina, sulla destra, il Bastione San Giacomo era anche provvisto di una uscita segreta. Nei sotterranei trovavano riparo le guarnigioni militari durante gli assedi o gli attacchi nemici.
Con il mutare degli equilibri strategici mediterranei, nel corso del XIX secolo il Castello perse la sua importanza strategico-militare e venne parzialmente smantellato, anche a seguito dei danni subiti per il terremoto del 1832. Posizionato nella zona sud-est dell’attuale centro storico, il Castello costituisce una delle più grandi fortezze presenti in Italia, certamente la più vasta lungo la costa ionica tra Taranto e Reggio Calabria. Perduta la sua funzione strategica, il monumento passò dall'Amministrazione militare al Demanio dello Stato che lo dette in concessione al Comune di Crotone. A seguito dell’improvviso crollo della cortina sud, nel 1960 il Genio Civile provvide alla sua ricostruzione e nel 1986 l’intero castello passò in consegna alla Soprintendenza per i Beni Archeologici che ne utilizzò parte dei locali per deposito materiali ed uffici. Venne dichiarato di interesse culturale nel 1965 ai sensi della legge 1089/39. La fortezza racchiude un’area di 13.560 m² ed ha un perimetro di 640 m. Dopo il riconoscimento della sua importanza, il Castello ha visto più interventi di restauro e di ripristino dei luoghi. I principali interventi, come si evince dalla “Scheda tecnica del bene”, p.5, che reca la firma dell’arch. Cristina Sciarrone e dell’arch. Rossana Baccari, possono essere considerati i seguenti:
• 1968, ricostruzione della cortina Sud del Castello (ad opera del Genio Civile di Catanzaro);
• 1980/1983, restauro, a cura della Soprintendenza, della Torre Aiutante;
• 1990 – 1998, restauro della parte esterna della cortina Nord, del Torrionetto e del bastione Santa Caterina a cura della Soprintendenza; pressoché negli stessi anni si colloca il restauro, ad opera dell’Amministrazione comunale di Crotone, della Torre Comandante e della Caserma Sottocampana, nonché lo sterro parziale del Bastione S. Giacomo;
• 2002, impermeabilizzazione della spianata soprastante il Bastione Santa Caterina (a cura della Soprintendenza);
• 2004 – 2008, diserbo dei percorsi di visita e ripristino della muratura interna della Torre Aiutante.
I lavori di recupero e ristrutturazione del Bastione di San Giacomo del Castello Carlo V di Crotone sono iniziati il 20 Marzo 2023, come abbiamo già riportato in un’altra sezione del report. L’intervento, finanziato dal PON Cultura e Sviluppo (FESR 2014-2020) del Ministero della Cultura, è gestito dal Segretariato Regionale del MiC per la Calabria e prevede un importo di 3.000.000 di euro. Tuttavia per meglio capire come si è arrivati al finanziamento e alla messa in opera del restauro abbiamo tentato di ricostruire i vari passaggi che si sono susseguiti nel corso del tempo. Diciamo subito che i rapporti di interlocuzione tra vari soggetti coinvolti nel portare a termine il progetto sono stati numerosissimi. I documenti che abbiamo cercato in rete hanno palesato un dedalo di informazioni scambiate tra le varie amministrazioni che ci ha fatto capire che qualsiasi progetto che lo Stato o l’Unione Europea decida di finanziare deve prima seguire delle procedure ineludibili ma anche a volte molto farraginose. Fra i tanti documenti trovati ce ne sono alcuni che, forse, ci hanno aiutato a comprendere il punto di partenza del progetto. Per esempio il 19/02/2016 il MIBACT e la Regione Calabria siglano un documento d’intesa che è ispirato a interlocuzioni avvenute tre anni prima (il 6/03/2013) e che si erano concluse con un accordo esecutivo il 20/02/2014. Nel documento finale (A.O.A), e in particolar modo all’art. 3, venivano individuate “le aree di attrazione culturale di rilevanza nazionale”. Le interlocuzioni tra le amministrazioni proseguono negli anni seguenti, fino a quando si giunge al 24/05/2019 in cui viene emanato il Decreto A.d.G. n.124 che vede come proponente di un finanziamento di 3.000.000 di euro il Segretariato Regionale della Calabria. Nell’ allegato 1 è presente il restauro del Bastione S.Giacomo. Il 16/07/2019 avviene l’approvazione della Corte dei Conti (n.1-2783) a firma del Dott. Roberto Milaneschi. E’ il segnale che il progetto di restauro ha superato, forse, il passaggio più importante ovvero il consenso della magistratura contabile.
