REPORT DI MONITORAGGIO CIVICO
Ti-Ciclo-Via
Inviato il 26/04/2024 | Di Classe 3ES - Liceo Scientifico Curie
Cosa abbiamo scoperto
Obiettivi del progetto Tweet
Questo progetto ha due obiettivi principali:
- La predisposizione di una strategia condivisa tra stakeholder e istituzioni al fine di ottenere spostamenti sostenibili a livello transfrontaliero.
- La realizzazione di una pista transfrontaliera che possa essere usufruita come un modo alternativo per recarsi al lavoro (bike to work), un vantaggio per la propria salute fisica e per aiutare l’ambiente nel proprio piccolo; utilizzabile per sport, durante il tempo libero oppure cicloturismo (bike to fun); un percorso nuovo che permetta agli studenti di recarsi a scuola in bicicletta (bike to school).
Attività previste
Realizzazione di una pista ciclabile tra le province di Varese, Como e il Canton Ticino
Origine del progetto
“TI-CICLO-VIA” è un progetto Interreg Italia-Svizzera che consiste nell’unione di più piste ciclo-pedonali al fine di collegare la provincia di Varese e di Como con il Canton Ticino. Il progetto ha come capofila la “Provincia di Varese” per la parte italiana e per la parte svizzera la “Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio”, all’interno di questo tratto sono compresi i comuni di Castiglione Olona (VA), Vedano Olona (VA), Lozza (VA), Malnate (VA), Cagno (CO), Cantello (VA), Rodero (CO), Bizzarone (CO) e Valmorea (CO) e arriva in Svizzera a Stabio.
Soggetti Beneficiari
Cittadinanza di tutti i Comuni attraversati dalla pista ciclabile e soprattutto i lavoratori transfrontalieri italiani e svizzeri degli stessi comuni o di comuni limitrofi
Contesto
Il tratto italiano è il completamento di un’altra ciclovia, quella dell’Olona, che collega Legnano con Milano, mentre il tratto svizzero risulta collegabile con la pista cantonale "Stabio-Mendrisio-Chiasso".
Avanzamento
Il progetto è stato completato come confermato da tutte le parti che sono state coinvolte nell'attività di monitoraggio civico.
Risultati
Risultati secondo cittadini e associazioni del territorio
Durante l’esperienza di monitoraggio della pista ciclabile “TI-CICLO-VIA” di Malnate, ci siamo posti le seguenti domande: Esiste un modo sostenibile e salutare per potersi recare a lavoro? Esiste un modo per spostarsi verso la propria sede lavorativa conforme a gran parte delle norme riguardanti l’eco sostenibilità? Per rispondere a queste domande abbiamo tenuto un incontro presso una sede di “Legambiente Varese” e dalle testimonianze degli intervistati abbiamo scoperto che durante la costruzione della pista ciclabile sono sorte varie problematiche. Una di esse è stato l’impatto non favorevole sull’ambiente, fattore di noto rilievo, che è stato causato dal cambiamento del tracciato in corso d’opera a causa delle diverse idee degli stakeholders, tra cui alcuni si sono opposti al tracciato originario che doveva essere previsto lungo la ferrovia della Valmorea. Questa ferrovia collega Bizzarone a Castellanza passando per Malnate ed era fondamentale per tutte le fabbriche lungo il fiume Olona, tuttavia ad oggi è inutilizzata. Il percorso della pista ciclabile è stato deviato a causa della presenza dei binari e dalla non volontà di chi al momento ne detiene la proprietà di cederne anche solo un pezzo. Questa variazione del tracciato ha comportato la presenza di salite, le quali in alcuni punti presentano una pendenza del 18% e questo è proibito, come denunciato dall’associazione FIAB che cita un passo del “DECRETO MINISTERIALE, 30 novembre 1999, n. 557: “Nel caso di realizzazione di piste ciclabili in sede propria, indipendenti dalle sedi viarie destinate ad altri tipi di utenza stradale, la pendenza longitudinale delle singole livellette non può generalmente superare il 5%, fatta eccezione per le rampe degli attraversamenti ciclabili a livelli sfalsati, per i quali può adottarsi una pendenza massima fino al 10%.”