Soggetti Beneficiari
I beneficiari diretti del progetto PON CUP: F17E19000270006 per il recupero del Bastione S. Giacomo del Castello Carlo V a Crotone sono principalmente:
• La comunità locale di Crotone: I cittadini di Crotone sono i primi beneficiari di questo intervento, in quanto vedranno valorizzato un bene culturale di grande rilevanza storica e architettonica, che contribuirà a migliorare la qualità della vita e il senso di appartenenza al territorio.
• I turisti: Il restauro del Bastione è destinato ad aumentare l'attrattività turistica della città, offrendo ai visitatori un motivo in più per scoprire le bellezze di Crotone e della Calabria. L’esistenza dell’aeroporto e del porto turistico, interessato ultimamente dall’approdo di navi da crociera provenienti da tutto il mondo, potrebbe far decollare le presenze al Castello di Carlo V.
• Gli studiosi e i ricercatori: Il recupero del Bastione rappresenta un'opportunità per approfondire le conoscenze sulla complessa storia e sull'architettura del castello anche in riferimento alle dinamiche di costruzione del vicinissimo porto.
• Le imprese locali: Il turismo culturale generato dal restauro del Bastione può favorire lo sviluppo di nuove attività economiche e creare opportunità di lavoro per le imprese locali. Naturalmente per fare in modo che ciò si realizzi bisogna che tutte le componenti amministrative, politiche, sociali etc… collaborino in sinergia fra loro.
Beneficiari indiretti possono essere:
• Il settore culturale: Il progetto contribuisce al rafforzamento del sistema culturale crotonese e calabrese, perché promuove la valorizzazione del patrimonio culturale e la sua fruizione da parte di un pubblico molto più ampio di quello che si può immaginare.
• Le istituzioni: Enti locali, regionali e nazionali traggono beneficio da un miglioramento dell'offerta culturale e turistica del territorio. Ciò darà loro la possibilità di importanti opportunità economiche per una delle regioni più problematiche d’Italia e forse d’Europa.
Contesto
Il restauro del Bastione S. Giacomo si inserisce in un contesto progettuale, architettonico, paesaggistico e culturale estremamente ricco e complesso. Per comprendere appieno l'importanza di questo intervento, è necessario analizzare diversi aspetti:
Contesto storico-culturale:
• Castello Carlo V: Il Bastione fa parte del Castello Carlo V, una delle fortificazioni più importanti del XVI secolo in Calabria. Questo castello rappresenta un simbolo della dominazione spagnola e testimonia l'importanza strategica di Crotone nel Mediterraneo.
• Identità cittadina: Il castello e, di conseguenza, il Bastione, sono profondamente radicati nell'identità della città di Crotone. Rappresentano un punto di riferimento storico e culturale per la comunità locale.
• Valorizzazione del patrimonio: Il restauro si inserisce in un più ampio contesto di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, con l'obiettivo di promuovere la conoscenza e la fruizione dei beni culturali.
Contesto architettonico:
• Architettura militare: Il Bastione è un esempio di architettura militare rinascimentale, caratterizzata da forme massicce e da una funzione evidentemente difensiva.
• Integrazione urbana: Il restauro ha tenuto conto dell'integrazione del Bastione nel tessuto urbano circostante, cercando di creare un dialogo tra antico e moderno.
• Materiali e tecniche costruttive: I lavori di restauro hanno rispettato i materiali e le tecniche costruttive originali, garantendo la conservazione del bene culturale.
Contesto paesaggistico:
• Posizione strategica: Il Bastione si trova in una posizione strategica, dominando il paesaggio circostante ed essendo inserito nella parte collocata più in alto rispetto al quartiere denominato “Crotone Vecchia” concepito dagli Spagnoli durante la loro dominazione in città.
• Relazione con il mare: La sua posizione offre una vista panoramica sul Mar Ionio, sottolineando il ruolo di Crotone come città di mare e come città portuale negli anni ‘60-‘70- ’80 dello scorso secolo e che invece ha subìto un inarrestabile declino a partire dagli anni ’90 con l’agonia dell’industria chimica rappresentata dai colossi Montedison e Pertusola Sud.
• Integrazione nel paesaggio: Il restauro deve valorizzare il rapporto tra il Bastione e il paesaggio circostante, creando un'esperienza immersiva per i visitatori.
Contesto progettuale:
• Partecipazione pubblica: Sarebbe stato importante coinvolgere la comunità locale nel processo di progettazione e realizzazione del restauro, attraverso momenti di confronto e partecipazione ma che, dalle ricerche svolte da noi, non sembra siano avvenuti.
• Sostenibilità: Il progetto è concepito in ottica di sostenibilità ambientale, poiché si stanno utilizzando materiali eco-compatibili senza alterare il bene così come prevede una legge ad hoc di alcuni anni fa. In aggiunta il restauro arriva in un momento in cui stanno per essere definitivamente rimossi, da una zona del castello non molto distante dal Bastione S.Giacomo, i residui di Tenorm, ossia scorie contenenti scarti radioattivi della produzione industriale risalenti verosimilmente agli anni ’70 e ’80 che incautamente e irresponsabilmente erano stati “tombati” nella fortezza.
Avanzamento
Apparentemente i lavori di restauro del Bastione S. Giacomo sono terminati ma non molto si sa sulla variante del progetto iniziale, richiesta con procedura d'urgenza dalla Soprintendenza, guidata dalla Dott.ssa Stefania Argenti, resasi necessaria poiché, durante i lavori di ultimazione del progetto iniziale, i restauratori si sono accorti che una parte significativa del muro che collega il Bastione S. Giacomo al Bastione S. Caterina era a rischio crollo e dunque si spiega così un lieve ritardo sulla data di scadenza dei lavori (https://catanzaro.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2024/11/18/il-nuovo-bastione-del-castello-vede-la-luce-cosi-crotone-recupera-un-proprio-tesoro-3c78d56b-7ca8-41dc-9d88-81d8ebfdd4a7/). Dalle ricognizioni da noi effettuate sia di persona e sia grazie all'utilizzo di un drone (si veda nell'apposita sezione lo splendido video da noi effettuato) e dalle diapositive in nostro possesso si evince che il restauro esterno è consono alla struttura originaria, i materiali e il colore di detti materiali rispecchiano fedelmente come doveva apparire il bene architettonico al momento della sua edificazione. Abbiamo infatti allegato nella sezione "RISORSE CARICATE" una serie di diapositive che erano state scattate prima del restauro e dalle quali era assolutamente evidente un logoramento dei materiali e un imbrunimento di tutta la imponente struttura. Ciò naturalmente è dovuto allo scorrere del tempo, ma anche a fattori quali l'inquinamento ambientale, gli agenti atmosferici e più in generale a una serie di interventi passati posti in essere con una certa fretta e, in qualche caso, con una certa imperizia. Gli effetti del restauro sono evidenti soprattutto quando ci si avvicina al paramento ovest dal quale è possibile fare un confronto tra questo e la Torre Comandante che mostra evidenti segni di logoramento e imbrunimento in uno stato avanzato. Nelle giornate di sole il restauro dona luce al quartiere che si approssima al bene architettonico e tutta l'area circostante dà l'impressione di aver subìto un radicale cambiamento. Tuttavia dalle foto scattate durante la visita di monitoraggio (22/02/2025) la parte che ha necessitato di una variante rispetto al progetto iniziale evidenzia un'area esterna pavimentata con ciottoli, delimitata da una recinzione metallica grigia. Al centro della recinzione, è presente un segnale di divieto di accesso. Oltre la recinzione, si estende un'area pianeggiante di terreno brullo, con alcune chiazze di erba secca e cespugli radi. Sullo sfondo, si intravede una linea di vegetazione più fitta, con alberi spogli e arbusti. Nel complesso possiamo affermare, dunque, che il restauro della parte esterna è visibilmente terminata mentre la variante che prevede un intervento sulla parte superiore del bastione S.Giacomo non ci risulta essere cominciata.