Purtroppo, anche a causa di queste problematiche non si è potuto apportare rinnovo e servizi come tappe e ciclofficine alla pista costruita. Dai rappresentanti delle associazioni viene denunciato il fatto che non vi è stato necessario interesse per la sicurezza della pista ciclabile, sebbene il suo impatto sia molto utile, a causa di tale mancanza perderebbe un po’ lo scopo per la quale si era deciso di costruirla.
Nel corso della medesima giornata sono stati intervistati numerosi cittadini, attraverso dei brevi questionari, per conoscere le loro opinioni riguardo la ciclovia. Dalle risposte è emerso che il progetto è stato poco pubblicizzato dato che molte persone non erano a conoscenza della presenza della nuova pista. Inoltre alcuni ciclisti che ne hanno fatto uso hanno evidenziato una scarsa illuminazione in alcuni punti del tragitto e difficoltà nel percorrere alcuni tratti poiché non ancora asfaltati. Infine un’ultima problematica emersa è stata la grande quantità di rumore che ha infastidito alcuni cittadini durante la costruzione della pista. Le domande fatte ai cittadini di Malnate hanno mostrato un grande problema legato alla percezione di sicurezza nell’uso della pista poiché molti hanno dichiarato che non si sentono sicuri ad utilizzare la bicicletta, ma preferiscono andare a piedi. Però questo non è lo scopo di una pista ciclabile!
I risultati secondo le istituzioni pubbliche coinvolte:
Nella discussione avvenuta durante l’incontro in comune con le principali istituzioni coinvolte nel progetto, tra le quali il vicesindaco della città Jacopo Bernard, l'istruttore direttivo dell'ufficio sostenibilità ambientale Paolo Landini, l'assessore ai lavori pubblici del comune Paolo Albrigi e l'architetto e designer Giorgio Caporaso, sono emersi i punti di forza e i punti di debolezza che hanno rispettivamente facilitato e ostacolato la realizzazione del progetto e che sono esposti più avanti. Nel complesso però le istituzioni pubbliche hanno rimarcato l'importanza del progetto realizzato e dei risultati raggiunti in quanto la pista ciclabile costituisce un'infrastruttura chiave per garantire un trasporto locale e spostamenti transfrontalieri più sostenibili.
Punti di debolezza
• Uno dei punti di debolezza che ha inciso maggiormente è sicuramente la questione del tracciato. Originariamente, infatti, avrebbe dovuto essere realizzato sul percorso della Ferrovia della Valmorea, appartenente a “Ferrovie Nord”. Nonostante la ferrovia non sia più in utilizzo, la società non ha mai dismesso formalmente la linea e dunque quella che si pensava essere una buona soluzione è diventata impraticabile. Di conseguenza il percorso della pista ha subito nuove progettazioni che hanno portato a realizzare un tratto di pista con una pendenza pari al 18%.
• Un’altra difficoltà riscontrata è la presenza di numerose infrastrutture sotterranee quali tubi, elettrodotti e cavi di varie tipologie. Questi elementi infatti richiedono una notevole attenzione al fine di non essere danneggiati e anche specifiche protezioni che contribuiscono ad aumentare i costi per la realizzazione.
• Questi ostacoli principali, a cui si aggiunge il periodo di pandemia di COVID-19, hanno portato ad un aumento dei tempi di compimento del progetto, che si è concluso dopo 3 anni dall’inizio dei lavori.
• Altre criticità emerse per quanto riguarda la realizzazione della pista ciclo-pedonale. Tra queste spicca la scelta di optare per un fondo in asfalto che secondo l’opinione comune svilisce il paesaggio naturalistico del Parco del Lanza. I rappresentanti delle istituzioni hanno però affermato che si tratta di un asfalto di tipo additivato, ovvero che non possiede la colorazione nera tipica di questa miscela e contribuisce a temperare l’impatto sull’ambiente paesaggistico. La scelta di utilizzare l’asfalto deriva anche dal fatto che è un materiale durevole e richiede pochi costi di manutenzione anche se l’utilizzo di questa particolare tipologia ha aumentato i costi del progetto
Punti di forza
• Tra i punti di forza principali non si può non citare la forte collaborazione tra gli enti della provincia di Varese, che hanno partecipato alla realizzazione del progetto e che hanno lavorato per cercare soluzioni insieme, e le istituzioni svizzere che hanno visto nel progetto la possibilità di decongestionare il traffico veicolare transfrontaliero. Inoltre, la realizzazione della pista ha originato vantaggi che si sono estesi su altri progetti e ha rafforzato la collaborazione tra Italia e Svizzera
• Un secondo punto di forza del progetto risiede proprio nello scopo per cui è stata realizzata: creare una pista ciclabile transfrontaliera che valorizza l’ambiente naturale in cui è immersa e che permette di recarsi al lavoro, di viaggiare, di divertirsi e contemporaneamente di praticare attività sportiva per la propria salute e di diminuire il flusso veicolare.