Risultati
I lavori di restauro del Bastione San Giacomo del Castello di Carlo V a Crotone sono in via di completamento, restituendo alla comunità un importante esempio di architettura militare e un punto di riferimento storico e culturale per la città. L'intervento si è concentrato su diversi aspetti, con l'obiettivo di preservare l'integrità storica e architettonica del bene e migliorarne la fruibilità. Da quello che abbiamo potuto osservare con i nostri occhi e dalle informazioni raccolte possiamo riassumere come segue i risultati ottenuti:
- Consolidamento delle strutture murarie: le strutture murarie del bastione esterne (cioè visibili ai passanti), che avevano subito danni e degrado nel corso del tempo, sono state consolidate attraverso interventi mirati di restauro conservativo. Sono state utilizzate tecniche innovative che hanno permesso di preservare l'autenticità dei materiali e delle strutture, e che garantiranno al contempo la stabilità e la sicurezza del manufatto.
- Valorizzazione degli elementi architettonici: gli elementi architettonici di pregio presenti sul bastione, come le merlature, le feritoie ecc…, sono stati oggetto di un accurato restauro.
- Miglioramento dell'illuminazione: è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione, che valorizza le forme e i dettagli architettonici del bastione, rendendolo visibile e suggestivo anche durante le ore notturne.
Per quel che concerne l'accessibilità alle persone disabili, per esempio, nulla è stato fatto. E' di fatto impossibile che una persona disabile possa visitare in sicurezza il Castello.
Punti di debolezza
Il progetto di restauro del Bastione San Giacomo del Castello di Carlo V a Crotone, come ci auguriamo, porterà a risultati significativi e positivi, ma è importante analizzare anche altri aspetti:
- Tempi di realizzazione: i lavori di restauro hanno subìto un ritardo non particolarmente significativo rispetto al crono-programma iniziale.
- Costi: i costi complessivi del progetto sono risultati leggermente superiori rispetto a quanto previsto inizialmente, poiché sono state riscontrate ulteriori criticità come si evince a pag. 4 lettera b) del Decreto 326 del 20/09/2024, dove si riporta un’ulteriore spesa «per fatti imprevisti e imprevedibili (riguardanti la messa in sicurezza, consolidamento e restauro del locale voltato pericolante posto sulla sommità del tratto di mura di collegamento tra il Bastione San Giacomo ed il Bastione Santa Caterina e del tratto di mura sottostante) con aumento contrattuale del 15/25% per i quali è stata prevista una ultimazione lavori per settembre 2024».
- Impatto ambientale: alcune aree del Bastione sono state temporaneamente interdette al pubblico, limitando l'accesso a una piccola area verde sottostante e chiamato “orto botanico”.
- Accessibilità: nonostante gli sforzi compiuti per migliorare l'accessibilità al Bastione, permangono alcune criticità. Ad esempio, il percorso di visita presenta ancora alcuni tratti sconnessi e la rimozione del TENORM (scoria radioattiva) non è ancora stata terminata. Inoltre dovranno essere pensati percorsi in sicurezza per bambini e famiglie e scolaresche.
- Comunicazione: le comunicazioni relative al progetto di restauro avrebbero potuto essere più frequenti. Nonostante siano state realizzate alcune iniziative di comunicazione, come visite guidate al cantiere e incontri con la cittadinanza, sarebbe stato auspicabile un maggiore coinvolgimento della comunità locale e una più ampia diffusione delle informazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori e ai brillanti risultati ottenuti. In un nostro sondaggio, che coinvolgeva 93 persone residenti a Crotone di entrambe i sessi e con un'età pari o superiore ai 25 anni, abbiamo potuto constatare che il 67,74% degli intervistati non sapeva che il Bastione S.Giacomo era stato oggetto di un prezioso restauro. I dati da noi raccolti sono stati comunicati alla dott.ssa Castro e alla dott.ssa Iuliano, durante la lezione on line tenutasi mercoledì 05/03/2025. Seppure non sia stato facile raccogliere i dati, effettuando delle interviste, abbiamo preso consapevolezza che essi sono un punto importante per capire le diverse criticità rispetto a un progetto a cui si rivolge un monitoraggio. Non sempre le sensazioni che si hanno coincidono con il dato reale. L'utilizzo di un metodo di indagine oggettivo è una condizione essenziale e irrinunciabile.
- Un altro punto di criticità è l'inaccessibilità di fatto alle persone disabili ed è questo un problema enorme che andrà rapidamente affrontato. In quanto classi di un indirizzo che si occupa di persone in uno stato di fragilità ci sembra doveroso sottolineare questo aspetto. In una società dove si parla spesso e con troppa leggerezza di "inclusione" non si può far finta di nulla. Sappiamo, però, che le autorità competenti e in modo particolare la Direzione Regionale dei Musei della Calabria affronterà con risolutezza questo problema alla stregua di tantissimi altri che sono stati affrontati e risolti.
Punti di forza
Il progetto di restauro del Bastione San Giacomo ha rappresentato e rappresenta tuttora (vista la variante con procedura d'urgenza) una sfida complessa e affascinante, che ha richiesto un approccio multidisciplinare e un'attenta valutazione di diversi aspetti. Tra gli elementi che abbiamo particolarmente apprezzato nella progettazione e nella realizzazione del progetto, desideriamo evidenziare i seguenti:
• Approccio conservativo: il progetto ha posto al centro la conservazione dell'integrità storica e architettonica del bastione, attraverso interventi mirati e rispettosi dei materiali e delle tecniche costruttive originali. Sono state privilegiate soluzioni che minimizzassero l'impatto sul manufatto, preservandone l'autenticità e il valore storico-artistico.
• Valorizzazione degli elementi architettonici: il restauro ha permesso di recuperare e valorizzare gli elementi architettonici di pregio presenti sul bastione.
• Miglioramento della fruibilità e della sicurezza: il progetto ha mirato a rendere il bastione in futuro più fruibile e sicuro per i visitatori, attraverso interventi mirati come il ripristino di alcuni servizi resi inaccessibili dal tempo e dall'incuria.
• Integrazione con il contesto paesaggistico: il progetto ha tenuto conto del contesto paesaggistico in cui è inserito il bastione, attraverso la scelta di materiali e soluzioni che si integrassero armoniosamente con l'ambiente circostante.
Nel complesso, possiamo valutare come positivi tutti gli aspetti del progetto di restauro del Bastione San Giacomo. Si è trattato di un intervento complesso e articolato, che ha richiesto un elevato livello di professionalità e competenza da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il risultato finale è la restituzione di un'opera di una parte importante del Castello di Carlo V.
Rischi
L'efficacia del progetto di restauro del Bastione San Giacomo potrebbe essere messa in pericolo da diversi fattori, considerando il contesto ambientale ed economico in cui è ubicato. Alcuni rischi potrebbero essere rappresentati dal finanziamento e dalla sostenibilità economica: la disponibilità di finanziamenti a lungo termine è cruciale per la manutenzione e la conservazione del Bastione restaurato. Eventuali tagli ai finanziamenti o difficoltà nell'ottenere risorse economiche potrebbero compromettere la sua gestione e la sua fruibilità nel tempo. È necessario quindi prevedere un piano di gestione economica sostenibile che garantisca la copertura dei costi di manutenzione, gestione e promozione del sito. La corretta gestione e manutenzione del Bastione sono fondamentali per preservarne l'integrità e la funzionalità nel tempo. È necessario definire un modello di gestione efficiente, che preveda la presenza di personale qualificato, la realizzazione di interventi di manutenzione periodici e la gestione degli spazi in modo adeguato. Gli eventi climatici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, potrebbero mettere a rischio la struttura del Bastione e le opere di restauro. È necessario quindi adottare misure di prevenzione e di adattamento ai cambiamenti climatici, come la realizzazione di sistemi di drenaggio efficienti (canalette, ecc…), la protezione delle superfici esterne e la previsione di interventi di manutenzione straordinaria in caso di eventi calamitosi. La sicurezza dei visitatori e l'accessibilità al sito per tutti, comprese le persone con disabilità, sono aspetti fondamentali da considerare. È necessario garantire la presenza di personale di sicurezza, la manutenzione delle attrezzature