Rischi
I rischi principali per il futuro possono essere determinati da una serie di aspetti indicati anche tra le debolezze progettuali e in altri di natura sia politica che ambientale.
- considerando la tipologia di infrastruttura e il suo uso, la manutenzione ordinaria e straordinaria potrebbe essere influenzata dalle numerose infrastrutture sotterranee
- l'opposizione dei cittadini alla tipologia di asfalto scelto potrebbe ridurne l'uso
-un eventuale cambio nel governo del comune potrebbe portare ad una riduzione dei fondi destinati per la manutenzione della ciclovia
Soluzioni e Idee
Per aumentare l'efficacia del progetto, la prima e più importante cosa da fare sarebbe quella di sensibilizzare la popolazione locale rispetto sia all'infrastruttura stessa, alle sue finalità e al perché delle scelte fatte nel realizzarla.
Altra importante cosa da fare per aumentare l'efficacia del progetto è il collegamento con altre piste ciclabili nell'ottica di creare un sistema sempre più integrato e diffuso di collegamenti verdi tra i comuni dell'area e della regione.
Metodo di indagine
Come sono state raccolte le informazioni?
- Raccolta di informazioni via web
- Visita diretta documentata da foto e video
- Intervista con l'Autorità di Gestione del Programma
- Intervista con i soggetti che hanno programmato l'intervento (soggetto programmatore)
- Intervista con gli utenti/beneficiari dell'intervento
- Intervista con i soggetti che hanno o stanno attuando l'intervento (attuatore o realizzatore)
- Intervista con i referenti politici
L’indagine per ottenere le informazioni riguardo il progetto è stata effettuata seguendo varie modalità:
• raccolta delle informazioni (dati secondari) dal web: ricerca di articoli e siti, da cui sono stati ricavati i dati generali sul progetto TI-CICLO-VIA per poter svolgere una prima analisi.
• raccolta delle informazioni sul campo (dati primari) documentate da foto e video:
1. Ci siamo rivolti ai cittadini attraverso dei brevi questionari, per sapere le loro opinioni sul progetto; se trovassero l’iniziativa buona, se la pista venisse utilizzata dai cittadini e se fosse sicura.
2. Abbiamo incontrato rappresentanti degli stakeholder istituzionali, il comune di Malnate e la Provincia di Varese, presso il comune di Malnate e aperto un dibattito (focus group) per analizzare le questioni riguardanti le problematiche che hanno rallentato la realizzazione della pista ciclabile.
3. Abbiamo tenuto un incontro con le associazioni (Legambiente Varese e Fiab Varese) presso i Mulini di Gurone, dove abbiamo posto alcune domande ai tre rappresentanti delle associazioni sfruttando il focus group come metodo d’indagine. Sono emerse diverse opinioni in merito ai punti di forza e debolezza del progetto
PERSONE COINVOLTE NELLE INTERVISTE
Jacopo Bernard, vicesindaco della città di Malnate.
Paolo Landini, istruttore direttivo dell'ufficio sostenibilità ambientale.
Paolo Albrigi, assessore ai lavori pubblici.
Giorgio Caporaso, architetto e designer.
Laura Balzan (Mulini di Gurone)
Valentina Minazzi (LEGAMBIENTE)
Cesare Pescatore (FIAB)
Domande principali
Le domande sono state poste durante incontri specifici filmati integralmente e successivamente revisionati per estrarre tutte le informazioni utili ai fini dell'attività di monitoraggio civico.
Si può fare riferimento alla video intervista allegata, per una sintesi.