e dei percorsi di visita, nonché l'eliminazione delle barriere architettoniche. La comunicazione efficace e il coinvolgimento della comunità locale sono cruciali per il successo del progetto. La mancanza di personale qualificato e di competenze specifiche nel settore dei beni culturali potrebbe compromettere la fruibilità del bene architettonico (mancanza di guide turistiche titolate, addetti ai vari servizi, funzionari referenti ecc...). Ultimamente, infatti, il Castello di Carlo V è stato oggetto di un passaggio di competenze dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Catanzaro e Crotone alla Direzione Regionale Musei della Calabria con sede a Palazzo Arnone a Cosenza. Un passaggio, dunque, che sposta l’ufficio competente da Crotone a Cosenza sperando che ciò non determini problemi organizzativi di alcun tipo. La Direzione Regionale dei Musei della Calabria è retta ad interim, nel momento in cui scriviamo, dal Dott. Filippo Demma. Dai dati presenti sul sito del MiC - Ufficio Statistica (https://statistica.cultura.gov.it/?page_id=619) che abbiamo raccolto e commentato, Crotone ha un numero annuo di visitatori che è assolutamente insufficiente, se paragonato a quello di altre realtà. Per esempio il numero dei visitatori paganti è quasi sulla stessa linea di quelli non paganti e ciò rappresenta un ulteriore punto di debolezza. Non si capisce perché nella maggior parte dei poli museali italiani si debba corrispondere il pagamento di un biglietto, a volte anche spropositato, e invece per visitare uno dei castelli più importanti del Sud Italia ciò debba avvenire del tutto gratuitamente o quasi (il costo è di soli 2 euro). Una inversione di rotta è, dunque, necessaria e non più rinviabile.
Soluzioni e Idee
Difficile fare proposte che abbiano un effetto immediato. Il primo passo è fare in modo che il Castello di Carlo V (e quindi il Bastione S. Giacomo) sia diretto da manager d’esperienza, ma anche da studiosi che sappiano produrre una nuova carta d’identità del castello del quale non è mai stato fatto uno studio organico ed esaustivo soprattutto che si concentri sulle origini della struttura. Volendo semplificare possiamo dire che per aumentare l'efficacia del progetto di restauro del Bastione San Giacomo e garantirne il successo a lungo termine, sarebbe necessario implementare una serie di azioni e condizioni, che agirebbero su diversi livelli e che furono individuate in un documento che abbiamo ritrovato, cioè il DRG 360/2021, ove vi erano espressi una serie di interventi e in particolar modo nella linea di intervento 1.2. e in modo più specifico la “1.2.4. La rete dei servizi di accoglienza e il recupero della cittadella fortificata viceregnale”. Alle pp. 21-23 del sopracitato documento sono già presenti sei punti programmatici che ci sono sembrati validi e congrui. Volendo completare quanto già presente nel documento potremmo schematicamente dire che i piani di programmazione dovrebbero:
- Definire un piano di gestione economica sostenibile: prevedere, cioè, entrate derivanti da attività turistiche, eventi, sponsorizzazioni e altre fonti di finanziamento per coprire i costi di manutenzione, gestione e promozione del sito.
- Valutare forme di partenariato pubblico-privato: coinvolgere soggetti privati nella gestione e nella valorizzazione del sito, attraverso sponsorizzazioni, concessioni o altre forme di collaborazione.
- Prevedere personale qualificato: assumere personale specializzato nella gestione dei beni culturali, nella manutenzione del sito storico e nell'accoglienza turistica.
- Realizzare interventi di manutenzione periodici: programmare interventi di manutenzione ordinaria per preservare l'integrità del sito e prevenire danni.
- Monitorare lo stato di conservazione: effettuare controlli periodici per verificare lo stato di conservazione del bastione e individuare eventuali problemi.
- Promuovere un turismo responsabile: sensibilizzare i turisti al rispetto del patrimonio culturale e dell'ambiente, incentivando comportamenti sostenibili.
- Offrire servizi turistici di qualità: migliorare l'offerta di servizi turistici, come visite guidate, audio-guide, materiale informativo e attività didattiche.
- Promuovere l'inclusione: Dal nostro punto di vista, in conseguenza del fatto che ci occupiamo di un ambito cruciale dei servizi per la sanità e l’assistenza sociale sarebbe fondamentale organizzare attività e iniziative rivolte a persone con disabilità, anziani e altri gruppi vulnerabili che, come si sa, tendono a essere un po’ esclusi dalla vita pulsante delle città. Purtroppo sappiamo che l'accesso alle persone disabili è quasi impossibile.
- Realizzare un centro studi: creare uno spazio espositivo che racconti la storia del bastione, del Castello Carlo V e della città di Crotone, soprattutto in riferimento al periodo medievale e rinascimentale, utilizzando strumenti multimediali e interattivi. Si potrebbero organizzare giornate di studio negli ampi spazi del Castello dove accogliere studiosi provenienti da importanti Università affinché si avvii una raccolta di contributi scientifici per poi farli confluire in una pubblicazione.
- Integrare il bastione in un percorso turistico più ampio: collegare il bastione ad altri siti di interesse storico, artistico e culturale presenti nel territorio, creando un itinerario turistico integrato. La fortezza deve integrarsi con il quartiere denominato “Crotone Vecchia” ricostituendo una vera e propria cittadella tardo medievale e rinascimentale. In altre realtà, alcune non molto distanti dalla nostra, basti pensare a Lecce, Padova e Treviso (DRG 360/2021 p. 22), sono stati concepiti e realizzati importanti progetti in tal senso. In particolare il castello di Carlo V reca la progettazione del restauro del 1541 dello stesso architetto che ha costruito il castello di Carlo V a Lecce e cioè Gian Giacomo dell’Acaya (“designator et reviditor de tutte le Regie fabriche del presente Regno di Neapoli”) come si legge nei documenti ufficiali degli Spagnoli!
- Sviluppare attività culturali e ricreative: organizzare eventi, concerti, mostre, spettacoli e altre iniziative per animare il sito e attrarre un pubblico diversificato.
Infine possiamo affermare che l'implementazione di queste azioni e condizioni complementari consentirebbe di aumentare l'efficacia del progetto di restauro del Bastione San Giacomo dandogli un significato ancora più profondo.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con altre tipologie di persone
- Intervista con i referenti politici
Abbiamo intervistato durante la visita di monitoraggio il dott. Remo Colurcio che fa parte di un'associazione culturale a cui è stato affidato il compito di gestire gli ingressi al Castello. Durante l'intervista ci ha detto che gli ingressi al Castello di Carlo V sono in media diecimila circa e che potrebbero aumentare in modo significativo con il completamento del restauro. Ci eravamo rivolti a un'altra associazione che ci aveva procurato un incontro, sempre durante la visita di monitoraggio, con una delle maestranze che aveva partecipato al restauro delle pareti esterne del Bastione. Purtroppo un contrattempo gli ha impedito di incontrarci. Anche in ambito politico, per esempio, l'assessore alla Cultura del Comune di Crotone, ci ha espresso soddisfazione per il restauro e si è augurato che ciò possa contribuire al rilancio della fortezza.
Domande principali
1. Quanti sono gli ingressi al Castello di Carlo V in un anno? (Responsabile delle visite al castello)
2. Può essere che il restauro del Bastione S.Giacomo contribuisca al rilancio del Castello di Carlo V? (Assessore alla Cultura)
Risposte principali
1. La presenza media in un anno è di circa diecimila visitatori molti dei quali sono stranieri e per lo più provenienti dalle navi da crociera che sovente attraccano al porto di Crotone, fermandosi per alcuni giorni. Ciò ha implementato il numero degli accessi soprattutto se si considera che fino al 2018 il Castello è rimasto chiuso per degli approfondimenti legati alla presenza di rifiuti di non chiara origine.
2. Il suo restauro permetterà di riportare alla luce dettagli architettonici e storici, arricchendo l'esperienza di visita del castello. Questo tipo di restauro può anche suscitare un maggiore interesse da parte di turisti e studiosi, aumentando la visibilità del castello a livello nazionale e internazionale. Ci auguriamo tutti che si possa riaprire il Bastione al più presto.